Quanto vi manca fare una visita ai nostri musei? Oggi visitiamo virtualmente gli Uffizi, precisamente raccontiamo “I duchi di Urbino Federico da Montefeltro e Battista Sforza”.

Opera tra le più famose di Piero della Francesca (Sansepolcro, Arezzo, 1416/17 -1492) il doppio ritratto si inserisce nell’ambito del consolidato rapporto fra il pittore e i duchi di Montefeltro, alla cui corte Piero soggiornò molte volte. Si trovò quindi a contatto con un ambiente colto, raffinato, che in breve tempo divenne uno dei più importanti centri culturali e artistici italiani. Il maestro concilia la rigorosa impostazione prospettica appresa durante la formazione fiorentina con la lenticolare rappresentazione della natura propria della pittura fiamminga, raggiungendo risultati di straordinaria e ineguagliata originalità.

Datato 1473-1475 c., è tra i più celebri ritratti del Rinascimento italiano, raffigura i signori di Urbino, Federico da Montefeltro (1422-1482) e sua moglie Battista Sforza (1446-1472). Le due figure sono rappresentate di profilo, come voleva la tradizione quattrocentesca, ispirata alla numismatica antica, taglio che garantiva una notevole verosimiglianza e precisione nella resa dei particolari, senza far trasparire gli stati d’animo. I duchi di Urbino appaiono infatti immuni da turbamenti e emozioni. I coniugi sono affrontati e l’unità spaziale è suggerita dalla luce e dalla continuità del paesaggio collinare sullo sfondo – il paesaggio marchigiano, regno dei Montefeltro. Spicca il contrasto cromatico fra l’incarnato abbronzato di Federico e quello chiarissimo di Battista Sforza, pallore che, oltre a rispettare le convenzioni estetiche in voga nel Rinascimento, potrebbe alludere alla precoce scomparsa della duchessa, morta giovanissima nel 1472. Sul retro delle tavole, i duchi sono effigiati mentre vengono portati in trionfo su carri, accompagnati dalla Virtù cristiane; le iscrizioni latine inneggiano ai valori morali della coppia. La presenza delle pitture sul verso induce a ritenere che i due dipinti, ora inseriti in una cornice moderna, potessero costituire in origine un dittico.

 

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