Loggia dei Lanzi Firenze – Toscana https://www.loggiadeilanzi.it Dal nome di uno dei più celebri monumenti al mondo, Loggia dei Lanzi, che conserva importanti capolavori scultorei, intendiamo raccontare Arte, Mostre, Musei, Territorio, Enogastronomia, e Curiosità di Firenze e dell\'Italia anche con l\'aiuto di sofisticati Droni - Adele Messina - Blogger gestione social network siti web Seo - Sem Wed, 24 Jun 2020 10:44:47 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.4.15 https://www.loggiadeilanzi.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/cropped-ADELE-MESSINA_PHOTOCREDIT-LOGGIA-DEI-LANZI-scaled-2-32x32.jpg Loggia dei Lanzi Firenze – Toscana https://www.loggiadeilanzi.it 32 32 24 giugno senza “Fochi”, buon San Giovanni Firenze https://www.loggiadeilanzi.it/24-giugno-senza-fochi-buon-san-giovanni-firenze/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=24-giugno-senza-fochi-buon-san-giovanni-firenze https://www.loggiadeilanzi.it/24-giugno-senza-fochi-buon-san-giovanni-firenze/#respond Wed, 24 Jun 2020 07:38:00 +0000 https://www.loggiadeilanzi.it/?p=1867 Un San Giovanni senza “fochi”, quest’anno. Ma le emozioni non mancheranno. Saranno tanti gli eventi da non perdere per gli amanti della cultura e gli appassionati di musica. Alle 10 aprirà il museo di Palazzo Vecchio, compreso il Salone dei Dugento con gli arazzi medicei, che sarà gratis per tutti i visitatori, fino alle 15. […]

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Un San Giovanni senza “fochi”, quest’anno. Ma le emozioni non mancheranno. Saranno tanti gli eventi da non perdere per gli amanti della cultura e gli appassionati di musica.

Alle 10 aprirà il museo di Palazzo Vecchio, compreso il Salone dei Dugento con gli arazzi medicei, che sarà gratis per tutti i visitatori, fino alle 15. Dalle 15 alle 20 sarà la volta del Museo Bardini e del Museo Novecento, gratuiti, anche se sarà obbligatorio prenotare la visita, collegandosi alla biglietteria ufficiale dei Musei civici fiorentini. 

Il David di Michelangelo, insieme a I Prigioni, ci aspettano alla Galleria dell’Accademia, che sarà aperta dalle ore 9 alle ore 14, con ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura. L’Associazione Amici della Galleria dell’Accademia di Firenze regala a tutti i fiorentini residenti l’opportunità di visitare gratuitamente la Galleria dell’Accademia, presentando in biglietteria un documento di identità valido, che attesti la residenza, fino a esaurimento posti. Restano invariati per tutti gli altri visitatori le tariffe, le riduzioni e le altre gratuità previste per legge. 

Nel pomeriggio il Duomo vivrà un concerto d’eccezione, aperto solo su invito, dell’Orchestra e del coro del Maggio Musicale Fiorentino, diretti dal maestro Zubin Mehta. Alle 16.30, l’Abate Bernardo Francesco Gianni, insieme ai monaci del monastero olivetano di San Miniato al Monte dà vita a una riapertura speciale della Basilica, nell’occasione della festa di San Giovanni, Santo Patrono della città di Firenze, in presenza de La Voce di Marco Bagnoli e con la musica di Eleonora Tassinari e Luca Di Volo. 

La sera, vedremo installazioni e show di luci sulla Cupola del Duomo, sulla facciata della Basilica di San Miniato al Monte, sul Loggiato dell’Istituto degli Innocenti e sulle porte storiche di ingresso alla città (Porta San Gallo, Porta alla Croce, Torre di San Niccolò, Porta Romana, Porta al Prato e Porta San Frediano). 

Tre fasci di luce andranno a illuminare, da tre punti diversi della città, la lanterna del Duomo, sulla sommità della Cupola, che in occasione del San Giovanni 2020, risplenderà in modo speciale fino ad oltre la mezzanotte, in collaborazione con la Società di San Giovanni Battista, che dal 1796 cura gli eventi collegati alle celebrazioni del santo patrono di Firenze.  Il torneo del Calcio storico è stato rinviato a settembre, ma sarà presente con le squadre in piazza. Alle 18 , con i Bianchi, i Rossi, i Verdi e gli Azzurri, e il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina regaleranno un momento speciale, per rendere omaggio a tutti gli i medici, infermieri, operatori sanitari, personale del servizio sanitario regionale e ai volontari della Protezione civile del Comune di Firenze e varie associazioni di solidarietà. 

Non dimentichiamo la mostra agli Uffizi, dedicata proprio al Patrono di Firenze, San Giovanni. Non perdete poi in tv, o al computer o smartphone,  dalle 21 l’appuntamento con “La Notte di San Giovanni”, uno speciale format, trasmesso in diretta tv su Rai Premium,  canale 25 ddt, in streaming su RaiPlay e sulla piattaforma digitale sangiovannix3. Un appuntamento molto particolare quest’anno, perché per la prima volta le tre città italiane che hanno San Giovanni come santo patrono, Firenze, Genova e Torino, si uniranno per i festeggiamenti. Dal Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio si terrà infatti l’evento ‘Strateco’, format dedicato al mondo della comunicazione. Tanti ospiti in collegamento, tra cui Diodato, Irene Grandi Niccolò Fabi, e l’attore Pierfrancesco Favino. Un saluto arriverà anche dal cardinale Giuseppe Betori, il direttore degli Uffizi Eike Schmidt e Carlo Conti che sarà impegnato in un dialogo con Bernardo Gianni da San Miniato al Monte. Per assistere all’evento dal vivo è necessario registrarsi sul sito della manifestazione, i posti sono limitati. 

E ricordiamo sempre che… San Giovanni non vuole inganni. L’erano meglio l’altri anni? Viviamo al meglio questa festa, buon San Giovanni a tutti 

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Mascherine made in Tuscany https://www.loggiadeilanzi.it/mascherine-made-in-tuscany/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=mascherine-made-in-tuscany https://www.loggiadeilanzi.it/mascherine-made-in-tuscany/#respond Sun, 07 Jun 2020 18:12:42 +0000 https://www.loggiadeilanzi.it/?p=1854 Sono due le aziende toscane che hanno ricevuto l’ok dall’Istituto Sanitario della Sanità per produrre mascherine.La Gossip srl, azienda di abbigliamento famosa a livello internazionale con il marchio Antonelli Firenze, che ha ottenuto parere favorevole alla produzione e commercializzazione del prodotto mascherina chirurgica tipo 2, diventando di fatto la prima in Italia del settore moda […]

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Sono due le aziende toscane che hanno ricevuto l’ok dall’Istituto Sanitario della Sanità per produrre mascherine.
La Gossip srl, azienda di abbigliamento famosa a livello internazionale con il marchio Antonelli Firenze, che ha ottenuto parere favorevole alla produzione e commercializzazione del prodotto mascherina chirurgica tipo 2, diventando di fatto la prima in Italia del settore moda ad avere questo
tipo di autorizzazione e la prima in Toscana.

L’azienda ha prodotto le prime mascherine a inizio marzo. Erano le filtranti, le prime 9mila erano per il Comune di Castelfiorentino. L’amministratore delegato Marco Berni sta ora valutando
l’ipotesi di di creare una nuova società, la Antonelli Pharma, con un macchinario per la completa automazione della produzione, e nuove macchine che arriveranno. Varrà a pieno 96mila mascherina
giornaliere. L’idea è quella di provare a diventare uno dei più grandi produttori europei. “Un’operazione che implica un dispendio di energie mentali e risorse economiche rilevanti. Il grazie va ai nostri dipendenti e ai consulenti”, ha detto Berni. Su circa 60 aziende che hanno avviato il percorso autorizzativo, solo due hanno ottenuto il nulla
osta dell’Istituto. La seconda azienda è Busatti, di Anghiari (Arezzo), che dal 1842 produce artigianalmente pregiati tessuti di arredamento in fibre naturali. L’azienda, di proprietà della stessa famiglia da otto generazioni può ora produrre e commercializzare mascherine chirurgiche di Tipo I ai sensi della norma UNI EN 14683:2019. Sono a tutti gli effetti presidi medici. La notizia è arriva da Confindustria, l’alzienda aveva avviato un
processo di riconversione nello scorso mese di marzo, implementando la produzione di mascherine “TNT 3 veli Toscana 1”, così come richiesto dalla Regione Toscana per dare supporto alle strutture sanitarie nella fase iniziale di emergenza. “All’inizio della pandemia abbiamo subito deciso di mettere a disposizione il nostro impegno e il nostro know-how per contribuire ad affrontare l’emergenza sanitaria e collaborare attivamente per far fronte alla carenza generale di mascherine – ha detto Livio Sassolini, Amministratore di Busatti srl – la possibilità di tenere aperta l’azienda ci ha consentito di continuare a remunerare tutti i nostri collaboratori”.
Sono tante le aziende che stanno provando a reinventarsi, e non è certo cosa facile. C’è bisogno di tempo e investimenti. “Ma grazie alla qualità delle materie prime, spiega Bernini, Presidente di Confindustria Toscana Sud Delegazione di Arezzo -del processo produttivo e della gestione aziendale, Busatti produce oggi veri e propri presidi medici. Le procedure prevedono la tracciabilità dalle materie prime fino al prodotto immesso in commercio. Due belle realtà toscane di cui essere fieri per #ripartiredaqui

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San Gimignano. Riaprono musei civici https://www.loggiadeilanzi.it/san-gimignano-riaprono-musei-civici/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=san-gimignano-riaprono-musei-civici https://www.loggiadeilanzi.it/san-gimignano-riaprono-musei-civici/#respond Thu, 04 Jun 2020 19:33:03 +0000 https://www.loggiadeilanzi.it/?p=1844 Il cinque di giugno, dalle ore 11:30 alle ore 19:30, riapriranno al pubblico i Musei Civici di San Gimignano con la possibilità di visitare, ad eccezione dei mercoledì e giovedì, il Palazzo Pubblico, la Pinacoteca e la Torre Grossa. Un solo biglietto, ridotto momentaneamente a € 7 a persona, per poter accedere al cosiddetto Palazzo […]

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Il cinque di giugno, dalle ore 11:30 alle ore 19:30, riapriranno al pubblico i Musei Civici di San Gimignano con la possibilità di visitare, ad eccezione dei mercoledì e giovedì, il Palazzo Pubblico, la Pinacoteca e la Torre Grossa. Un solo biglietto, ridotto momentaneamente a € 7 a persona, per poter accedere al cosiddetto Palazzo del Popolo o Palazzo nuovo del Podestà, con la stupenda  Sala del Consiglio, dove Dante Alighieri fu ricevuto nel 1299 come ambasciatore della Lega Guelfa, affrescata da Azzo di Masetto e impreziosita dalla famosa Madonna in Maestà, dipinta nel 1317, da Lippo Memmi, seguace di Simone Martini.

Al secondo piano si trova la Camera del Podestà, con le celebri narrazioni che presentano scene d’amore, ed esempi di moralità. Gli affreschi, realizzati nei primi anni del Trecento, sono attribuiti a Memmo di Filippuccio, padre di Lippo. Sempre al secondo piano, la Pinacoteca che offre un percorso storico artistico di grande qualità, caratterizzato dalla straordinaria presenza di pittori senesi e fiorentini che dalla fine del Duecento e per tutto il Quattrocento si alternarono in città producendo opere di inestimabile valore. Tra i maggiori artisti si ricordano Filippino Lippi con una coppia di tondi con l’Annunciazione, Benozzo Gozzoli, Benedetto da Maiano, Pinturicchio. Completa l’itinerario di visita, la salita alla Torre Grossa, la più alta di San Gimignano da cui è possibile ammirare un panorama unico sulla campagna toscana e sulla città.

Rimarranno per il momento chiusi al pubblico la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, la Spezieria di Santa Fina, il Museo Archeologico e la chiesa di San Lorenzo in Ponte.

La riapertura dei Musei Civici di San Gimignano è stata resa possibile grazie all’applicazione di tutti i protocolli di sicurezza e all’introduzione dell’app gratuita The Right Distance, un’applicazione per smartphone che, senza alcuna informazione personale relativa alla privacy, consentirà di mantenere la giusta distanza dagli altri visitatori.

Per rimanere sempre aggiornati sulle attività dei Musei Civici di San Gimignano e sugli eventi del territorio è possibile consultare il sito internet aboutsangimignano.blogspot.com oppure www.sangimignanomusei.it.

Per info e prenotazioni  prenotazioni@sangimignanomusei.it

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#Ripartenza, riaprono gli Uffizi https://www.loggiadeilanzi.it/ripartenza-riaprono-gli-uffizi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ripartenza-riaprono-gli-uffizi https://www.loggiadeilanzi.it/ripartenza-riaprono-gli-uffizi/#respond Tue, 02 Jun 2020 16:52:17 +0000 https://www.loggiadeilanzi.it/?p=1838 Venere di BotticelliVenere di BotticelliVenere di BotticelliLa Galleria degli Uffizi riapre i battenti il 3 giugno, dopo 85 giorni di chiusura imposta dal lockdown, tornando ad emozionare i visitatori con la sua collezione di capolavori. Per il celeberrimo edificio, che accoglie tra le altre opere la Venere e la Primavera di Botticelli, il Tondo Doni di Michelangelo e la Medusa di […]

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Venere di BotticelliVenere di Botticelli

La Galleria degli Uffizi riapre i battenti il 3 giugno, dopo 85 giorni di chiusura imposta dal lockdown, tornando ad emozionare i visitatori con la sua collezione di capolavori. Per il celeberrimo edificio, che accoglie tra le altre opere la Venere e la Primavera di Botticelli, il Tondo Doni di Michelangelo e la Medusa di Caravaggio, si tratterà di una riapertura graduale, “slow”, con nuove modalità di visita volte ad assicurare il rispetto delle norme contro la diffusione del coronavirus e allo stesso tempo una permanenza in museo più tranquilla e prolungata rispetto al passato

Innanzitutto il numero massimo di visitatori che potranno stare contemporaneamente in Galleria sarà ridotto della metà, passando da 900 a 450, in modo da garantire a ciascuno, durante il tour nel museo, in media 44 metri quadrati di spazio. Di fronte alle opere principali – tra cui la Venere e la Primavera del Botticelli, il doppio ritratto dei duchi di Urbino di Piero della Francesca, il Tondo Doni di Michelangelo, la Madonna del Cardellino di Raffaello e la Medusa di Caravaggio- sono stati incollati, sul pavimento, indicatori di distanza, che segnalano in quali punti e quante persone possono sostare di fronte ai dipinti in modo da non creare assembramenti.

Nella stessa ottica, il percorso di visita è stato dotato di un’apposita segnaletica, i gruppi non potranno essere composti da più di 10 persone, e le guide turistiche dovranno sempre utilizzare il sistema whisper (microfono e auricolari). L’orario di accesso in Galleria sarà ridotto, per consentire lo svolgimento quotidiano delle operazioni di sanificazione in tutti gli ambienti: nei giorni infrasettimanali in questa prima fase di riapertura il museo sarà infatti aperto di pomeriggio, da mercoledi a venerdi dalle 14 alle 18,30 e il sabato e la domenica tutto il giorno dalle 9 alle 18,30.  Sarà vietato l’ingresso a persone con temperatura corporea oltre 37,5 gradi (viene misurata con telecamere termoscanner all’ingresso); l’uso della mascherina sarà obbligatorio durante tutta la visita; sarà necessario mantenere una distanza interpersonale di almeno 1,80 metri. Gel disinfettante sarà a disposizione dei visitatori all’entrata, all’uscita, in tutti i bagni ed in punti strategici della Galleria.  

Alle 14 sarà Eike Schmidt ad aprire i portoni del museo per accogliere i primi visitatori. Il prezzo del biglietto resta immutato.

“Domani sarà una giornata storica – commenta il Direttore Schmidt – Solo quattro volte, nell’ultimo secolo, la Galleria ha dovuto chiudere i propri battenti. È successo durante la seconda guerra mondiale; quindi nel ‘66, quando ci fu l’alluvione di Firenze, poi nel 1993, dopo l’infame strage mafiosa di via dei Georgofili. Tutte le volte gli Uffizi hanno riaperto, più belli e magici di prima. Sarà così anche questa volta. Gli Uffizi sono il simbolo di Firenze che risorge più forte dal buio e dalla crisi”.  

