Tour virtuale alla Limonaia del Giardino di Boboli domani, domenica 26 aprile, con un video in inglese sottotitolato in italiano per raccontare la sua storia, a partire dalla realizzazione su progetto di Zanobi del Rosso tra il 1777 e il 1778. Con questo racconto a cura della curatrice del Giardino, Bianca Maria Landi, si apre così anche il nuovo ciclo di video su Facebook in lingua inglese, a poco più di una settimana dall’inizio di quelli in lingua spagnola. Il tour virtuale vuole anche celebrare la prima Giornata Europea dei Giardini Storici, promossa dall’European Route of Historic Gardens
Di questa rete fanno parte anche il Parco della Reggia di Caserta e quello di Villa d’Este, Il Giardino Botanico di Lisbona. Il network è nato infatti per promuovere la conoscenza del patrimonio dei giardini storici in Europa, e per sviluppare legami, collaborazioni e scambio di esperienze tra le varie istituzioni coinvolte.

Le iniziative social e green delle Gallerie degli Uffizi proseguiranno anche su Instagram con un post dedicato al “Giardino delle Camelie”.
In occasione della Giornata Europea dei Giardini storici verrà inoltre presentata una serie di quattro video che a partire dal 30 aprile andranno in onda su Facebook ogni giovedì, nei quali il giardiniere Gianni Simonti racconterà la tradizione del cotto dell’Impruneta, usato per le nuove “conche” (i vasi) degli agrumi medicei.
Una delle iniziative incluse nel progetto Primavera di Boboli, finanziato dalla Maison Gucci, infatti, ha previsto la produzione della nuova vaseria per questa sezione storica. Con una collezione di oltre 60 cultivars, quasi tutte della specie Camelia japonica, si tratta di uno dei pochissimi giardini ad aver conservato il suo disegno originale. La meravigliosa area stretta e lunga che si sviluppa lungo l’ala meridionale di Palazzo Pitti, e che si può vedere dal plateau davanti alla Palazzina della Meridiana, guardando verso nord. Il giardino conserva una collezione di agrumi tra le più importanti d’Europa, più di 500 piante in vaso e circa 60 varietà di cui 30 antiche, già coltivate all’epoca dei Medici. È una storia gloriosa anche quella dei vasi in cotto che le contengono, fin dal Cinquecento, e che in alcuni casi hanno un diametro che supera 70 cm. Nei casi in cui si renda necessaria una sostituzione, vengono prodotti a mano dei capolavori fatti artigianali, tra i più pregiati del Made in Italy.

“In questi giorni – commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt – la primavera è esplosa a Boboli, ed è uno dei momenti cruciali dell’anno per il giardino, che si “rimette in forma” per quando riapriremo. E Bianca Maria Landi, curatrice del patrimonio botanico e coordinatrice del Giardino di Boboli, ha aggiunto: “Il Giardino è da sempre una delle più profonde espressioni della bellezza, ma è anche metafora della vita: ci insegna il valore dei cicli, il rispetto dei tempi, il senso dell’attesa, la forza della rinascita”.