Sono due le aziende toscane che hanno ricevuto l’ok dall’Istituto Sanitario della Sanità per produrre mascherine.
La Gossip srl, azienda di abbigliamento famosa a livello internazionale con il marchio Antonelli Firenze, che ha ottenuto parere favorevole alla produzione e commercializzazione del prodotto mascherina chirurgica tipo 2, diventando di fatto la prima in Italia del settore moda ad avere questo
tipo di autorizzazione e la prima in Toscana.

L’azienda ha prodotto le prime mascherine a inizio marzo. Erano le filtranti, le prime 9mila erano per il Comune di Castelfiorentino. L’amministratore delegato Marco Berni sta ora valutando
l’ipotesi di di creare una nuova società, la Antonelli Pharma, con un macchinario per la completa automazione della produzione, e nuove macchine che arriveranno. Varrà a pieno 96mila mascherina
giornaliere. L’idea è quella di provare a diventare uno dei più grandi produttori europei. “Un’operazione che implica un dispendio di energie mentali e risorse economiche rilevanti. Il grazie va ai nostri dipendenti e ai consulenti”, ha detto Berni. Su circa 60 aziende che hanno avviato il percorso autorizzativo, solo due hanno ottenuto il nulla
osta dell’Istituto. La seconda azienda è Busatti, di Anghiari (Arezzo), che dal 1842 produce artigianalmente pregiati tessuti di arredamento in fibre naturali. L’azienda, di proprietà della stessa famiglia da otto generazioni può ora produrre e commercializzare mascherine chirurgiche di Tipo I ai sensi della norma UNI EN 14683:2019. Sono a tutti gli effetti presidi medici. La notizia è arriva da Confindustria, l’alzienda aveva avviato un
processo di riconversione nello scorso mese di marzo, implementando la produzione di mascherine “TNT 3 veli Toscana 1”, così come richiesto dalla Regione Toscana per dare supporto alle strutture sanitarie nella fase iniziale di emergenza. “All’inizio della pandemia abbiamo subito deciso di mettere a disposizione il nostro impegno e il nostro know-how per contribuire ad affrontare l’emergenza sanitaria e collaborare attivamente per far fronte alla carenza generale di mascherine – ha detto Livio Sassolini, Amministratore di Busatti srl – la possibilità di tenere aperta l’azienda ci ha consentito di continuare a remunerare tutti i nostri collaboratori”.
Sono tante le aziende che stanno provando a reinventarsi, e non è certo cosa facile. C’è bisogno di tempo e investimenti. “Ma grazie alla qualità delle materie prime, spiega Bernini, Presidente di Confindustria Toscana Sud Delegazione di Arezzo -del processo produttivo e della gestione aziendale, Busatti produce oggi veri e propri presidi medici. Le procedure prevedono la tracciabilità dalle materie prime fino al prodotto immesso in commercio. Due belle realtà toscane di cui essere fieri per #ripartiredaqui

 

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