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Palazzo Pitti riapre, in mostra Giovanna Garzoni https://www.loggiadeilanzi.it/palazzo-pitti-riapre-in-mostra-giovanna-garzoni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=palazzo-pitti-riapre-in-mostra-giovanna-garzoni https://www.loggiadeilanzi.it/palazzo-pitti-riapre-in-mostra-giovanna-garzoni/#respond Wed, 27 May 2020 20:29:28 +0000 https://www.loggiadeilanzi.it/?p=1826 Il 28 maggio riapre Palazzo Pitti. Vigono tutte le norme nazionali e regionali contro la diffusione del coronavirus. È dunque vietato l’ingresso a persone con temperatura corporea oltre 37,5 gradi, che viene misurata con termoscanner agli ingressi; è obbligatorio indossare la mascherina durante tutta la permanenza; è necessario mantenere una distanza interpersonale di almeno 1,80 […]

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Il 28 maggio riapre Palazzo Pitti. Vigono tutte le norme nazionali e regionali contro la diffusione del coronavirus. È dunque vietato l’ingresso a persone con temperatura corporea oltre 37,5 gradi, che viene misurata con termoscanner agli ingressi; è obbligatorio indossare la mascherina durante tutta la permanenza; è necessario mantenere una distanza interpersonale di almeno 1,80 m; sono proibiti gli assembramenti; i gruppi non possono essere formati da più di 10 persone; le guide turistiche devono sempre utilizzare il sistema whisper (microfono e auricolari). Immutato il prezzo del biglietto. Cambiano però, in questa prima fase di riapertura, gli orari: per consentire le quotidiane operazioni di sanificazione, Palazzo Pitti resterà infatti aperto dalle 8,30 alle 13,30. Inoltre gli spazi del Tesoro dei Granduchi e del Museo delle Porcellane, dove per ragioni architettoniche e logistiche non è possibile garantire il rispetto delle regole sul distanziamento sociale, per il momento rimarranno chiusi.

“La grandezza dell’universo nell’arte di Giovanna Garzoni” apre le danze. In mostra negli spazi dell’Andito degli Angiolini dal 28 maggio al 28 giugno. Fiori, piante e conchiglie esotiche, strani insetti, animali dall’espressività quasi umana, le forme e la poesia della natura. Con questa prima monografica dedicata alla pittrice barocca di origini marchigiane le Gallerie degli Uffizi intendevano celebrare una grande figura femminile nella ricorrenza della Festa della Donna per il 2020. Dopo il lockdown, la mostra diventa adesso il simbolo del ritorno alla vita normale, dopo una chiusura di quasi tre mesi dovuta al Covid-19.

Circa 100 le opere che la compongono, tra dipinti, miniature su pergamena – il supporto prediletto dalla Garzoni- disegni, oltre ad un grande paliotto a tema floreale di oltre 4 metri di lunghezza, accompagnate e poste in dialogo con porcellane antiche, avori e bronzi rinascimentali. Fantasiosa, curiosissima, la Garzoni, originaria di Ascoli Piceno dove nacque intorno al 1600, incrementò notevolmente il proprio linguaggio stilistico grazie alla spiccata indole itinerante che la rese una delle pittrici più colte e cosmopolite della sua epoca.

Visse alle corti di Venezia, a Torino, fu a lungo a Firenze con i Medici, quindi a Napoli, in Francia, dove ebbe modo di realizzare il ritratto del Cardinale Richelieu -presente in mostra- e persino in Inghilterra, alla corte di Carlo I, come provano i documenti per la prima volta esposti

nell’ambito di questa rassegna. Fu amica di un’altra grande eroina del ‘600, Artemisia Gentileschi, con cui condivise viaggi ed esperienze e che costituì per lei, più giovane di alcuni anni, un modello a cui ispirarsi.

In mostra, il vasto corpus dei lavori dell’artista, di proprietà del Gabinetto Stampe e Disegni degli

Uffizi, è impreziosito da una serie di prestiti da collezioni private, da musei nazionali ed esteri ed esemplifica l’arco creativo di tutta la sua carriera. Da segnalare, in particolare, le preziose miniature floreali con vasi di foggia cinese e conchiglie provenienti da paesi tropicali e le tante nature morte “ma anche vive” con frutta, piante esotiche e piccoli animali di ogni genere. Ma l’unicità dell’estro creativo della Garzoni si esprimeva anche nel confronto tra oggetti e figura umana, come testimonia il Vecchio di Artimino circondato dai prodotti del suo lavoro di contadino -salumi, frutta, uova, formaggi- e dalle bestie della sua corte. Di sicuro impatto, poi la particolarità dell’Autoritratto della giovane Garzoni nei panni del dio Apollo, realizzato dalla pittrice appena ventenne, e la insolita miniatura del principe etiope Zaga Christ, ritratto quando Giovanna si trovava alla Corte dei Savoia. Infine, non poteva mancare un omaggio a Raffaello, proprio mentre a Roma alle Scuderie del Quirinale è in corso la grande mostra per il cinquecentenario della morte dell’Urbinate: nell’andito degli Angiolini è esposta infatti anche la copia in miniatura dipinta dalla Garzoni nel 1649 della Madonna della Seggiola, già al tempo pezzo di punta della collezione medicea e tuttora visibile nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti. L’esposizione è tra l’altro protagonista di una iniziativa di Advancing Woman Artists (Awa) che l’ha scelta per lanciare una sfida globale ad artisti e istituzioni a livello globale a realizzare nuove creazioni ispirato proprio dall’arte di Giovanna Garzoni (http://advancingwomenartists.org/). La mostra è curata da Sheila Barker con la collaborazione del Medici Archives Project; il catalogo è stato realizzato da Sillabe; l’edizione inglese è stata resa possibile grazie al contributo di Awa.

Bentornato, Palazzo Pitti!

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I Duchi di Urbino https://www.loggiadeilanzi.it/i-duchi-di-urbino/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-duchi-di-urbino https://www.loggiadeilanzi.it/i-duchi-di-urbino/#respond Tue, 19 May 2020 21:12:57 +0000 https://www.loggiadeilanzi.it/?p=1821 Quanto vi manca fare una visita ai nostri musei? Oggi visitiamo virtualmente gli Uffizi, precisamente raccontiamo “I duchi di Urbino Federico da Montefeltro e Battista Sforza”. Opera tra le più famose di Piero della Francesca (Sansepolcro, Arezzo, 1416/17 -1492) il doppio ritratto si inserisce nell’ambito del consolidato rapporto fra il pittore e i duchi di […]

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Quanto vi manca fare una visita ai nostri musei? Oggi visitiamo virtualmente gli Uffizi, precisamente raccontiamo “I duchi di Urbino Federico da Montefeltro e Battista Sforza”.

Opera tra le più famose di Piero della Francesca (Sansepolcro, Arezzo, 1416/17 -1492) il doppio ritratto si inserisce nell’ambito del consolidato rapporto fra il pittore e i duchi di Montefeltro, alla cui corte Piero soggiornò molte volte. Si trovò quindi a contatto con un ambiente colto, raffinato, che in breve tempo divenne uno dei più importanti centri culturali e artistici italiani. Il maestro concilia la rigorosa impostazione prospettica appresa durante la formazione fiorentina con la lenticolare rappresentazione della natura propria della pittura fiamminga, raggiungendo risultati di straordinaria e ineguagliata originalità.

Datato 1473-1475 c., è tra i più celebri ritratti del Rinascimento italiano, raffigura i signori di Urbino, Federico da Montefeltro (1422-1482) e sua moglie Battista Sforza (1446-1472). Le due figure sono rappresentate di profilo, come voleva la tradizione quattrocentesca, ispirata alla numismatica antica, taglio che garantiva una notevole verosimiglianza e precisione nella resa dei particolari, senza far trasparire gli stati d’animo. I duchi di Urbino appaiono infatti immuni da turbamenti e emozioni. I coniugi sono affrontati e l’unità spaziale è suggerita dalla luce e dalla continuità del paesaggio collinare sullo sfondo – il paesaggio marchigiano, regno dei Montefeltro. Spicca il contrasto cromatico fra l’incarnato abbronzato di Federico e quello chiarissimo di Battista Sforza, pallore che, oltre a rispettare le convenzioni estetiche in voga nel Rinascimento, potrebbe alludere alla precoce scomparsa della duchessa, morta giovanissima nel 1472. Sul retro delle tavole, i duchi sono effigiati mentre vengono portati in trionfo su carri, accompagnati dalla Virtù cristiane; le iscrizioni latine inneggiano ai valori morali della coppia. La presenza delle pitture sul verso induce a ritenere che i due dipinti, ora inseriti in una cornice moderna, potessero costituire in origine un dittico.

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#ripartiredaqui, l’asparago Verde di Altedo IGP https://www.loggiadeilanzi.it/ripartiredaqui-lasparago-verde-di-altedo-igp/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ripartiredaqui-lasparago-verde-di-altedo-igp https://www.loggiadeilanzi.it/ripartiredaqui-lasparago-verde-di-altedo-igp/#respond Mon, 11 May 2020 16:49:37 +0000 https://www.loggiadeilanzi.it/?p=1808 In questo periodo in cui siamo costretti a casa, abbiamo scoperto o riscoperto tante ricette, abbiamo passato molto tempo in cucina e abbiamo provato molti ingredienti, di sicuro uno dei principali con cui scatenare la creatività in primavera, è lui, l’Asparago. Conoscete l’Asparago Verde di Altedo IGP? Una prelibatezza che ha ottenuto il marchio di Indicazione Geografica […]

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In questo periodo in cui siamo costretti a casa, abbiamo scoperto o riscoperto tante ricette, abbiamo passato molto tempo in cucina e abbiamo provato molti ingredienti, di sicuro uno dei principali con cui scatenare la creatività in primavera, è lui, l’Asparago.

Conoscete l’Asparago Verde di Altedo IGP? Una prelibatezza che ha ottenuto il marchio di Indicazione Geografica Protetta.

Per ottenere il marchio IGP almeno una fase del processo produttivo deve avvenire nell’area stabilita; inoltre chi produce IGP deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione e il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo. Si coltiva nelle aree di pianura fluviale tra Bologna e Ferrara e si trova sui banchi solo nei mesi di aprile e maggio.

Asparagi

L’Asparago di Altedo è conosciuto per la delicatezza del gusto e per l’assenza di fibre che li rende particolarmente teneri.

Il Consorzio dell’Asparago Verde di Altedo IGP è nato nel 2003 con lo scopo di tutelare la denominazione “Asparago Verde di Altedo IGP”, incrementare e valorizzare la produzione di questa coltura, studiare tecniche colturali e di commercializzazione atte a migliorare le caratteristiche qualitative e commerciali del prodotto ed a salvaguardarne le peculiari caratteristiche e la tipicità.

L’ufficializzazione è avvenuta a seguito della pubblicazione nella GUCE del Reg.1263/96 che riconosceva l’indicazione Geografica protetta per l’Asparago Verde di Altedo.

Oltre a essere molto buono, il nostro Asparago è anche bravo 😊 , ha tante proprietà benefiche!

Le vitamine ed i sali minerali che contiene ha funzioni di regolazione del metabolismo, del colesterolo e della pressione.

Li troviamo protetti da cartoni, bellissimi come bouquet di fiori. Anche questo ha una lunga storia, Al tempo dell’antica Roma infatti, gli asparagi della zona di Ferrara e Bologna erano già considerati una prelibatezza, tant’è che venivano inviati alla capitale avvolti in una carta speciale per mantenerli freschi. E da qui ha inizio l’usanza di avvolgere gli asparagi in fazzoletti di carta personalizzati per mantenerne la freschezza più a lungo.

Il #ripartiamodaqui dell’Asparago di Altedo lo troviamo nelle parole di Gianni Cesari, presidente del Consorzio di tutela e valorizzazione dell’Asparago Verde di Altedo Igp, ha detto “Abbiamo avuto una campagna con alti e bassi, molto legata all’andamento climatico e condizionata, ovviamente, dalla chiusura, causa coronavirus, del canale horeca. Ma da fine aprile alla prima settimana di maggio la richiesta si è impennata“. E noi siamo molto contenti, e festeggiamo con una bella ricetta, anzi due, direttamente dal Consorzio. Buon appetito 

Mezzelune di frittata al brie e asparagi verdi di Altedo IGP

8 uova

120 g di affettato (consigliamo la bresaola)

150 g di brie

200 g di asparagi

40 g di parmigiano reggiano grattugiato

un mazzetto di maggiorana

un mazzetto di timo

sale e pepe.

Preparazione
Foderate una teglia di 20 cm per 25, con un foglio di carta da forno. Sbattete leggermente le uova con un pizzico di sale e una macinata di pepe, versatele nella teglia e cuocete in forno caldo a 170° per 15 minuti.

Nel frattempo lavate gli asparagi, puliteli eliminando la parte più bianca e legnosa del gambo e cuoceteli al vapore per 5 minuti. Sfornate la frittata e copritela con la bresaola, il brie a fettine, metà del parmigiano e gli asparagi a tocchetti (tranne 2 o 3 per la guarnizione finale).

Cospargete con un po’ di timo e maggiorana e ripiegate la frittata. Spolverizzate con il parmigiano restante e infornate per altri 15 minuti. Guarnite la frittata con gli asparagi tenuti da parte e qualche fogliolina di maggiorana e servitelo tiepido.

Risotto gamberi e asparagi verdi di Altedo IGP
Ingredienti per 4 persone:
Brodo di pollo q.b.

1 mazzo di asparagi verdi di Altedo IGP puliti e tagliati a pezzetti lunghi 2-3 cm

1 cipolla piccola tritata finemente

60 gr. di burro

300 gr. di riso valone

1/2 bicchiere di vino bianco secco di ottima qualità

400 gr di gamberi freschi medi, puliti e sgusciati

1 cucchiaio di buccia di limone grattugiata

2 cucchiai di prezzemolo tritato

sale e pepe q.b.

Preparazione:
Portate il brodo a bollore, gettatevi gli asparagi lavati e fate cuocere per 5 minuti, scolateli e metteteli in una ciotola con acqua e ghiaccio per fermare la cottura, tenete da parte il brodo di cottura. Fate cuocere dolcemente la cipolla con metà del burro e un bel pizzicone di sale fino, per circa 5 minuti. Gettate il riso nel tegame e fatelo tostare mescolando per qualche minuto, poi bagnate con il vino e fatelo sfumare.

Bagnate con un mestolo di brodo e fatelo assorbire, mescolando di tanto in tanto, poi aggiungete altro brodo e così via, fino a quando il riso sarà cotto molto al dente. Unite i gamberi e fateli cuocere 2 o 3 minuti. Aggiungete gli asparagi, la buccia di limone grattugiata, il burro rimasto, il prezzemolo tritato e aggiustate di sale e pepe e un po’ di brodo se necessario. Mescolate e fate riposare un minuto prima di servire.

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La schiacciata diventa un’opera d’arte – falla anche tu con il tutorial video! https://www.loggiadeilanzi.it/la-schiacciata-diventa-unopera-darte-falla-anche-tu-con-il-tutorial-video/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-schiacciata-diventa-unopera-darte-falla-anche-tu-con-il-tutorial-video https://www.loggiadeilanzi.it/la-schiacciata-diventa-unopera-darte-falla-anche-tu-con-il-tutorial-video/#respond Wed, 06 May 2020 00:10:40 +0000 https://www.loggiadeilanzi.it/?p=1743 In questo periodo di lockdown praticamente tutti siamo ci siamo cimentati con pane fatto in casa, dolci, e quant’altro, tanto da far diventare il lievito il prodotto più ricercato del pianeta.Tutti alle prese con nuove ricette, tutorial, e consigli da mamme e nonne in videochiamata. E poi arrivava lei. La condivisione sui social. Un momento […]

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In questo periodo di lockdown praticamente tutti siamo ci siamo cimentati con pane fatto in casa, dolci, e quant’altro, tanto da far diventare il lievito il prodotto più ricercato del pianeta.
Tutti alle prese con nuove ricette, tutorial, e consigli da mamme e nonne in videochiamata. E poi arrivava lei. La condivisione sui social. Un momento per mostrare a tutti il nostro risultato, e magari diventare a nostra volta consiglieri e dispensatori di ricette nelle nostre Ig stories. Con tanto di video dei momenti più salienti.
In Massachusetts una fornaia ha dato un tocco in più, portando l’arte nel pane, nel vero senso della parola.

Teri Culletto, Vineyard Baker, questo il suo nome su Instagram, ha sfornato il suo pane e le sue focacce arricchendole e facendole diventare bellissime. Delle vere e proprie opere d’arte ispirandosi a Van Gogh. Delle tele su cui ha costruito fiori, steli, utilizzando verdure al posto dei pennelli. Quindi peperoni al posto del rosso o del verde, erba cipollina per “disegnare” steli di fiori, cipolle per creare petali, delle belle fragole che sono diventate papaveri.Mentre i peperoni gialli hanno dato vita a meravigliosi girasoli. Bread art quindi, ovvero l’arte del pane. Che poi fare il pane è sempre stata un’arte, ma qui lo è ancora di più. Teglie come tele, con risultati davvero bellissimi.

Questa artistica fornaia, oltre alle focacce fiorite, crea anche delle incisioni stupende sul pane stesso, foglie e fiori, rendendo tutti i prodotti belli da vedere, oltre che assolutamente instagrammabili sembrano anche molto succulenti.
La fantasia può arrivare davvero ovunque, oggi tutto con un pò di creatività puo’ divenire bello, e soprattutto sul food arrivano sempre nuovi input, “pane” per i più creativi. L’avvento di Instagram ha aumentato a dismisura la voglia di vedere piatti belli, oltre che buoni. La particolarità è sempre più ricercata. Il dettaglio, il colore, la composizione, è davvero un must.
Voi vi siete già messi alla prova? In tanti lo hanno fatto, sfoggiando i loro pani e focacce artistiche.

La challenge è aperta, con gli hashtag #BreadArt e #FocacciaPrimavera, i capolavori della fornaia artista stanno diventando virali, se volete cimentarvi… armatevi di verdurine e frutti, meravigliosi coloranti naturali, e date sfogo alla fantasia! Se ci provate non dimenticatevi farci vedere il risultato. Postate le vostre foto loggandovi con Facebook qui nel sito sotto a questo post! 🙂

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Vino, scoppia lo scontro tra Puglia e Sicilia per il Primitivo https://www.loggiadeilanzi.it/vino-scoppia-lo-scontro-tra-puglia-e-sicilia-per-il-primitivo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=vino-scoppia-lo-scontro-tra-puglia-e-sicilia-per-il-primitivo https://www.loggiadeilanzi.it/vino-scoppia-lo-scontro-tra-puglia-e-sicilia-per-il-primitivo/#respond Mon, 04 May 2020 18:14:40 +0000 https://www.loggiadeilanzi.it/?p=1739 Non ci sarà mai una bottiglia di vino Dop o Igp siciliano che avrà in etichetta la scritta “Primitivo”. Questa la decisione del ministro per le politiche agricole Teresa Bellanova che è intervenuta sulla diatriba tra Puglia e Sicilia. Le due regioni, infatti, si sono un po’ scontrate sull’uva Primitivo, da sempre simbolo della Puglia. La Sicilia, […]

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Non ci sarà mai una bottiglia di vino Dop o Igp siciliano che avrà in etichetta la scritta “Primitivo”. Questa la decisione del ministro per le politiche agricole Teresa Bellanova che è intervenuta sulla diatriba tra Puglia e Sicilia. Le due regioni, infatti, si sono un po’ scontrate sull’uva Primitivo, da sempre simbolo della Puglia.

La Sicilia, l’anno scorso, ha autorizzato la coltivazione di quest’uva anche nei vigneti isolani. La decisione della Regione siciliana di autorizzare gli impianti di Primitivo è stata ufficializzata nel 2019. In realtà l’Irvo, l’istituto regionale vite e vino di Sicilia, aveva iniziato già negli anni ’90 la coltivazione di questo vitigno pugliese in forza di un progetto tra l’altro finanziato dallo stesso ministero. Il progetto, però, dopo una decina d’anni era stato accantonato e poi ripreso su sollecitazione di alcuni produttori siciliani

Il Puglia il Primitivo è l’uva più diffusa. Solo il consorzio del Primitivo di Manduria coltiva 4.500 ettari con questa uva e ha un potenziale di produzione di 25 milioni di bottiglie. Per quanto riguarda la coltivazione, la Bellanova ha spiegato che :”In Sicilia, come in altre regioni italiane, non si può impedire, dopo necessaria sperimentazione, l’impianto di viti dell’uva pugliese, ma i vini Dop e Igp ottenuti non potranno mai essere etichettati con l’indicazione del nome del vitigno Primitivo”.

Quindi in Sicilia, spiega il ministro, si potrà tranquillamente coltivare il Primitivo, ma mai dichiararlo in etichetta. La legislazione europea e i corrispondenti decreti nazionali proteggono i riferimenti territoriali, le cosiddette indicazioni geografiche, ma non creano la protezione giuridica delle varietà né impediscono che quelle uve possano essere coltivate anche altrove.

Il ministro ha specificato che anche sul sito del Ministero è possibile reperire tutte le indicazioni necessarie proprio sulle Indicazioni geografiche, e che rappresentano una eccellenza della nostra filiera alimentare.

Insomma in Sicilia si potrà coltivare il Primitivo, ma solo per alcune vinificazioni sperimentali. Sarà impossibile commercializzarlo. E se vinificato non potrà comunque essere venduto come vino a denominazione o indicazione geografica. Il Gal Terre del Primitivo ha aggiunto:  “Il suo valore culturale e identitario appartiene a questi luoghi e nessuno può appropriarsene – Il vino Primitivo di Manduria, da generazioni, rappresenta l’immagine di questa terra, declinata nei suoi tanti aspetti che vanno dall’enologia all’enogastronomia, dalle tradizioni e alla vita rurale. È per questo che condanniamo con forza la possibilità che altre regioni coltivino questo vitigno autoctono pugliese.” L’Italia si sa è fatta di campanili, ma ogni territorio ha le sue eccellenze, i suoi prodotti, le sue eccellenze enogastronomiche, che vanno sì coltivate ma anche sempre protette. Perché ogni territorio ha una storia a sé che racconta da secoli.

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Nel cuore della Val di Chiana, con il drone a Castiglion Fiorentino https://www.loggiadeilanzi.it/nel-cuore-della-val-di-chiana-con-il-drone-a-castiglion-fiorentino/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=nel-cuore-della-val-di-chiana-con-il-drone-a-castiglion-fiorentino https://www.loggiadeilanzi.it/nel-cuore-della-val-di-chiana-con-il-drone-a-castiglion-fiorentino/#respond Sun, 03 May 2020 16:59:40 +0000 https://www.loggiadeilanzi.it/?p=1714 Oggi andiamo con la mente in una perla dell’Aretino, a Castiglion Fiorentino, situato nella Val di Chiana. Maggio è un mese molto importante per questo borgo medievale. Sarebbe dovuto partire il Maggio Castiglionese, che vede l’esposizione di prodotti tipici locali per tutto il mese, ma il momento storico che stiamo vivendo ha bloccato tutto. La Torre del Cassero si […]

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Oggi andiamo con la mente in una perla dell’Aretino, a Castiglion Fiorentino, situato nella Val di Chiana.

Maggio è un mese molto importante per questo borgo medievale. Sarebbe dovuto partire il Maggio Castiglionese, che vede l’esposizione di prodotti tipici locali per tutto il mese, ma il momento storico che stiamo vivendo ha bloccato tutto.

La Torre del Cassero si è fatta sentire e vedere comunque, diventando tricolore per l’occasione. La musica si è diffusa in tutto il borgo. È stata una notte molto emozionante quella del primo maggio per i castiglionesi. Infatti, quella avrebbe dovuto essere la serata inaugurale di questa manifestazione, il Maggio Castiglionese, così sentita dai suoi abitanti e non solo. E invece è stata una manifestazione simbolo, perché proprio il simbolo del paese, la Torre del Cassero, si è colorato dei colori della nostra bandiera, e un sottofondo musicale curato dal  musicista Giacomo Ghezzi ha accompagnato il tutto. Tutto questo sarà oggetto di un video promozionale per il paese. 

Borgo medievale della Toscana in provincia di Arezzo, si erge sulle pendici di un colle alto circa 345 m, caratterizzato da mura e torri che ancora oggi circondano l’intero centro storico. Il nucleo abitato si sviluppò in epoca etrusca e quando i romani conquistarono il territorio aretino la produzione agricola fu organizzata in forma di ville. Il paese è ricordato dai documenti con il nome di Castiglione non prima del X secolo, quando risulta feudo dei marchesi del Monte S. Maria. Nei secoli successivi, pur rimanendo sotto la tutela dell’imperatore, di fatto appartenne alla diocesi di Arezzo. Palazzo Pretorio fu costruito intorno alla metà del ‘400 su un antico edificio, di epoca medievale, per essere adibito a tribunale e carceri. Attualmente, dopo lavori di restauro, è sede della Biblioteca Comunale. La Pinacoteca, oltre ai locali adibiti a sede espositiva, comprende la Chiesa di S. Angelo. La costruzione a nove arcate risale al 1513, nell’ambito del rifacimento di tutta la piazza principale. La tradizionale attribuzione al Vasari è giustificata dai lavori di restauro eseguiti tra il 1560 e il 1570, periodo in cui venne posto lo stemma mediceo. Nel 1773, per ragioni statiche, furono murate le tre arcate sulla Val di Chio, riaperte poi nel 1922.

Una curiosità legata al cinema: a Castiglion Fiorentino è stata girata una delle scene iniziali del film La vita è bella, precisamente quella in cui Guido Orefice, alias Roberto Benigni, tra l’altro nato proprio a Castiglione, sulla macchina senza più controllo dei freni e coperta di frasche, viene scambiato per re Vittorio Emanuele III.

La Val di Chiana regala tanti gioielli, e sfondi meravigliosi. La sua storia è raccontata anche da Dante, che ricorda il suo periodo di regione malsana nei versi 46-47 del XXIX canto dell’Inferno: “Qual dolor fora, se de li spedali / di Valdichiana tra ‘l luglio e ‘l settembre”. Oggi è un borgo suggestivo, da visitare per vedere la Val di Chiana vera, il cuore agricolo della Toscana, i suoi campi, e i suoi granai.

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1° maggio, un ricordo degli antichi mestieri https://www.loggiadeilanzi.it/1-maggio-un-ricordo-degli-antichi-mestieri/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=1-maggio-un-ricordo-degli-antichi-mestieri https://www.loggiadeilanzi.it/1-maggio-un-ricordo-degli-antichi-mestieri/#respond Fri, 01 May 2020 19:02:21 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1643 Ci sono antichi mestieri che si sono persi nel tempo, nel corso degli anni, ma sono rimasti nella memoria collettiva, grazie ai racconti di nonni, bisnonni, grazie a vecchie fotografie che oggi ci fanno sorridere e commuovere. Pezzi di storia che profumano di artigianato, di arte e poesia. Fabbri chiusi nelle botteghe fino a tardi, calzolai intenti a “rifare […]

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Ci sono antichi mestieri che si sono persi nel tempo, nel corso degli anni, ma sono rimasti nella memoria collettiva, grazie ai racconti di nonni, bisnonni, grazie a vecchie fotografie che oggi ci fanno sorridere e commuovere. Pezzi di storia che profumano di artigianato, di arte e poesia.

Fabbri chiusi nelle botteghe fino a tardi, calzolai intenti a “rifare nuove delle scarpe vecchie”, donne tessitrici, ricamatrici, con una precisione e una cura che oggi sembra impossibile. Abituati come siamo alla frenesia, alla velocità, alle cose industriali, a fredde macchine. Ma non tutto è perduto.

Lustrascarpe

Ripercorriamo alcuni degli Antichi Mestieri, oggi che il periodo storico che stiamo attraversando ci costringe a fermarci, a riflettere, ad apprezzare.

Donna che fila il lino – Sardegna

Immaginate che c’era un lampionaio? Il lampionaio aveva il compito di accendere e spegnere i lampioni ad olio o a gas delle vie e delle pubbliche piazze. Queste figure, appena calava il sole, muniti di scale e di un’asta con del materiale infiammabile sulla punta, passavano ad accendere tutti i lampioni. All’alba rifacevano il giro per spegnerli con un’altra asta munita all’estremità di un oggetto di lamiera simile ad un imbuto rovesciato. La figura del lampionaio, con la diffusione dell’energia elettrica, è andata progressivamente in declino e con la fine della II Guerra Mondiale è andata definitivamente in pensione. E l’arrotino? è una professione artigiana che consiste nella molatura o affilatura delle lame. Avete mai sentito il grido:” é arrivato l’arrotino?” Che gioia dà a chi l’ascolta. Questa figura non è scomparsa, bensì si è specializzata. Oggi occorre possedere nozioni di metallurgia, conoscenza degli acciai e dei trattamenti termici, nozioni sui materiali abrasivi.

In passato l’arrotino spesso svolgeva il proprio mestiere spostandosi con una sorta di biciclo-carretto dotato di una grossa ruota di legno, quando giungeva a destinazione alla ruota veniva agganciato un pedale con vari snodi, veniva fissata la cinghia di trasmissione del movimento alla mola e su una parte sporgente del carretto. Per arrotare un utensile, l’arrotino imprimeva alla ruota un movimento ben ritmato e continuo e con abili gesti delle mani lo passava sulla mola fino a che la lama non diventava tagliente. E il carbonaio? Sembra impossibile pensare a tempi in cui il gas non aveva ancora fatto il suo ingresso nelle case e il carbone era il combustibile per riscaldarsi e cuocere il cibo. La necessità di reperire il carbone, utile ai bisogni primari della vita, ha introdotto l’uomo a praticare il mestiere del carbonaio. Questo lavoro era molto pesante, e lo portava ad assentarsi per vari mesi.

Avete mai sentito il racconto di un caccia topi? Era una figura necessaria quando malattie e pestilenze erano diffuse proprio dai roditori.  Il caccia topi aveva il compito di trovare i ratti e catturarli al fine di alleviare i disagi.

Antichi mestieri – Il cercatore di topi

E il lustra scarpe? Trovare per strada un signore gentile che si occupava di liberare le scarpe da fango e polvere, passare le pomate, spazzolare e lucidare le scarpe? Un mestiere che ebbe un forte incremento nel dopoguerra. Sciuscià è un termine usato nella lingua napoletana, oggi in disuso, che stava ad indicare i lustrascarpe del secondo dopoguerra. Probabilmente una forma italianizzata dell’inglese “shoe-shine”, lustrascarpe. A capo dei piccoli Sciuscià c’era il vero Lustra scarpe che si posizionava sempre in un posto dove transitava tanta gente.

Locandina del film di Vittorio De Sica

Purtroppo i clienti volontari erano sempre troppo pochi, anche perché non tutti avevano scarpe che valeva la pena di pulire. Il lustra scarpe sistemava il pezzo di legno su cui far poggiare il piede e si metteva all’opera con spazzole e panni per lucidare. Vittorio De Sica ci racconta questa figura nell’omonimo film del 1946, uno dei capolavori del neorealismo italiano. Il mestiere infatti rendeva pochissimo, ma si faceva come tanti piccoli mestieri inventati , per portare qualcosa a casa.

Il lavoro in questo momento assume ancora più importanza, non solo per il tarlo della disoccupazione sempre purtroppo presente, ma per la situazione dovuta all’emergenza sanitaria, una situazione davvero difficile per tantissimi. C’è chi ha dovuto reinventarsi un lavoro, chi lo sta cercando, chi sta lottando per mantenere il proprio.

Il fotografo di strada. Antichi mestieri

Il lavoro è dignità, condiziona le nostre vite, la nostra socialità, le nostre famiglie. Ha una importanza vitale, e anche oggi, come nella notte dei tempi, è fatto di cultura, studio, preparazione, competenza, ma anche di tanta creatività e un pizzico di fortuna che non guasta mai. Buon primo maggio a tutti! 

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Paesaggi e scorci intsagrammabili da migliaia di like! https://www.loggiadeilanzi.it/paesaggi-e-scorci-intsagrammabili-da-migliaia-di-like/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=paesaggi-e-scorci-intsagrammabili-da-migliaia-di-like https://www.loggiadeilanzi.it/paesaggi-e-scorci-intsagrammabili-da-migliaia-di-like/#respond Thu, 30 Apr 2020 18:36:24 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1599 L’Italia è bella. È un dato di fatto. Partendo da questo assioma si potrebbe continuare a parlare per anni. Perché certi paesaggi, certi tramonti, certi colori, certi terreni, certi prodotti, non li puoi inventare. Li hai oppure no. E l’Italia li ha. Roma, il Colosseo, la Torre di Pisa, il Duomo di Milano, sono simboli […]

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L’Italia è bella. È un dato di fatto. Partendo da questo assioma si potrebbe continuare a parlare per anni. Perché certi paesaggi, certi tramonti, certi colori, certi terreni, certi prodotti, non li puoi inventare. Li hai oppure no. E l’Italia li ha. Roma, il Colosseo, la Torre di Pisa, il Duomo di Milano, sono simboli senza tempo e senza confini. E nell’era dei social è una corsa ad immortalare l’immagine più bella, il cibo più bello, la location più prestigiosa. Per vedere i cuoricini di Instagram aumentare e per poter dire: Io c’ero. Ero lì. In quel paradiso.

Crete senesi Photo credit: Fabrizio Nucci

La nostra Toscana, così ricca di storia, cultura, opere e monumenti di inestimabile valore, è davvero molto molto fotogenica. Basta girare i suoi borghi per scoprire- e fotografare- meraviglie che lasciano a bocca aperta. I vostri followers, resteranno estasiati dalle foto dei borghi, piazze, campi e luoghi tipici della Toscana. Ecco quindi una serie di posti instagrammabili in Toscana. Quali sono i posti che ci mancano di più? Firenze con Ponte Vecchio, o il Piazzale Michelangelo, la sua terrazza panoramica di Firenze. Sempre pieno di gente che sta lì come se guardasse un film, da qualunque parte ti giri, sai che gli occhi saranno riempiti di bellezza. La vista di Firenze da Piazzale Michelangelo toglie il respiro. Appena si arriva lì con l’auto, sembra di entrare in un cinema a film già iniziato. E invece è tutto vero, è tutto lì per noi. Quali posti vi piace fotografare a Firenze?

Avete mai fotografato i paesaggi della Val d’Orcia?  Il paesaggio della Val d’Orcia è entrato nel 2004 nella World Heritage List dall’Unesco. Il boschetto dei cipressi é visibile dalla SR2, tra San Quirico D’Orcia e Torrenieri. Una piazzola consente poi di fermarsi in prossimità, raggiungere e fotografare il boschetto da diverse angolazioni. Le colline toscane sono forse il simbolo della Toscana stessa, con un calice di vino sembra tutto perfetto. Un tramonto lì è una esperienza che non si dimentica. Le Crete senesi offrono dei panorami così ampi e così belli a qualunque ora sono sempre diversi. Ci avete mai fatto una foto? Avete mai fotografato i girasoli d’estate? E le balle di fieno? Se non vi è capitato dovete assolutamente rimediare questa estate. Si spera.

Crete senesi photo credit: Fabrizio Nucci

La campagna toscana offre sfondi eccezionali, con i suoi colori, che vanno dal marrone, al giallo, all’ocra o al verde. Siete mai stati a San Gimignano? Avete fatto delle foto dalle sue torri? La fatica dei gradini sarà ben ripagata. La città è stata costruita su un colle alto circa 300 metri, e gode di una stupenda vista sul paesaggio della Val d’Elsa. La “città delle belle torri” – Patrimonio Unesco dal 1990–  ci manca tanto. Ma presto torneremo a trovarla e fotografarla per voi.

Crete senesi – Asciano – photo credit: Fabrizio Nucci

Per godere a pieno della forma particolare di Piazza del Campo a Siena bisogna salire sulla Torre del Mangia, adiacente al palazzo comunale. Da lì è possibile ammirare tutta la città e la campagna intorno. Lo stesso possiamo fare ad Arezzo, dall’alto della Torre Comunale per ammirare il Duomo, i tetti rossi della città, e i suoi campanili.

L’hashtag #Toscana conta 6 milioni di foto, ma sono tantissimi gli altri hashtag utilizzati per farsi trovare. Qual è il borgo che vi manca di più? Quale sfondo non vedete l’ora di tornare a fotografare? 

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Gli Uffizi sbarcano su Tik Tok https://www.loggiadeilanzi.it/gli-uffizi-sbarcano-su-tik-tok/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=gli-uffizi-sbarcano-su-tik-tok https://www.loggiadeilanzi.it/gli-uffizi-sbarcano-su-tik-tok/#respond Wed, 29 Apr 2020 15:33:26 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1585 Gli Uffizi sbarcano sul più giovane tra i social, TikTok. Questo social sta riscuotendo tantissimo successo, inizialmente sui giovanissimi, la prima fascia ad aver apprezzato ed essersi cimentata in balletti e varie performances da Tiktoker. Ormai, complice anche la quarantena, dai Ferragnez con e le loro “Feste di Pablo”, ai nonnini coinvolti dagli scaltri nipoti, davvero sta prendendo […]

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Gli Uffizi sbarcano sul più giovane tra i social, TikTok. Questo social sta riscuotendo tantissimo successo, inizialmente sui giovanissimi, la prima fascia ad aver apprezzato ed essersi cimentata in balletti e varie performances da Tiktoker.

Ormai, complice anche la quarantena, dai Ferragnez con e le loro “Feste di Pablo”, ai nonnini coinvolti dagli scaltri nipoti, davvero sta prendendo piede e interessando tutte le età.

“Anche un museo può fare umorismocosì ha commentato il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt- serve ad avvicinare le opere a un pubblico diverso da quello cui si rivolge la critica ufficiale, ma anche a guardare le opere in modo diverso e scanzonato. In particolare,in un momento difficile come questo, è importante, ogni tanto, concedersi un sorriso e un po’ di autoironia. E se è possibile farlo grazie alla grande arte, ancora meglio”.

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#ripartiredaqui, visiera protettiva con file free da stampare in 3d per gli ospedali https://www.loggiadeilanzi.it/ripartiredaqui-visiera-protettiva-con-file-free-da-stampare-in-3d-per-gli-ospedali/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ripartiredaqui-visiera-protettiva-con-file-free-da-stampare-in-3d-per-gli-ospedali https://www.loggiadeilanzi.it/ripartiredaqui-visiera-protettiva-con-file-free-da-stampare-in-3d-per-gli-ospedali/#respond Tue, 28 Apr 2020 19:23:11 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1558 In questo periodo di restrizioni la creatività non è in quarantena. Anzi, trova spazi e dimensioni nuove e entusiasmanti. La solidarietà è sempre una bella notizia, se abbinata alla creatività, alle idee, alla genialità, è ancora più bello. Una mascherina che può essere stampata da qualunque stampante in 3D. Questa l’idea di due giovani professionisti […]

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In questo periodo di restrizioni la creatività non è in quarantena. Anzi, trova spazi e dimensioni nuove e entusiasmanti. La solidarietà è sempre una bella notizia, se abbinata alla creatività, alle idee, alla genialità, è ancora più bello.

Una mascherina che può essere stampata da qualunque stampante in 3D. Questa l’idea di due giovani professionisti soletani, Giuseppe Toma e Matteo Greco. Il progetto si propone di creare, attraverso l’utilizzo di stampanti 3d, visiere protettive da donare agli ospedali del comprensorio a tutela dei medici e degli operatori sanitari impegnati nella lotta contro il coronavirus. Grazie alla collaborazione tra i due giovani con l’Associazione e ad un appello social lanciato per la ricerca di stampanti 3d e manodopera, in pochissime ore si avvia una vera e propria macchina organizzativa che vede coinvolti più di 60 maker da tutto il Salento. I due giovani hanno deciso di rilasciare in maniera totalmente gratuita un modello 3D di visiera protettiva.

La visiera è stata progettata con l’aiuto dell’Ing. Alessandro Stanca (Additive Manufacturing Specialist) che ha preso subito a cuore la causa dando un apporto fondamentale nell’ultimare il design e nel trovare le migliori soluzioni. L’iniziativa è #cifacciamoin3d in collaborazione con l’associazione Francesco Marco Attanasi Onlus. Il progetto è quello di stampare migliaia di visiere protettive e donarle agli ospedali. Grazie ad una rete di maker volontari, sono tantissimi i feedback.

L’idea era quella di creare un modello di visiera che non richiedesse la foratura del foglio trasparente per il fissaggio e che necessitasse di meno componenti possibile, al fine di facilitare e velocizzare l’assemblaggio. Per adattarsi a tutte le qualità di stampa nonché a vari spessori di fogli trasparenti è possibile scaricare 3 file che differiscono per la dimensione della fessura (sede del foglio trasparente). Il file “nominal” ha una fessura di 0,8 mm, il file “small” 0,6mm ed il file “large” 1mm.

Il consiglio è quello di utilizzare il file “nominal” che sembra adattarsi meglio, per problemi di saldatura della fessura utilizzare il file “large”.

Per ultimare la visiera in questione è sufficiente stampare in 3D il telaio contenuto nel file 3D e procurarsi un foglio trasparente formato A4, facilmente reperibile in cartoleria (copertine acetate trasparenti per la rilegatura dei fascicoli). Il telaio è predisposto per accogliere il foglio trasparente, sarà sufficiente esercitare una pressione verso l’alto della cornice più esterna per allargare la fessura e, una volta posizionato il foglio, riportare in posizione la cornice esterna per bloccare il foglio trasparente. Sarà altrettanto facile sostituire il foglio se necessario.

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#ripartiredaqui – Pizza, moneta celebrativa e 60mila ordinazioni a Napoli https://www.loggiadeilanzi.it/ripartiredaqui-pizza-moneta-celebrativa-e-60mila-ordinazioni-a-napoli/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ripartiredaqui-pizza-moneta-celebrativa-e-60mila-ordinazioni-a-napoli https://www.loggiadeilanzi.it/ripartiredaqui-pizza-moneta-celebrativa-e-60mila-ordinazioni-a-napoli/#respond Tue, 28 Apr 2020 12:39:08 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1539 La pizza ci è mancata e tanto. Nonostante i tentativi fatti a casa, nonostante il lievito sia diventato introvabile perché un po’ tutti ci siamo cimentatati con il pane e la pizza homemade, diciamolo pure che la pizza delle pizzeria fatta col forno a legna da pizzaioli professionisti ci mancava tanto. Dalla patria della Pizza, […]

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La pizza ci è mancata e tanto. Nonostante i tentativi fatti a casa, nonostante il lievito sia diventato introvabile perché un po’ tutti ci siamo cimentatati con il pane e la pizza homemade, diciamolo pure che la pizza delle pizzeria fatta col forno a legna da pizzaioli professionisti ci mancava tanto.

Dalla patria della Pizza, ci arrivano notizie incoraggianti, a Napoli infatti, nel primo giorno di Delivery, c’è stato un successo clamoroso. Sessanta mila ordinazioni. A conferma dell’amore per la pizza, quella vera. Un bel segnale di ripresa dopo il lockdown dovuto all’emergenza covid, un primo passo per la ripartenza. Il #ripartiredaqui è anche questo. Ordinare la qualità a casa propria.

Ricordiamo che L’Arte del pizzaiolo napoletano è stata infatti riconosciuta dall’Unesco nel 2017 Patrimonio culturale dell’Umanità dall’Unesco.

Trasmessa di generazione in generazione, si tratta di una pratica che comprende varie fasi, tra le quali preparazione dell’impasto, un movimento rotatorio fatto dal pizzaiolo e la cottura del forno a legna.

“Numeri incoraggianti che danno un segnale di speranza – spiega Antonio Pace, presidente dell’associazione Verace Pizza Napoletana – anche se non risolvono il problema. Stimiamo abbia aperto solo il 30/40% delle pizzerie. Molti infatti non sono riusciti a sanificare per tempo i locali rimandando a domani la ripresa delle attività. Tuttavia quelli che lo hanno fatto stanno lavorando con numeri che definirei interessanti”.

Come diceva Totò :“Ti offro una pizza. I soldi ce li hai?” Bisogna ripartire, perché tutto deve tornare a girare.  

Ecco, entusiasmo, ma anche piedi ben piantati per terra e risoluzione dei problemi.

Di Porzio spiega: “Calcoliamo una media di 200 pizze per ciascuna delle 300 pizzerie che hanno aperto, per un totale di 60mila pizze. Siamo contenti, è un buon inizio. Stiamo cercando di accontentare tutte le richieste, anche quelle singole. Lavorano molto le piccole pizzerie, quelle di quartiere. E ci chiamano tanti anziani cui portiamo la pizza fin sotto il portone”.

Margherita e marinara le più richieste, la semplicità vince sempre. Non servono molti ingredienti la pizza buona necessità di qualità.

C’è anche una bella novità che riguarda la pizza: avrà la sua moneta celebrativa!

Una moneta da cinque euro per celebrare la pizza, uno dei simboli della cultura enogastronomica partenopea e italiana. A fare la dedica all’eccellenza della tradizione artigianale Made in Italy è la Zecca dello Stato. La moneta, in versione fior di conio con elementi colorati e realizzata dall’artista incisore Maria Carmela Colaneri, è stata emessa il 21 aprile e fa parte della serie “Cultura Enogastronomica Italiana-Pizza e Mozzarella” della Collezione Numismatica 2020.

E’ stata prevista una tiratura di 8.000 pezzi ed è visionabile sul catalogo pubblicato sul portale www.shop.ipzs.it.

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Gli Uffizi acquistano un’antica veduta di Firenze https://www.loggiadeilanzi.it/gli-uffizi-acquistano-unantica-veduta-di-firenze/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=gli-uffizi-acquistano-unantica-veduta-di-firenze https://www.loggiadeilanzi.it/gli-uffizi-acquistano-unantica-veduta-di-firenze/#respond Mon, 27 Apr 2020 11:33:57 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1455 Le Gallerie degli Uffizi hanno acquistato una rarissima stampa, da un antiquario in California risalente alla metà del ‘500 e raffigurante una veduta completa della Firenze del Rinascimento, una delle più antiche giunte ad oggi attraverso i secoli. Una grandissima incisione su tre fogli di carta per un totale di oltre 36 centimetri di altezza […]

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Particolare della stampa della Firenze Rinascimentale acquistata dagli Uffizi

Le Gallerie degli Uffizi hanno acquistato una rarissima stampa, da un antiquario in California risalente alla metà del ‘500 e raffigurante una veduta completa della Firenze del Rinascimento, una delle più antiche giunte ad oggi attraverso i secoli. Una grandissima incisione su tre fogli di carta per un totale di oltre 36 centimetri di altezza x 1 metro e 30 di larghezza, realizzata a bulino e acquaforte nel 1557 ad Anversa nella stamperia di Hieronymus Cock e ripubblicata a Parigi nel 1601 da Paul van der Houve.

La stampa racconta di una Firenze cinta ancora dalle antiche mura fatte abbattere dall’architetto Giuseppe Poggi nel 1865, quando questi ridisegnò il volto della città aggiungendo i viali e circondata dai campi. All’interno della cerchia muraria si possono distintamente riconoscere i principali monumenti, tra i quali il Duomo, il campanile di Giotto, Palazzo Vecchio, Palazzo Pitti, la basilica di Santa Maria Novella, quella di Santa Croce. Non ci sono gli Uffizi, che Cosimo I non aveva ancora commissionato all’ “archistar” toscana del tempo, Giorgio Vasari. Avrebbe iniziato a farli costruire di lì a poco, nel 1560. Nella porzione di spazio accanto a Palazzo Vecchio è ancora visibile la struttura dell’antica chiesa di San Pier Scheraggio, poi inglobata nel grande complesso voluto dal sovrano per gli uffici delle magistrature fiorentine. Alcuni degli edifici raffigurati, inoltre, non hanno ancora l’aspetto odierno. Il Duomo presenta ancora la sua antica facciata incompiuta, e così Santa Croce. Palazzo Pitti, da poco acquistato dai Medici, nell’incisione ha un posto prominente e sembra dominare tutta la zona d’Oltrarno. Naturalmente non ha ancora i maestosi rondò laterali, entrambi costruiti secoli dopo, e alle spalle della reggia Boboli è raffigurato come poco più di una enorme distesa di prati, appoggiati sul fianco della collina. Erano ancora di là da venire le opere che lo avrebbero trasformato in uno dei più fastosi e riusciti esempi di giardino all’italiana, modello in Europa nel ‘600 e nel ‘700.

Stampa della Firenze Rinascimentale acquistata dagli Uffizi
di Lucas e Jan van Doetecum del 1557

L’opera costituisce la seconda più antica veduta di Firenze dopo quella detta “della Catena”, attribuita a Francesco Rosselli, e verrà inclusa nella raccolta del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi.

La stampa presenta lungo il bordo superiore il titolo “Florentia” tra due putti che sostengono rispettivamente lo stemma mediceo a sinistra e il giglio fiorentino a destra. Nell’angolo inferiore destro una lunga iscrizione decanta le qualità di Firenze e dei suoi cittadini illustri, a partire dalla casata dei Medici e ricordando poi Dante, Poliziano, Petrarca, Boccaccio, Michelangelo. La veduta fu incisa nel 1557 dai fratelli Lucas e Jan Van Doetecum, abituali collaboratori di Cock, sotto l’attenta supervisione di quest’ultimo. Di questa stampa ottenuta dalla matrice originale esiste solo un altro esemplare al mondo: appartenuto in passato a Leo Olschki ed esposto in una mostra alla Galleria dell’Accademia nel 1935, oggi si conserva a Stoccolma alla Kungliga Biblioteket, la biblioteca nazionale di Svezia.

Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, che racconta una stampa che “ci mostra, in tutto il suo splendore, l’aspetto della Firenze medievale e rinascimentale, con le casupole e gli orti fuori le mura, le torri, qualche ponte sull’Arno, gli splendidi palazzi, i monumenti e le cupole che ci sono tanto cari. Di lì a poco, la città avrebbe visto nascere un altro fondamentale polo urbanistico, uno dei suoi complessi architettonici più celebri: gli Uffizi”.

Laura Donati, curatrice delle stampe e coordinatrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, ha aggiunto: “Rispetto all’ancor più antica veduta “della Catena”, frammentaria e nota nella sua completezza solo attraverso copie successive, la versione di Cock risulta più raffinata ed elaborata nell’esecuzione”.

Il direttore della Galleria degli Uffizi, Eike Schmidt e Laura Donati, coordinatrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe presentano il nuovo acquisto

Sulla pagina Facebook delle Gallerie degli Uffizi (https://www.facebook.com/uffizigalleries/) viene oggi pubblicato un video in cui Laura Donati, coordinatrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, illustra nei dettagli la nuova acquisizione.

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Richard Ginori, iniziative e progetti – The CookBook scaricalo qui! https://www.loggiadeilanzi.it/richard-ginori-iniziative-e-progetti-the-cookbook-scaricalo-qui/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=richard-ginori-iniziative-e-progetti-the-cookbook-scaricalo-qui https://www.loggiadeilanzi.it/richard-ginori-iniziative-e-progetti-the-cookbook-scaricalo-qui/#respond Sun, 26 Apr 2020 19:10:06 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1442 La casa fiorentina Richard Ginori ricorda sul proprio sito: Restiamo vicini anche se lontani. Il nostro servizio di assistenza clienti continua a rimanere attivo per risolvere tutti i tuoi dubbi o richieste, anche se, a causa dell’attuale situazione, i tempi di attesa potrebbero essere più lunghi. E non è l’unico messaggio che lancia ai suoi […]

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La casa fiorentina Richard Ginori ricorda sul proprio sito: Restiamo vicini anche se lontani. Il nostro servizio di assistenza clienti continua a rimanere attivo per risolvere tutti i tuoi dubbi o richieste, anche se, a causa dell’attuale situazione, i tempi di attesa potrebbero essere più lunghi. E non è l’unico messaggio che lancia ai suoi followers!

Innanzitutto, è disponibile The CookBook, l’inedito ricettario che Richard Ginori ha sviluppato in collaborazione con Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, scaricabile sul sito della maison fiorentina: www.richardginori1735.com oppure qui!

Sette ricette ispirate dalla nuova collezione Aria, la proposta tableware Richard Ginori sintesi di movimento, leggerezza e innovazione. Le ricette sono state sviluppate in esclusiva dagli chef docenti di cucina e pasticceria, e in particolare dagli Chef Bruno Ruffini, Fulvio Vailati Canta ed Enrico Nativi, utilizzano prodotti di stagione.

Dal museo Richard Ginori di Doccia ad opera dei “Pittori dei Fiori”

Tra gli altri progetti messi in campo da Richard Ginori abbiamo: “You&Ginori”, l’iniziativa per intrattenere, divertire e far viaggiare il pensiero in un momento in cui non è possibile muoversi. “You&Ginori”  attraverso Instagram stories, invita i followers a raccontare il loro tempo a casa durante un caffè, una cena, un aperitivo o una chiacchierata virtuale con gli amici insieme alle collezioni Richard Ginori.

Un’altra iniziativa interessante, è “Ginori in classe”, una video ricetta a settimana per cinque settimane con un grande ospite: Chef Matteo Berti. Lo chef racconta su Instagram ricette semplici, italiane, con ingredienti stagionali da poter rifare a casa.

Tecniche dello chef, ingredienti, e cura dell’impiattamento raffinato ed elegante, esaltano le collezioni Richard Ginori.

“Designers in the Kitchen” è invece l’iniziativa che prevede alcuni appuntamenti speciali con designers e architetti che hanno collaborato e che collaborano con la maison. I designers e architetti protagonisti degli appuntamenti sfoggiano le loro ricette in questo momento storico difficile che tutti stiamo attraversando. Richard Ginori visita le case dei protagonisti e mostra i loro luoghi intimi, come la cucina, stimolando creatività, gioia e condivisione. 

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Firenze, Boboli on line nella giornata dei giardini storici https://www.loggiadeilanzi.it/boboli-on-line-nella-giornata-dei-giardini-storici/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=boboli-on-line-nella-giornata-dei-giardini-storici https://www.loggiadeilanzi.it/boboli-on-line-nella-giornata-dei-giardini-storici/#respond Sat, 25 Apr 2020 15:48:32 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1430 Tour virtuale alla Limonaia del Giardino di Boboli domani, domenica 26 aprile, con un video in inglese sottotitolato in italiano per raccontare la sua storia, a partire dalla realizzazione su progetto di Zanobi del Rosso tra il 1777 e il 1778. Con questo racconto a cura della curatrice del Giardino, Bianca Maria Landi, si apre […]

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Tour virtuale alla Limonaia del Giardino di Boboli domani, domenica 26 aprile, con un video in inglese sottotitolato in italiano per raccontare la sua storia, a partire dalla realizzazione su progetto di Zanobi del Rosso tra il 1777 e il 1778. Con questo racconto a cura della curatrice del Giardino, Bianca Maria Landi, si apre così anche il nuovo ciclo di video su Facebook in lingua inglese, a poco più di una settimana dall’inizio di quelli in lingua spagnola. Il tour virtuale vuole anche celebrare la prima Giornata Europea dei Giardini Storici, promossa dall’European Route of Historic Gardens

Di questa rete fanno parte anche il Parco della Reggia di Caserta e quello di Villa d’Este, Il Giardino Botanico di Lisbona. Il network è nato infatti per promuovere la conoscenza del patrimonio dei giardini storici in Europa, e per sviluppare legami, collaborazioni e scambio di esperienze tra le varie istituzioni coinvolte.

Le iniziative social e green delle Gallerie degli Uffizi proseguiranno anche su Instagram con un post dedicato al “Giardino delle Camelie”.

In occasione della Giornata Europea dei Giardini storici verrà inoltre presentata una serie di quattro video che a partire dal 30 aprile andranno in onda su Facebook ogni giovedì, nei quali il giardiniere Gianni Simonti racconterà la tradizione del cotto dell’Impruneta, usato per le nuove “conche” (i vasi) degli agrumi medicei.

Una delle iniziative incluse nel progetto Primavera di Boboli, finanziato dalla Maison Gucci, infatti, ha previsto la produzione della nuova vaseria per questa sezione storica. Con una collezione di oltre 60 cultivars, quasi tutte della specie Camelia japonica, si tratta di uno dei pochissimi giardini ad aver conservato il suo disegno originale. La meravigliosa area stretta e lunga che si sviluppa lungo l’ala meridionale di Palazzo Pitti, e che si può vedere dal plateau davanti alla Palazzina della Meridiana, guardando verso nord. Il giardino conserva una collezione di agrumi tra le più importanti d’Europa, più di 500 piante in vaso e circa 60 varietà di cui 30 antiche, già coltivate all’epoca dei Medici. È una storia gloriosa anche quella dei vasi in cotto che le contengono, fin dal Cinquecento, e che in alcuni casi hanno un diametro che supera 70 cm. Nei casi in cui si renda necessaria una sostituzione, vengono prodotti a mano dei capolavori fatti artigianali, tra i più pregiati del Made in Italy.

 “In questi giorni – commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt – la primavera è esplosa a Boboli, ed è uno dei momenti cruciali dell’anno per il giardino, che si “rimette in forma” per quando riapriremo. E Bianca Maria Landi, curatrice del patrimonio botanico e coordinatrice del Giardino di Boboli, ha aggiunto: “Il Giardino è da sempre una delle più profonde espressioni della bellezza, ma è anche metafora della vita: ci insegna il valore dei cicli, il rispetto dei tempi, il senso dell’attesa, la forza della rinascita”.

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Tour virtuale agli Uffizi con smartphone, tablet e smart Tv https://www.loggiadeilanzi.it/tour-virtuale-agli-uffizi-con-smartphone-tablet-e-smart-tv/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=tour-virtuale-agli-uffizi-con-smartphone-tablet-e-smart-tv https://www.loggiadeilanzi.it/tour-virtuale-agli-uffizi-con-smartphone-tablet-e-smart-tv/#respond Fri, 24 Apr 2020 19:52:10 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1399 Gli Uffizi diventano realtà virtuale. La Galleria infatti, si può visitare comodamente da casa, entrando in alcune delle sue più belle sale, digitalizzate ad alta definizione, e ammirandone i capolavori proprio come in un tour dal vivo. Gratuitamente, con un semplice clic, al sito degli Uffizi www.uffizi.it/mostre-virtuali/uffizi-virtual-tour il visitatore, grazie al suo  computer, tablet o smartphone, […]

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Gli Uffizi diventano realtà virtuale. La Galleria infatti, si può visitare comodamente da casa, entrando in alcune delle sue più belle sale, digitalizzate ad alta definizione, e ammirandone i capolavori proprio come in un tour dal vivo.

Gratuitamente, con un semplice clic, al sito degli Uffizi www.uffizi.it/mostre-virtuali/uffizi-virtual-tour il visitatore, grazie al suo  computer, tablet o smartphone, e aggiungo anche Televisore (l’ho provato sul mio Sony oled 65 pollici) potrà godersi in ogni dettaglio ben 10 sale, tra quelle inaugurate lo scorso anno.

Il percorso suggerito inizia dalla “sala delle Dinastie”, con i ritratti dei membri più in vista delle due famiglie – i Medici di Firenze e i Della Rovere di Urbino – che nel Cinquecento hanno contribuito alla formazione delle straordinarie collezioni degli Uffizi. Si entra così in un ambiente dove si trovano alcune tra le più famose opere del Bronzino, come Eleonora da Toledo, o Eleonora Gonzaga e suo marito Francesco Maria I della Rovere di Tiziano. Il tour continua nelle sale verdi della pittura veneta del Cinquecento, che accolgono capolavori di Tiziano, come la Flora e la Venere di Urbino, la Leda e il Cigno del Tintoretto, la “Fornarina” di Sebastiano del Piombo, il ritratto di Giuseppe da Porto con il figlio Adriano, e Venere e Mercurio del Veronese.

Grazie ad una tecnologia all’avanguardia nella realizzazione di tour virtuali le sale del museo possono essere viste dall’alto, nella forma di visualizzazione detta a “casa delle bambole” (“dollhouse”), oppure immergendosi in esse e camminando virtualmente al loro interno. Avremo così la possibilità di soffermarsi a contemplare un’opera proprio come facciamo quando visitiamo realmente un museo (e come torneremo a fare).
Cliccando sulla didascalia, avremo tutte le informazioni sull’opera, in italiano e inglese, con la possibilità di studiare l’opera da vicino in ogni suo dettaglio. Per i principali capolavori è incluso anche un link alla scheda dettagliata dell’opera sul sito degli Uffizi. “L’offerta di contenuti virtuali delle Gallerie degli Uffizi oggi si amplia con un nuovo gioiello tecnologico – ha spiegato il direttore degli Uffizi Eike Schmidt – l’innovativo sistema con cui è stato realizzato questo nostro tour virtuale, pensato per valorizzare i tesori delle nuove sale inaugurate appena lo scorso anno, consente infatti un’immersione totale e realistica nell’ambiente del museo.

. In questo caso, l’esperienza non è soltanto una forma di evasione o di curiosità, ma si forniscono anche strumenti, informazioni e dati per un percorso di approfondimento e per una conoscenza più vasta. Inoltre, un vantaggio enorme è dato dalla contestualizzazione delle opere nel loro spazio, uno strumento che può servire anche ai fini della ricerca storica e museologica”.
Per rendere tutto ancora più realistico, in questa nostra full immersion virtuale, abbiamo la possibilità di affacciarsi alla finestra e ammirare la veduta del cuore di Firenze e dell’Arno, in una bella giornata soleggiata. Troviamo la nostra finestra nella sala che ospita La Nuda di Licinio. Tutto minuziosamente digitalizzato, si potrà quasi respirarne l’aria. Una bellissima esperienza da provare. In attesa che la realtà virtuale diventi (anche) realtà reale.

La Nascita di Venere di Botticelli, su internet si trova sul sito www.uffizi.it/opere

Il tour virtuale è stato realizzato e prodotto da Le Gallerie degli Uffizi con la collaborazione di Opera Laboratori Fiorentini, di Gestione Multiservizi e di Review.

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Oggi Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore DIRETTA QUI! https://www.loggiadeilanzi.it/oggi-giornata-mondiale-del-libro-e-del-diritto-dautore/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=oggi-giornata-mondiale-del-libro-e-del-diritto-dautore https://www.loggiadeilanzi.it/oggi-giornata-mondiale-del-libro-e-del-diritto-dautore/#respond Thu, 23 Apr 2020 07:28:33 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1367 Oggi ricorre la Giornata Mondiale del libro e del diritto d’autore, nata per promuovere la lettura come elemento di creatività e crescita personale e collettiva, per la pubblicazione dei libri e la tutela del copyright. E non mancano le iniziative per celebrare online questa giornata, nata per  per iniziativa dell’Unesco nel 1996 Rivedi il video […]

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Oggi ricorre la Giornata Mondiale del libro e del diritto d’autore, nata per promuovere la lettura come elemento di creatività e crescita personale e collettiva, per la pubblicazione dei libri e la tutela del copyright.

E non mancano le iniziative per celebrare online questa giornata, nata per  per iniziativa dell’Unesco nel 1996

Rivedi il video della Giornata Mondiale del Libro con oltre 100 lettori qui sotto!

Potete seguire da qui l’iniziativa della Fondazione De Sanctis che in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura, organizza la sua prima maratona letteraria in streaming, con oltre cento ospiti. Con i saluti del Presidente del Senato della Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati, del Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e della Vice Ministra per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale Marina Sereni. Conduce Paolo Di Paolo assieme a Pietro del Soldà, Franco Di Mare, Francesca Fialdini, Veronica Gentili, Vladimiro Polchi, Benedetta Rinaldi, Andrea Velardi.

La lettura è un momento così bello, così personale, che ognuno vive a suo modo, ma che è sempre bello condividere. In tempo di covid 19 e di costrizione a casa, la lettura ci ha un po’ salvato tutti, dalla noia e dalla tristezza, regalandoci distrazione, riflessione, divertimento. Comunque un momento di piacere, perché che sia un giallo da brividi, un romanzo, o una biografia, ognuno viaggia dal proprio divano immedesimandosi nei personaggi e nelle ambientazioni più diverse. La lettura è un toccasana per l’anima, e un modo rilassante per imparare qualche nuovo termine, qualcosa di nuovo, conoscere una città, scrutare il proprio “io”.
Non possiamo quindi che celebrare con gioia questo evento, giunto al venticinquesimo anno. Fu scelto il 23 aprile perché è il giorno in cui morirono nel 1616 due scrittori considerati i pilastri della cultura universale, Miguel de Cervantes e William Shakespeare. Loro che hanno dato vita a personaggi storici, entrati nel cuore di generazioni di lettori, come Don Chisciotte o Amleto.

Questa idea di celebrare la Giornata Mondiale del libro è nata in Catalogna più di 400 anni fa, la tradizione catalana vuole che proprio nello stesso giorno, in cui si celebra San Giorgio, ogni uomo doni una rosa alla sua donna in cambio di un libro. Così ancora oggi i librai della Catalogna usano regalare una rosa per ogni libro venduto il 23 aprile. Questo connubio rosa-libro ci piace tanto, è molto romantico e bello anche da immaginare. E a Barcellona la tradizionale passeggiata per le Ramblas che invade di banchetti pieni di libri e di rose era uno degli eventi più suggestivi dell’anno. Che quest’anno non si potrà fare, purtroppo.

Pensiamo a come celebrare comunque questa giornata: la Commissione Italiana dell’Unesco ha stilato un elenco di libri ambientati nelle 20 regioni italiane, due libri per ciascuna regione con l’intento di legare la narrativa al territorio e stimolare l’interesse dei lettori. “La lettura è importante oggi più che mai. Leggi e non sarai mai solo”, recita infatti lo slogan sul sito dell’Unesco che per tutto il mese di aprile ha invitato la comunità digitale ad esprimere sui social network l’amore per i libri attraverso gli hashtag  #StayAtHome e #WorldBookDay. Tramite la  pagina Facebook della Commissione chiunque sia interessato può postare i propri titoli preferiti.
Ricordiamo un titolo prestigioso dedicato alla scrittura, il Premio Strega che è uno dei più importanti riconoscimenti della letteratura italiana e viene assegnato ogni anno dal 1947 all’autore di un libro pubblicato in Italia. Gestito dalla Fondazione Bellonci, con sede a Roma. Il Premio Strega è assegnato da una commissione letteraria formata da quattrocento scrittori e scrittrici, tra i quali i vincitori delle edizioni precedenti, detti gli Amici della domenica.

E voi? Qual è il vostro libro del cuore, quello che ogni tanto desiderate tornare leggere? 

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#ripartiredaqui Finocchiona IPG, qualità, iniziative e successi https://www.loggiadeilanzi.it/ripartiredaqui-finocchiona-ipg-qualita-iniziative-e-successi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ripartiredaqui-finocchiona-ipg-qualita-iniziative-e-successi https://www.loggiadeilanzi.it/ripartiredaqui-finocchiona-ipg-qualita-iniziative-e-successi/#respond Wed, 22 Apr 2020 11:15:04 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1362 Il Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP nell’ottica di valorizzare e tutelare il prodotto anche all’estero dal fenomeno dell’”agropirateria” ha registrato il proprio marchio figurativo in Nuova Zelanda, affinché nessuno possa utilizzare o imitare la sua immagine. L’iter di registrazione è stato lungo e complesso, durato quasi due anni. Si tratta di un altro importante […]

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Il Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP nell’ottica di valorizzare e tutelare il prodotto anche all’estero dal fenomeno dell’”agropirateria” ha registrato il proprio marchio figurativo in Nuova Zelanda, affinché nessuno possa utilizzare o imitare la sua immagine. L’iter di registrazione è stato lungo e complesso, durato quasi due anni. Si tratta di un altro importante passo per il Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP, che sta portando avanti, pratiche analoghe anche in altri Paesi.
“Questa è la prima registrazione in un Paese estero e rappresenta un passo importante sia per la tutela del prodotto che per le esportazioni delle aziende consorziate” afferma Alessandro Iacomoni, presidente del Consorzio “Attualmente destiniamo il 30% della produzione all’estero e stiamo rilevando una crescita anche nei Paesi extra UE. A seguito di questa registrazione ci auguriamo di vedere presto una crescita significativa proprio in Nuova Zelanda”.

La Finocchiona è la Regina dei salumi toscani, così morbida e gustosa! Dentro si sente tutta la toscanità, così intensa e verace! Perché dal 2015 la nostra Finocchiona è Igp! Il Consorzio Finocchiona Igp ha comunicato che la produzione di Finocchiona IGP non si è fermata grazie alle delibere del MIPAAF e ha aderito all’iniziativa “Bonus Alimentare” in collaborazione con ANCI Toscana. La filiera agroalimentare DOP e IGP, grazie alle delibere del MIPAAF, sta continuando infatti a garantire i prodotti certificati a tutti i consumatori italiani. A fronte dell’emergenza  che ha imposto rapidi adeguamenti alle imprese, il Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP si è messo a disposizione delle aziende socie impegnate nel compito di assicurare la lavorazione della Finocchiona IGP e di garantire la sicurezza ai propri lavoratori. A seguito dei contatti con ANCI Toscana è inoltre emersa la possibilità per le aziende del Consorzio di fornire ai Comuni che ne faranno richiesta la Finocchiona IGP a prezzi agevolati. Questo in virtù del OCDPC del 29 Marzo 2020 n.658, così soddisfare le domande giunte ai Comuni dalle persone che hanno diritto al contributo alimentare. “E’ iniziata una collaborazione tra Consorzi toscani delle DOP e IGP e ANCI Toscana. Il Consorzio della Finocchiona IGP ha aderito fornendo l’elenco dei soci che potranno essere contattati dai Comuni per inserire la Finocchiona IGP nel pacco che consegneranno ai cittadini meno abbienti, garantendo così anche i prodotti tradizionali di qualità certificata. In questo modo si sosterrà sia la produzione che i cittadini in difficoltà in un momento così complesso per tutti.

II Consorzio ha inoltre effettuato una donazione all’Ospedale di Careggi per sostenere gli operatori del settore sanitario.” ha detto Alessandro Iacomoni, presidente del Consorzio.La Finocchiona IGP è un tipico insaccato della nostra tradizione, già apprezzato fin dai Medici. Un tempo, al posto del pepe, gli alimenti venivano arricchiti con il finocchio, anche per consentire loro una maggiore durata.La finocchiona è generalmente preparata con la carne magra e grassa del ventre di suino, sottoposta a salagione e aromatizzata, appunto, con semi di finocchio e pepe. Oggi produrre la Finocchiona Igp significa seguire un disciplinare di produzione rigido. Le carni suine utilizzate devono essere fresche e certificate, di origine italiana. Per le spezie, i semi di finocchio, l’aglio, il sale, il pepe e il vino rosso (quest’ultimo facoltativo) possono variare in quantità, anche per una questione di “personalizzazione” artigianale. Ogni fase, dalla speziatura dell’impasto all’insaccatura, fino ad arrivare alla delicata fase di stagionatura, ha una propria durata specifica. Il tanto ambito riconoscimento europeo ottenuto è sinonimo di qualità ma anche di sicurezza e genuinità, che rispetta procedure e norme tipiche della cultura artigiana e tradizionale toscana. La Finocchiona è un prodotto unico, intenso, inconfondibile. E il Consorzio di tutela della Finocchiona lavora per promuoverlo, perché questo gioiello toscano sia sempre più conosciuto e apprezzato! Il Consorzio della Finocchiona IGP, continua a registrare successi. Ha chiuso chiude il 2019 con dati positivi: una crescita costante nel mercato nazionale ed internazionale sia in termini di produzione e lavorazione che di fatturato. Nel 2019 la produzione di Finocchiona IGP è aumentata del 3%, La Finocchiona IGP, ai sensi del disciplinare, può essere prodotta solamente in Toscana: la provincia di Arezzo, con 578.800 Kg di insaccato lavorato, rappresenta il 37,8% della produzione certificata.

E voi come la gustate? Da sola, in una bella schiacciata, o col pane toscano? 🙂

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Lockdown, il Museo Galileo lancia nuove rubriche social https://www.loggiadeilanzi.it/lockdown-il-museo-galileo-lancia-nuove-rubriche-social/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=lockdown-il-museo-galileo-lancia-nuove-rubriche-social https://www.loggiadeilanzi.it/lockdown-il-museo-galileo-lancia-nuove-rubriche-social/#respond Mon, 20 Apr 2020 15:29:20 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1354 In tempi di chiusure dei musei, ogni struttura cerca di reagire e reinventare un po il suo modo di comunicare e dare la possibilità di fruire delle opere e soprattutto del messaggio che intende comunicare. Oggi raccontiamo del Museo Galileo che ha deciso di  accogliere i suoi ospiti digitali con nuove rubriche di approfondimento sui […]

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In tempi di chiusure dei musei, ogni struttura cerca di reagire e reinventare un po il suo modo di comunicare e dare la possibilità di fruire delle opere e soprattutto del messaggio che intende comunicare. Oggi raccontiamo del Museo Galileo che ha deciso di  accogliere i suoi ospiti digitali con nuove rubriche di approfondimento sui suoi canali social, Facebook e Twitter. Propone di raccontarsi secondo modalità più dirette e coinvolgenti, offrendo così una visione di sé non solo come luogo di conservazione dei manufatti scientifici ma anche come community virtuale aperta allo scambio e al dialogo.

Grazie agli svariati strumenti digitali, nascono quindi le rubriche “A cosa serviva”, per scoprire come funzionano gli antichi strumenti delle collezioni, “Frammenti di scienza” per rivivere alcune delle tappe fondamentali del pensiero scientifico, “Giocando e riprovando” per ricreare a casa gli strumenti della scienza, “Galileo” che offre informazioni e curiosità relative al grande scienziato toscano, “Mostre virtuali” che permette di esplorare le numerose esposizioni del Museo Galileo comodamente da casa.

Ci saranno poi le rubriche “Scienza e artigianato”, una sorta di viaggio tra le antiche tecniche artigiane e “Curiosità dalla biblioteca” che proporrà, non solo ai bibliofili, storie inedite e tesori nascosti del patrimonio della biblioteca, la principale in Italia per la storia della scienza e delle tecniche.

Quindi il Museo Galileo potenzia i propri canali social, aumenta le occasioni di incontro virtuale e interazioni con il suo pubblico, e intende proseguire su questa strada social anche dopo la riapertura, per offrire sempre più contenuti e approfondimenti.

E voi? Quale museo preferite? Quali seguite su Facebook o Twitter

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#ripartiredaqui, crowdfunding di Gucci contro Covid19 https://www.loggiadeilanzi.it/ripartiamodaqui-crowdfunding-di-gucci-contro-covid19/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ripartiamodaqui-crowdfunding-di-gucci-contro-covid19 https://www.loggiadeilanzi.it/ripartiamodaqui-crowdfunding-di-gucci-contro-covid19/#respond Sun, 19 Apr 2020 15:07:01 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1332 Il #ripartiredaqui di Gucci è molto operativo, si basa su un raccolta fondi importante. Sta invitando la #GucciCommunity a fare una donazioni al Fondo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità attraverso la funzione donate nelle stories sul suo account Instagram. “We Are All In This Together” è infatti il claim della campagna di crowdfunding di Gucci, con […]

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Il #ripartiredaqui di Gucci è molto operativo, si basa su un raccolta fondi importante. Sta invitando la #GucciCommunity a fare una donazioni al Fondo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità attraverso la funzione donate nelle stories sul suo account Instagram. “We Are All In This Together” è infatti il claim della campagna di crowdfunding di Gucci, con un’illustrazione donata dall’artista di Roma MP5: una persona che tiene la mano sul cuore. Sfondo celeste come il cielo sereno.  

Gucci ha fatto due nuove donazioni a favore di due specifiche campagne di crowdfunding: in Italia, dove l’azienda ha sede, a favore del Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con Intesa Sanpaolo; e a livello globale, a favore del Covid-19 Solidarity Response Fund a supporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità attraverso la campagna di matchmaking di Facebook. L’importo residuo della raccolta potrà essere utilizzato per ogni intervento necessario al fine di gestire l’emergenza, come incremento dei posti di terapia sub-intensiva, rafforzamento della struttura e della formazione del personale medico e infermieristico, implementazione delle attrezzature, apparecchiature, strumenti e materiali medicali. O predisposizione di nuove strutture, anche temporanee, d’emergenza sanitaria. I grandi marchi del lusso stanno provando a ripartire perché si avvicina il mese di maggio, mese importante per cominciare a produrre le collezioni le collezioni dell’estate 2021, che altrimenti non potrebbero essere prodotte in autunno

La moda è uno dei settori che sta soffrendo maggiormente, e oggi cerca di ricominciare.

#ripartiredaqui per Gucci significa anche questo, avere coraggio. Da lunedì riapre il suo laboratorio di prototipia pelletteria e calzature di Scandicci, ovviamente- ci ha tenuto a precisare- nella massima sicurezza per i dipendenti. Che significa sessioni a distanza di informazione e formazione sulle misure di prevenzione da adottare al rientro, tramite mail e social. Ma anche invitare i dipendenti a evitare mezzi di trasporto privilegiando mezzi propri, poi e una macchina aziendale per chi ne fosse sprovvisto. Distanza adeguata sui luoghi di lavoro, misurazione della temperatura corporea all’ingresso e l’informazione e formazione su norme igieniche e fruizione delle aree comuni. Kit anti-contagio per tutti, con 3 mascherine, 2 paia di guanti, 1 paio di occhiali protettivi, e kit igienizzante.

La riapertura avviene sulla base delle disposizioni governative e anche grazie anche alla consulenza del virologo professor Roberto Burioni dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. La ripresa delle attività sarà graduale, riguarderà un numero ristretto degli addetti della sede di ArtLab.

Ripartenza su due fronti dunque per Gucci. Da un lato solidarietà e raccolta fondi, dall’altra operatività, sicurezza. E produzione. Alla fine è quello che fa davvero ripartire.

Account Instagram di Gucci

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Abbiamo provato la nuova funzione di Google Arts and Culture! https://www.loggiadeilanzi.it/abbiamo-provato-la-nuova-funzione-di-google-arts-and-culture/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=abbiamo-provato-la-nuova-funzione-di-google-arts-and-culture https://www.loggiadeilanzi.it/abbiamo-provato-la-nuova-funzione-di-google-arts-and-culture/#respond Sat, 18 Apr 2020 19:32:14 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1326 Ne abbiamo parlato varie volte e torneremo a farlo, perché Google Arts and Culture davvero ci piace tanto e ha tante funzionalità. Oggi parliamo della new entry, la funzione che ci permette di trasformare i nostri selfie in vere e proprie opere d’arte. Trasformare le nostre foto nella nostra opera preferita, è infatti oggi possibile […]

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Ne abbiamo parlato varie volte e torneremo a farlo, perché Google Arts and Culture davvero ci piace tanto e ha tante funzionalità. Oggi parliamo della new entry, la funzione che ci permette di trasformare i nostri selfie in vere e proprie opere d’arte. Trasformare le nostre foto nella nostra opera preferita, è infatti oggi possibile grazie a Google. Ci sono già diverse app che permettono di giocare con l’arte con i loro filtri e giochi di colori, di alcune abbiamo già parlato in passato, ma Art Transfer è la nuova funzionalità dell’app Google Arts & Culture che regala un risultato dell’immagine unico. Peraltro, tutto accade direttamente sul dispositivo, senza dunque inviare immagini al cloud. L’App è disponibile  sia su Android che su Ios. Bisogna poi scorrere al suo interno, aprire Art Transfer, scattare la foto e cercare tra i capolavori per scegliere lo stile più adatto a noi.

Adele Messina prova Art Selfie dell’app “Google Arts & Culture”

Mentre si aspetta, è possibile divertirsi con curiosità e aneddoti legati a quell’opera d’arte. Tramite l’icona delle forbici si potrà anche selezionare a quali parti dell’immagine vuoi applicare lo stile. Selezionando GIF avremo la possibilità di esportare un’immagine animata che mostra la transizione tra la foto normale e la sua versione artistica. Mentre si aspetta, è possibile condividere curiosità e aneddoti legati a quell’opera d’arte. “Quando sei soddisfatto di Art Transfer, dice la nota che presenta la funzione- condividi i risultati come fermo immagine o come GIF con l’hashtag #ArtTransfer”.Google Arts & Culture ci permette di visitare online migliaia di opere, musei, ci permette di fruire di tantissime risorse online, consultare tantissime collezioni e scoprire varie curiosità. In questo momento così triste in particolare, in cui dobbiamo rimanere a casa, davvero ci aiuta a trovare stimoli, distrazioni, a imparare divertendoci. Perché la sensazione è davvero quella di entrare dentro le opere e i musei. Di tutto il mondo. Non sappiamo bene come si evolverà la nostra situazione, e il mondo dell’arte, come tutti i grandi settori che regolano la nostra vita, dovrà rivedere tante modalità di fruizione dei servizi. Non è possibile viaggiare, entrare fisicamente in un museo, allora per non perdere l’allenamento ci conviene continuare a visitare tutte le nostre collezioni. Google Arts & Culture ci aiuta in questo senso. Arte e tecnologia è davvero un binomio interessante, che offre tanti spunti e tanti input per continuare a creare. Dai beacons, al Qr-code, la realtà aumentata, all’intelligenza artificiale con app come Google Arts and Culture e Art Transfer, in questi anni qualcosa si è mosso. Cosa ci aspetta? Cosa possiamo immaginare oggi? Di certo non vorremo mai rinunciare ad entrare fisicamente in un museo, ora più che mai. Ma è vero anche che c’è tanto ancora da fare.E il settore dell’arte multimediale non ci ha ancora sorpreso così tanto. Ci aspettiamo effetti speciali! Nel frattempo, godiamoci Art Transfer, divertitevi a provare a ricreare un capolavoro con i vostri selfie!  E se vi va inviate le vostre foto. Ci ho provato anch’io e questo è uno dei risultati: sembrerebbe che al 56% io ricordi a ‘ The Girl’ l’opera di Francisco Antonio Cano Cardona esposta al National Museum of Colombia, Bogotá D.C, Colombia.

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Spaghetti al Pomodoro, simbolo dell’italianità https://www.loggiadeilanzi.it/spaghetti-al-pomodoro-simbolo-dellitalianita/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=spaghetti-al-pomodoro-simbolo-dellitalianita https://www.loggiadeilanzi.it/spaghetti-al-pomodoro-simbolo-dellitalianita/#respond Fri, 17 Apr 2020 18:11:44 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1308 Uno dei simboli della nostra italianità è sicuramente rappresentato dagli spaghetti al pomodoro. Viene l’acquolina solo a pensarci, e prima di arrivare sulle nostre tavole ne hanno fatta di strada! Alla fine del Settecento Francesco Leonardi descrive varie ricette- le preparazioni del pomodoro all’epoca erano svariate- come la  “Zuppa di pere in salsa di pomidoro”. Chi […]

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Uno dei simboli della nostra italianità è sicuramente rappresentato dagli spaghetti al pomodoro. Viene l’acquolina solo a pensarci, e prima di arrivare sulle nostre tavole ne hanno fatta di strada! Alla fine del Settecento Francesco Leonardi descrive varie ricette- le preparazioni del pomodoro all’epoca erano svariate- come la  “Zuppa di pere in salsa di pomidoro”. Chi l’avrebbe mai detto? Le pere col sugo… Era ancora presto per vedere i pomodori abbinati a quello che diventerà il piatto più famoso al mondo: i nostri spaghetti al pomodoro! Questo connubio meraviglioso tra il pomodoro e la pasta lo troviamo nella “Cucina Economica” di Vincenzo Agnoletti del 1803. L’autore in realtà descrive una zuppa. Pasta di piccolo formato, che viene prima “imbianchita”, ovvero sbollentata in acqua, e poi cotta in un brodo che veniva insaporito anche con sugo di pomodoro. Lo stesso piatto viene successivamente descritto in una ricetta della rivista francese “Almanach des gourmands” fondata dal gastronomo Alexandre Balthazar Laurente Grimod de la Reynière, che può essere considerata la capostipite delle guide gastronomiche.

Sarà sempre Francesco Leonardi a introdurre il pomodoro in un piatto di pastasciutta nella sua seconda edizione dell’Apicio Moderno. La ricetta dei Maccaroni alla Napolitana riporta la variante del sugo di pomodoro all’interno della preparazione. Nel 1837 Ippolito Cavalcanti pubblicò quella che probabilmente è la prima pubblicazione degli spaghetti al pomodoro come pastasciutta che conosciamo, ne “La Cucina teorica-pratica”, un ricettario molto particolare in cui la seconda parte, dedicata alle ricette popolari, è scritta interamente in dialetto napoletano. Qui, la passata di pomodoro viene insaporita con olio o strutto, aglio e pepe. Bastarono pochi anni perché questo piatto fosse preparato e conosciuto al di fuori della Campania. Da lì fu tutto un divenire. A istituzionalizzare la pratica di condire la pasta con il pomodoro sarà Pellegrino Artusi, autore di “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, libro che fonda la cucina italiana moderna. Pasta al pomodoro fu sempre più amata in Italia, e via via conosciuta e apprezzata anche all’estero. Questo grazie all’industria conserviera, che rese il pomodoro un prodotto facilmente trasportabile in tutto l’anno.   Oggi, gli spaghetti al pomodoro con una foglia di basilico sono quanto di più gustoso e italiano si possa immaginare. Noi mettiamo la conserva di pomodoro a cuocere con uno spicchio d’aglio e olio extra vergine d’oliva. E nel frattempo mettiamo a bollire l’acqua per cuocere gli spaghetti. Guarniamo con una foglia di basilico e formaggio.A voi non è venuta fame? 🙂

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Quell’incisione attribuita a Michelangelo Buonarroti https://www.loggiadeilanzi.it/quellincisione-attribuita-a-michelangelo-buonarroti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=quellincisione-attribuita-a-michelangelo-buonarroti https://www.loggiadeilanzi.it/quellincisione-attribuita-a-michelangelo-buonarroti/#respond Thu, 16 Apr 2020 19:10:57 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1275 Tra le meraviglie che appaiono davanti ai nostri occhi quando giriamo per Firenze, potremmo a volte scorgere qualcosa di nuovo, qualcosa di meno evidente, o meno conosciuto e meno protetto. Tracce che raccontano di aneddoti, leggende, testimonianze. O semplici curiosità a cui potremmo fare caso. Avete mai notato accanto al portone d’ingresso di Palazzo Vecchio, […]

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Tra le meraviglie che appaiono davanti ai nostri occhi quando giriamo per Firenze, potremmo a volte scorgere qualcosa di nuovo, qualcosa di meno evidente, o meno conosciuto e meno protetto. Tracce che raccontano di aneddoti, leggende, testimonianze.

O semplici curiosità a cui potremmo fare caso. Avete mai notato accanto al portone d’ingresso di Palazzo Vecchio, sulla destra, l’incisione molto particolare sul bugnato? È la raffigurazione del profilo di un volto umano. L’opera è attribuita a Michelangelo Buonarroti. Esistono due differenti versioni sulla genesi di questa particolare opera, entrambe riconosciute dalla tradizione popolare. La più famosa racconta di un uomo che amava molto chiacchierare con il Maestro, anzi proprio importunarlo, assillandolo con domande e con le sue richieste, tanto da infastidirlo e fargli venire voglia di “umiliarlo” tracciando il suo profilo in un modo molto particolare.

L’Inopportuno, incisione attribuita a Michelangelo Buonarroti difronte alla Loggia dei Lanzi

L’incisione sembra sia passata alla storia come “l’Importuno” di Michelangelo. Sembra infatti che il Maestro tracciò questa incisione con le mani dietro la schiena. Fingeva di continuare ad ascoltarlo, mentre lo immortalava in modo deridente.La seconda leggenda narra che Michelangelo decise di incidere il profilo di un passante con una espressione molto profonda, schernita, che si dirigeva verso il suo triste destino. Si tratterebbe, infatti, secondo questa versione, di un uomo condannato a morte. Il Buonarroti rimase così colpito dalla sua espressione, tanto da immortalarne il volto sulla facciata. Il tempo per organizzarsi e dare vita a quell’opera era poco, per cui il Buonarroti decise di scolpirlo proprio sulla pietra che si trovava alle sue spalle. Sembra quindi un mistero, uno dei misteri di Firenze, città magica anche per le varie leggende che la circondano e caratterizzano. Versione certa non c’è, fatto sta che l’opera attribuita a Michelangelo giace lì, in Piazza della Signoria, e tanti passanti neanche si rendono conto di starci di fronte, o accanto, a volte ammassati o appoggiati al bugnato. Le meraviglie di Firenze, si sa, alcune sono a “cielo aperto”, e altre non sono neanche evidenziate ma soprattutto messe in sicurezza. Lo dimostrano purtroppo i tanti atti vandalici che sono stati perpetrati alle opere d’arte, quella più “dolce” fu quel bacio sulla fronte dell’inopportuno.

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La Ribollita, un piatto povero dal gusto ricco! https://www.loggiadeilanzi.it/la-ribollita-un-piatto-povero-dal-gusto-ricco/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-ribollita-un-piatto-povero-dal-gusto-ricco https://www.loggiadeilanzi.it/la-ribollita-un-piatto-povero-dal-gusto-ricco/#respond Wed, 15 Apr 2020 19:10:59 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1264 La RibollitaLa RibollitaLa RibollitaCavolo nero, verza, fagioli. Cosa vi fanno pensare? Ma certo, alla Ribollita! Una zuppa meravigliosa, fatta con pane raffermo e verdure. Secondo la tradizione contadina, veniva preparata il venerdì, mettendo insieme gli avanzi del giorno precedente e poi fatta bollire più volte sul fuoco lento. Prima con le sole verdure, poi con l’aggiunta del pane […]

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La RibollitaLa Ribollita

Cavolo nero, verza, fagioli. Cosa vi fanno pensare? Ma certo, alla Ribollita! Una zuppa meravigliosa, fatta con pane raffermo e verdure. Secondo la tradizione contadina, veniva preparata il venerdì, mettendo insieme gli avanzi del giorno precedente e poi fatta bollire più volte sul fuoco lento. Prima con le sole verdure, poi con l’aggiunta del pane duro. Il nome Ribollita deriva proprio da questo, le varie cotture in tempi diversi. 
Nei giorni successivi alla prima cottura diventa sempre più buona! Si può un po’ spaziare con la fantasia, poi riguarda un piatto della cucina povera quindi le verdure si possono aggiungere in base a quelle che abbiamo in casa da consumare, ma alcuni sono proprio delle chicche che non possono mancare! 

La Ribollita

Dunque, questi dovrebbero essere gli ingredienti base per 6 persone:
400 gr di fagioli cannellini secchi, 300 gr di pane toscano raffermo 1 mazzo di cavolo nero1/4 di verza1 mazzo di bietole, 2 patate piccole, 3 pomodori pelati, 1 cipolla, 2 carote, 1 costa di sedano, del rosmarino fresco, del timo fresco legato, circa 2 lt di brodo vegetale oppure acqua calda, olio extravergine, sale e pepe.
Come prepariamo la nostra Ribollita?
I fagioli meglio metterli a bagno la notte prima. Poi si potranno lessare in abbondante acqua. Quando li scoliamo, tratteniamo l’acqua di cottura. Una parte di fagioli frulliamola con il minipimer, viene una crema deliziosa! Se serve preparate un pò di brodo vegetale da aggiungere all’acqua dei fagioli. Tritate finemente la cipolla e il sedano, soffriggete e aggiungete le patate tagliate a pezzetti e il timo. Lasciate poi rosolare 1 minuto, aggiungete i pomodori pelati, rosolate qualche secondo. Infine aggiungete il cavolo nero pulito, lavato e tagliato, insieme alla bietola pulita e la verza affettata.  Aggiungete l’acqua dei fagioli, coprite con un coperchio e lasciate sobbollire a fuoco dolce per 2 h circa, aggiungendo di tanto in tanto l’acqua calda dei fagioli o brodo vegetale caldo. Trascorso il tempo indicato la zuppa ha assunto un aspetto cotto, le verdure in pezzi si saranno ammorbidite. Aggiungete la crema di fagioli, e lasciamo cuocere ancora per 30 minuti. Aggiungete i fagioli interi, coprite con brodo caldo e lasciate cuocere a fuoco basso per 30 minuti.  Salate. Fate riposare, aggiungete le fette di pane raffermo sul fondo e aggiungete sopra qualche mestolo di zuppa. Poi bisognerà ripetere l’operazione, aggiungendo uno strato di pane e uno di minestra fino a riempire la pentola. Chiudete con una pellicola e lasciate riposare la ribollita (da un minimo di 3 h fino al giorno successivo). Aggiungete un paio di mestoli di brodo, un filo d’olio e cuocete di nuovo su fuoco basso nel coccio per circa 15/ 20 minuti, che sia bella calda… Aggiungete ancora sale e pepe se vi va, e buon appetito! 

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Nuova rubrica -#Ripartiredaqui, Chianti Classico, Gallo Nero https://www.loggiadeilanzi.it/nuova-rubrica-ripartiredaqui-chianti-classico-gallo-nero/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=nuova-rubrica-ripartiredaqui-chianti-classico-gallo-nero https://www.loggiadeilanzi.it/nuova-rubrica-ripartiredaqui-chianti-classico-gallo-nero/#respond Tue, 14 Apr 2020 16:34:04 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1234 Ora bisogna guardare al futuro con ottimismo. E ripartire da qui, dalle eccellenze del nostro territorio. Loggia dei Lanzi riparte da qui e lancia a tutti questo hashtag #ripartiamodaqui , dall’Italia, da chi si impegna e combatte tutti i giorni per tutti noi, per il nostro futuro! Abbiamo tante eccellenze, da proteggere, valorizzare, promuovere. Dobbiamo […]

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Ora bisogna guardare al futuro con ottimismo. E ripartire da qui, dalle eccellenze del nostro territorio. Loggia dei Lanzi riparte da qui e lancia a tutti questo hashtag #ripartiamodaqui , dall’Italia, da chi si impegna e combatte tutti i giorni per tutti noi, per il nostro futuro!


Abbiamo tante eccellenze, da proteggere, valorizzare, promuovere. Dobbiamo imparare a rinascere dall’uva, dalla terra, dal paesaggio, dai nostri profumi, sentori. E fare se possibile, meglio e più veloce di prima. Prima che tutto si bloccasse come in un video messo in pausa, o anzi, come un video che non ha più connessione per continuare ad andare avanti. Deve andare bene! Perché è già andata male. Fortunatamente ci sono dei segnali positivi, seppur timidi. Ci sono stati ogni giorno numeri da guerra. Dobbiamo reagire. Rispondere alla pandemia con la bellezza. La qualità, l’eccellenza. Con la nostra determinazione (#iorestoacasa) Siamo italiani. 
Non ce lo dimentichiamo MAI!

Adele Messina

Oggi dedichiamo la nostra rubrica al Chianti Classico. Non dimentichiamo che siamo la terra del Chianti Classico, del Gallo Nero. Da più di 300 anni. Il marchio che da sempre distingue le bottiglie di Chianti Classico è il Gallo Nero, storico simbolo dell’antica Lega Militare del Chianti, riprodotto fra l’altro dal pittore Giorgio Vasari sul soffitto del Salone dei Cinquecento, a Palazzo Vecchio. La storiografia di questo simbolo comprende anche una singolare leggenda ambientata nel periodo medievale. La leggenda narra che nel periodo medievale, quando le Repubbliche di Firenze e Siena si combattevano aspramente per prevalere l’una sull’altra, il territorio del Chianti, proprio perché intermedio alle due città, fosse oggetto di dispute continue. Si decise così di far partire dai rispettivi capoluoghi due cavalieri e di fissare il confine nel loro punto d’incontro. La partenza doveva avvenire all’alba e il segnale d’avvio sarebbe stato il canto di un gallo. La scelta del gallo era quindi un momento significativo.

I senesi ne scelsero uno bianco, mentre i fiorentini optarono per uno nero, che tennero chiuso e a digiuno per tanti giorni per renderlo più esasperato. Il gallo nero cominciò a cantare fortemente anche se l’alba era ancora lontana. Il suo canto consentì quindi al cavaliere di Firenze di partire Immediatamente e con grande vantaggio su quello senese, che dovette attendere le prime luci del giorno, quando il suo gallo, cantando regolarmente, gli permise di partire. Il cavaliere senese percorse solo dodici chilometri in solitudine, poiché a Fonterutoli incontrò l’altro cavaliere. Fu così che quasi tutto il Chianti passò sotto il controllo della Repubblica Fiorentina, molto tempo prima della caduta di Siena stessa.

Gallo Nero Ph Consorzio Chianti Classico

Come nasce il Chianti Classico? Viene prodotto con uve Sangiovese per almeno l’80% (ma anche utilizzate in purezza). Al blend del Chianti Classico possono contribuire altri vitigni, esclusivamente a bacca rossa, a partire da quelli autoctoni, come Canaiolo Nero e Colorino, ma anche dai principali vitigni internazionali, come Merlot e Cabernet Sauvignon.
 Le “capitali” del Chianti sono le città di Firenze e Siena e le sue terre si estendono proprio a cavallo tra le due province: si tratta di 70.000 ettari che comprendono per intero i comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e in parte quelli di Barberino Tavarnelle, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi e San Casciano in Val di Pesa.
 In questo momento più che mai bisogna bere italiano, e promuovere le nostre eccellenze. Il Consorzio ha lanciato le campagne per promuovere il proprio vino e divulgare buone pratiche di consumo #iorestoacasa #iobevoitaliano #iobevogallonero. e con testimonianze e inviti a scegliere vino italiano e soprattutto Chianti Classico Gallo Nero, di Chianti Classico Ambassadors. 
Oggi il Consorzio rappresenta circa il 96% dei produttori della DOCG e si conferma uno dei principali referenti delle istituzioni nazionali e comunitarie per il settore vitivinicolo.Sono passati ben 300 anni da quando il Granduca di Toscana Cosimo III fissò i confini della zona di produzione del vino Chianti. Era il 1716, tanta strada è stata percorsa. Ma il nostro Gallo Nero, da quella mattina in cui cantò così presto ha ancora tanta strada da percorrere all’insegna della qualità e dell’eccellenza enogastronomica italiana. 

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Un classico primaverile, la torta Pasqualina https://www.loggiadeilanzi.it/un-classico-primaverile-la-torta-pasqualina/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=un-classico-primaverile-la-torta-pasqualina https://www.loggiadeilanzi.it/un-classico-primaverile-la-torta-pasqualina/#respond Mon, 13 Apr 2020 17:37:04 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1208 Un piatto ideale per queste prime giornate primaverili? La torta pasqualina! Sarebbe bello mangiarla all’aria aperta, ma quest’anno facciamola lo stesso, anche se dobbiamo stare in casa per il bene nostro e di chi amiamo! La torta pasqualina generalmente è farcita con spinaci o erbette, ricotta e naturalmente uova!  Vediamo gli ingredienti 🙂 Per la Pasta […]

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Un piatto ideale per queste prime giornate primaverili? La torta pasqualina! Sarebbe bello mangiarla all’aria aperta, ma quest’anno facciamola lo stesso, anche se dobbiamo stare in casa per il bene nostro e di chi amiamo! La torta pasqualina generalmente è farcita con spinaci o erbette, ricotta e naturalmente uova! 

Ricetta della Torta Pasqualina

Vediamo gli ingredienti 🙂 
Per la Pasta Brisè:150 ml acqua150 ml olio1 cucchiaino sale1/2 bustina Lievito 400 gr farina
Per il Ripieno:250 gr ricotta450 gr spinaci bolliti1 uovo2 cucchiai formaggio grattugiato1 pizzico di sale noce moscata q.b.3 uova 

Innanzitutto vanno lessati gli spinaci, poi scolati e strizzati, e fatti a pezzettini.
Facciamoli raffreddare e prepariamo la nostra brisè. Versiamo acqua, sale, olio lievito in una ciotola e giriamo aggiungendo via via la farina. Finito di impastare, dividiamo in due parti e stendiamone una metà nella nostra teglia tonda dopo averla unta con olio e farina. Prepariamo il ripieno mescolando gli spinaci con la ricotta, il formaggio grattugiato, il sale, l’uovo e un pizzico di noce moscata. Versiamo il tutto, poi con un cucchiaio creiamo 3 cavità nel ripieno dove romperemo 3 uova. Ricopriamo con la restante pasta brisè e facciamo cuocere per 45 minuti a 180 gradi.
L’avete già preparata? La farete stasera? Fateci sapere come la fate e se vi piace! 

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La resurrezione di Cristo di Raffaello. Buona Pasqua! https://www.loggiadeilanzi.it/la-resurrezione-di-cristo-di-raffaello-buona-pasqua/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-resurrezione-di-cristo-di-raffaello-buona-pasqua https://www.loggiadeilanzi.it/la-resurrezione-di-cristo-di-raffaello-buona-pasqua/#respond Sun, 12 Apr 2020 08:12:05 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1191 Resurrezione KinnairdResurrezione KinnairdResurrezione KinnairdOggi vi auguriamo una serena Pasqua con un capolavoro di Raffaello, il “divin pittore” simbolo del Rinascimento, di cui celebriamo quest’anno il cinquecentenario dalla morte. La Resurrezione di Cristo, detta anche “Resurrezione Kinnaird” dal nome di uno dei suoi proprietari, è un dipinto a olio su tavola, del periodo in cui l’arte di Raffaello si […]

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Resurrezione KinnairdResurrezione Kinnaird

Oggi vi auguriamo una serena Pasqua con un capolavoro di Raffaello, il “divin pittore” simbolo del Rinascimento, di cui celebriamo quest’anno il cinquecentenario dalla morte. La Resurrezione di Cristo, detta anche “Resurrezione Kinnaird” dal nome di uno dei suoi proprietari, è un dipinto a olio su tavola, del periodo in cui l’arte di Raffaello si avvicinò molto allo stile del Pinturicchio. Facendo riferimento alla data di produzione, quasi sicuramente questo è uno dei primi lavori dell’artista. Fu prodotto infatti tra il 1499 e il1502, le sue dimensioni sono  52 x 44 cm ed è custodito al São Paulo Museum of Art, a San Paolo del Brasile. Dall’ opera già trapelano delle caratteristiche dello stile di Raffaello, uno suo stile che si discosta pian piano da quello del suo maestro, Piero Perugino. 

Al centro della scena circondato da due angeli, è raffigurato Cristo, sospeso nell’aria, che risorge dal sepolcro in cui era stato sepolto, tra lo sgomento delle guardie. Sul suo capo è visibile l’aureola della santità, ed è avvolto da una veste rossa dall’orlo decorato che ne copre solo la parte inferiore e il braccio sinistro. Sullo sfondo un paesaggio spoglio, con qualche raro albero, mentre da lontano si vedono le tre pie donne che arrivano a portare omaggio a colui che credevano cadavere. Sul lato sinistro, ai piedi di una delle guardie, è visibile un serpente.In basso, al centro, si vede un sontuoso sarcofago su un piedistallo, ornato di marmi di diverso colore, colonnine e delfini d’oro, con il raffinato coperchio lievemente girato rispetto al sarcofago, a indicare che è stato aperto. Tutti i personaggi presenti all’interno della scena sono connessi da una complessa geometria, come se i personaggi fossero stati messi in posa. Il soggetto deriva dall’omonimo quadro del Perugino (detto Resurrezione di San Francesco al Prato, di pochissimi anni anteriore), da cui riprende molti elementi, ma allo stesso tempo si distingue per molte differenze, per esempio per i dettagli del paesaggio, che nel Perugino è appena accennato. Si vede poi il sentiero attraverso il quale stanno arrivando le pie donne, cioè la Vergine Maria, la Maddalena e Maria di Cleofa, con lunghe vesti, che portano anch’esse l’aureola. Le pie donne sono una pura innovazione di Raffaello, in quanto nel dipinto del Perugino non erano presenti. Negli anni Venti del Novecento, l’opera fu identificata come opera del Perugino dal professor Johan Quijrin van Regteren Altena. Nel1954 il quadro venne battuto all’asta da Christie’s e acquistato dal Museo d’arte di San Paolo del Brasile (MASP); l’allora direttore, Pietro Maria Bardi, prese per primo la responsabilità di dichiararlo autentico di Raffaello. Roberto Longhi poi diede la sanzione definitiva all’attribuzione, e da allora la paternità di Raffaello dell’opera è stata accettata quasi all’unanimità. 

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La bellezza di Bagno Vignoni e l’iniziativa dell’Hotel Posta https://www.loggiadeilanzi.it/la-bellezza-di-bagno-vignoni-e-liniziativa-dellhotel-posta-foto-con-drone/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-bellezza-di-bagno-vignoni-e-liniziativa-dellhotel-posta-foto-con-drone https://www.loggiadeilanzi.it/la-bellezza-di-bagno-vignoni-e-liniziativa-dellhotel-posta-foto-con-drone/#respond Sat, 11 Apr 2020 19:25:05 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1174 Bagno Vignoni con il droneBagno Vignoni con il droneBagno Vignoni con il droneBagno Vignoni è un gioiellino della Val d’Orcia. Le sue acque termali hanno tanto da raccontare. E le case in pietra, i ristoranti tipici, le botteghe di artigiani completano il quadro. Una vera opera d’arte. Le terme di Bagno Vignoni profumano di storia e di arti antiche ad ogni passo. Ospitarono personaggi come Lorenzo “Il […]

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Bagno Vignoni con il droneBagno Vignoni con il drone

Bagno Vignoni è un gioiellino della Val d’Orcia. Le sue acque termali hanno tanto da raccontare. E le case in pietra, i ristoranti tipici, le botteghe di artigiani completano il quadro. Una vera opera d’arte. Le terme di Bagno Vignoni profumano di storia e di arti antiche ad ogni passo. Ospitarono personaggi come Lorenzo “Il Magnifico”, che vi si recava per curarsi e studiare, come anche Santa Caterina da Siena, che spesso si recava in questi posti per raccogliersi in preghiera solitaria, e il loggiato costruito sulla vasca fu dedicato proprio a lei. Essendo circondata dal verde, l’intera area di Bagno Vignoni gode di un panorama bellissimo e rilassante. Questo luogo deve la sua fama alla piazza d’acqua alimentata da una sorgente, quell’acqua che risale in superficie e viene raccolta nella piazza del paese. Al centro del borgo si trova appunto la “piazza delle sorgenti”, una vasca rettangolare, di origine cinquecentesca, che contiene una sorgente di acqua termale calda e fumante che esce dalla falda sotterranea di origini vulcaniche. Le acque che fuoriescono dalla vasca termale si dirigono verso la ripida scarpata del Parco naturale dei Mulini. L’acqua che della piazza viene incanalata in viottoli che percorrono l’intera città, e piccoli ruscelli  di acqua fumante disegnano sinuosi sentieri. Bagno Vignoni è un luogo unico, ricco di proprietà benefiche, per il corpo e per l’anima.

foto di Bagno Vignoni scatata con il drone
Bagno Vignoni foto con il drone

 In questo momento, un momento in cui tutti dobbiamo stare a casa, in cui tutti stiamo vivendo un clima surreale, un bellissimo esempio ci arriva dall’Albergo Posta Marcucci. “Crediamo negli esseri umani”, dicono. Infatti ognuno deve dare ciò che può. Ognuno di noi può mettere a disposizione la sua professionalità e fare qualcosa di bello. Il valore umano è sempre la cosa più importante. Il rapporto umano, ma anche la solidarietà, la gentilezza. Sono queste le cose che ci salvano. 

L’ Albergo Posta Marcucci ha deciso di offrire quello che meglio sa fare, la sua ospitalità. Una giornata speciale dedicata a medici, infermieri e rianimatori che stanno affrontando in prima linea l’emergenza. Un giorno di ospitalità estendibile a famiglia o ad un accompagnatore. Perché “il vero patrimonio dell’umanità sono le persone che tutto stanno dando, anche la vita, per affrontare questa emergenza”. Una giornata nel cuore della Val d’Orcia. L’invito dell’Albergo Posta Marcucci è valido dal 21 giugno al 18 settembre 2020 (escluso il periodo dal 06 al 16 agosto), dalla domenica al giovedì e prevede la gratuità di una camera, per due persone o per una famiglia, per una notte con trattamento di pernottamento prima colazione ed accesso all’area termale.L’invito è dedicato a tutto il personale sanitario che ha affrontato la prima linea dei pronto soccorso o delle terapie intensive. Ci sembra una cosa bellissima, e esemplare. Sono storie che fanno bene al cuore, proprio come passare una giornata in un delizioso angolo di paradiso. 

Photo credits: Jacopo Bianchi (pilota Sapr)

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La sfida del Getty Museum e la nostra partecipazione! https://www.loggiadeilanzi.it/la-sfida-del-getty-museum-e-la-nostra-partecipazione/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-sfida-del-getty-museum-e-la-nostra-partecipazione https://www.loggiadeilanzi.it/la-sfida-del-getty-museum-e-la-nostra-partecipazione/#respond Fri, 10 Apr 2020 16:01:51 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1161 Vestiti, oggetti, cibo, tutto può essere utile nell’arte di ricreare le opere d’Arte! La sfida, lanciata dal Getty Museum di Los Angeles ci invita a dare sfogo a tutta la nostra fantasia, infatti la challenge è diventata virale, e in tempo di #iorestoacasa è davvero un ottimo modo di divertirsi all’insegna della cultura! Basta scegliere […]

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Vestiti, oggetti, cibo, tutto può essere utile nell’arte di ricreare le opere d’Arte! La sfida, lanciata dal Getty Museum di Los Angeles ci invita a dare sfogo a tutta la nostra fantasia, infatti la challenge è diventata virale, e in tempo di #iorestoacasa è davvero un ottimo modo di divertirsi all’insegna della cultura! Basta scegliere un’opera d’arte, andare alla ricerca di tre oggetti in giro per casa, e usarli per ricreare l’opera scelta, taggando il museo e usando l’hashtag #GettyMuseumChallenge
Si può cercare di dare vita alla nostra opera del cuore, oppure cogliere l’occasione per scovare una nuova opera d’arte e provare a ricrearla con ciò che ci capita sotto mano! E una volta soddisfatti del risultato, con il nostro capolavoro home made, fotografare e postare! È divertente vedere utilizzare davvero di tutto per ricreare le opere scelte, quindi animali domestici, vestiti, cappelli, oggetti che magari non ricordavamo neanche di avere, ma utili al nostro scopo. Ma anche peluche, se non abbiamo un amico a quattro zampe che possa aiutarci! In Italia abbiamo accolto la sfida con l’hashtag l’arte ti somiglia #lartetisomiglia

La nostra partecipazione a #GettyMuseumChallenge #lartetisomiglia della Dama con l’ermellino

Tra le più gettonate, La Gioconda di Leonardo, diversi autoritratti di Frida Kalho, poi l’Urlo di Munch, (riprodotto anche su un toast!) giusto per citarne alcune. Che sia una natura morta o un acquerello, un’esplosione di colori o un’opera scura e tenebrosa, da ogni parte del mondo stanno mettendosi alla prova in questa bella sfida.
Se vogliamo visitare il Getty Museum possiamo farlo tramite Google Arts & Culture, ma nel frattempo possiamo fare parte della community. E permettere che in un certo senso il museo entri nelle nostre case mettendoci letteralmente all’opera! E non è mancata la nostra partecipazione con la nostra versione della Dama con l’Ermellino!

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Amatriciana diventa STG! Cioè? Scopritelo qui https://www.loggiadeilanzi.it/amatriciana-diventa-stg-cioe-scopritelo-qui/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=amatriciana-diventa-stg-cioe-scopritelo-qui https://www.loggiadeilanzi.it/amatriciana-diventa-stg-cioe-scopritelo-qui/#respond Wed, 08 Apr 2020 16:35:12 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1140 Un piatto gustosissimo, uno di quelli che parlano di noi al mondo: l’Amatriciana! Siamo molto felici che questo piatto strepitoso abbia ottenuto un bel riconoscimento, diventando Stg, cioè è entrato nella lista delle Specialità tradizionali garantite!  A quasi quattro anni dal terribile terremoto che ha devastato il centro Italia, l’Amatriciana è stata riconosciuta definitivamente dell’Unione […]

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Un piatto gustosissimo, uno di quelli che parlano di noi al mondo: l’Amatriciana!

Siamo molto felici che questo piatto strepitoso abbia ottenuto un bel riconoscimento, diventando Stg, cioè è entrato nella lista delle Specialità tradizionali garantite! 

A quasi quattro anni dal terribile terremoto che ha devastato il centro Italia, l’Amatriciana è stata riconosciuta definitivamente dell’Unione Europea come Stg per combattere imitazioni e contraffazioni in giro per il mondo.  

Tra le caratteristiche organolettiche che la ricetta deve presentare troviamo il colore, che deve essere rosso, più o meno intenso. Il pomodoro deve essere cremoso e omogeneo, mentre il sapore tipico di pomodoro maturo accompagnato da note sapide legate alla presenza del tradizionale guanciale stagionato e di peperoncino e/o pepe essiccato o fresco. E odore caratteristico del pomodoro maturo, tipico del prodotto fresco. Secondo quanto stabilito, il carattere tradizionale dell’Amatriciana dipende sia dagli ingredienti usati che dal metodo di preparazione originato nei territori dei Monti della Laga. L’amatriciana era il pasto principale dei pastori che vivevano sulle montagne di Amatrice, e all’inizio veniva fatta con pasta essiccata, pecorino, pepe nero, guanciale e strutto: in questo modo si preparava la gricia. Nel Settecento si cominciò ad aggiungere il pomodoro. Era nata l’Amatriciana. 

Gli ingredienti ufficiali? Eccoli:

  • pecorino di tipo Amatriciano o Pecorino Romano DOP del Lazio grattugiato
  • passata di pomodoro e/o pomodori pelati in pezzi (Polpa) dal 69 all’81%
  • olio extravergine d’oliva
  • sale
  • vino bianco
  • peperoncini
  • pepe

Vietati aglio, cipolla e pancetta! 😊 

Si tratta del riconoscimento definitivo da parte dell’Unione europea di un piatto simbolo del terremoto del Centro Italia – ha detto la Coldiretti – con la salsa Amatriciana tradizionale, fatta “secondo il metodo di produzione e la ricetta secolare del comprensorio di Amatrice”. Con l’iscrizione nel registro delle diventa ancora più importante garantire l’utilizzo di ingredienti al 100% Made in Italy, dal grano nazionale per la pasta al pomodoro, dal pecorino fino al guanciale ottenuto da maiali allevati in Italia.

Con questo riconoscimento l’Italia consolida il primato europeo nelle produzioni di qualità con 301 denominazioni Dop/Igp e Stg.

Con una ferita sempre aperta del 2016,  Amatrice riparte così. Dalla sua Amatriciana. 

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Un grande classico, miss Bruschetta al pomodoro! https://www.loggiadeilanzi.it/un-grande-classico-miss-bruschetta-al-pomodoro/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=un-grande-classico-miss-bruschetta-al-pomodoro https://www.loggiadeilanzi.it/un-grande-classico-miss-bruschetta-al-pomodoro/#respond Tue, 07 Apr 2020 18:58:55 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1123 Bruschetta al pomodoro, ingredienti

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Come ci diamo il buon appetito stasera?

Beh…Si dice che chi ben comincia è a metà dell’opera, no? E allora iniziamo alla grande con un classico della cucina italiana, miss Bruschetta al pomodoro! 

Cominciamo a tagliare i nostri pomodorini a cubetti, e mettiamoli in una ciotola con olio extravergine d’oliva e sale, giriamo il tutto e lasciamolo riposare un po’..

Certo, siamo italiani! Abbiamo una enorme varietà di pomodori… Quindi c’ è l’ imbarazzo della scelta! San Marzano, datteri, ciliegini.. Dipende dalla zona in cui viviamo, dalla stagionalità, dai gusti! È comunque una meraviglia, perché ogni nostra  varietà di pomodoro è una goduria!! 

Prendiamo intanto il nostro pane, e tagliamo le nostre belle fette da circa 1 cm l’ una. Mettiamole sulla piastra calda e facciamole dorare circa due minuti per lato. Appena il pane sarà dorato, possiamo strofinarci un po’ d’aglio. E poi versare i nostri pomodori con qualche foglia di basilico.

Che goduria! Facciamone almeno due a persona eh… Vanno sempre a ruba! 

Voi le fate con o senza aglio? Il pane lo fate tostare? L’olio lo mettete prima o dopo?

Fateci sapere e magari con qualche foto!

Buona Bruschetta a tutti!

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Raffaello e l’amore a 500 anni dalla morte https://www.loggiadeilanzi.it/raffaello-e-lamore-a-500-anni-dalla-morte/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=raffaello-e-lamore-a-500-anni-dalla-morte https://www.loggiadeilanzi.it/raffaello-e-lamore-a-500-anni-dalla-morte/#respond Mon, 06 Apr 2020 18:58:11 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1105 Oggi è l’anniversario della morte del principe della bellezza, sono passati 500 anni da quel 6 aprile del 1520. Omaggiamo Raffaello ricordando la sua sfera più personale e intima, raccontando il Raffaello in famiglia. Il maestro urbinate nacque da Giovanni Santi e di Magia di Battista di Nicola Ciarla. Il Vasari racconta che Raffaello sia […]

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Oggi è l’anniversario della morte del principe della bellezza, sono passati 500 anni da quel 6 aprile del 1520. Omaggiamo Raffaello ricordando la sua sfera più personale e intima, raccontando il Raffaello in famiglia. Il maestro urbinate nacque da Giovanni Santi e di Magia di Battista di Nicola Ciarla. Il Vasari racconta che Raffaello sia nato il 28 marzo, un venerdì santo, ma esiste anche un’altra versione secondo la quale il giorno di nascita del maestro dovrebbe essere il 6 aprile, sulla base della lettera di Marcantonio Michiel ad Antonio Marsilio (confermata dal noto epitaffio di Pietro Bembo).
Il cognome “Sanzio” derivata dal latino “Sancti” con cui Raffaello sarà poi solito, nella maturità, firmare le sue opere. La madre morì il 7 ottobre 1491. Il padre si risposò poco dopo con una certa Berardina di Piero di Parte, dalla quale ebbe la figlia Elisabetta. Con le due donne la famiglia del padre ebbe liti per motivi finanziari. 

La donna della sua vita, sua amante e musa ispiratrice, fu la donna che conosciamo come “la Fornarina”, ma il suo nome è Margherita Luti, figlia di un fornaio di Trastevere. Si racconta che il primo incontro fra i due avvenne fra le strade di Trastevere, dove sorge una casa quattrocentesca con una finestra ad arco acuto dalla quale si sarebbe affacciata la bella Fornarina. Sembra che Raffaello, il “Divin Pittore”, l’abbia notata, mentre era intenta a pettinarsi i capelli. Il loro fu un grande amore, e lui voleva che la sua Fornarina fosse sempre al suo fianco.

Raffaello Sanzio (Urbino 1483 – Roma 1520) La Fornarina 1520 circa- olio su tavola cm 87 x 63 Palazzo Barberini Inv: 2333 – credit: Barberini Corsini Gallerie Nazionali

La ritroviamo infatti protagonista della Velata (1516), della Madonna della seggiola, della Madonna Sistina e di quella di Foligno. Il suo volto ritorna anche nella Trasfigurazione, la sua ultima opera.Raffaello non perdeva occasione per esaltare la bellezza della sua amata. Si racconta che nel ritratto la Fornarina in origine al dito portasse un anello nuziale, misteriosamente cancellato dagli allievi di Raffaello. Questo ha fatto pensare ad un matrimonio segreto avvenuto fra i due amanti. Si amarono profondamente, tanto che dopo la morte di Raffaello, avvenuta a soli 37 anni dopo due settimane di febbre altissima, la sua Margherita decise di chiudersi nel convento di Sant’Apollonia a Trastevere.

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Monteriggioni vista dal drone – Video https://www.loggiadeilanzi.it/monteriggioni-vista-dal-drone/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=monteriggioni-vista-dal-drone https://www.loggiadeilanzi.it/monteriggioni-vista-dal-drone/#respond Sun, 05 Apr 2020 17:57:18 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1079 Sorvolo intorno alla Cinta muraria di MonteriggioniSorvolo intorno alla Cinta muraria di MonteriggioniSorvolo intorno alla Cinta muraria di MonteriggioniMonteriggioni, questa bella signora senese. Questa signora elegante, austera, passionale, che abbraccia i suoi visitatori con la sua cinta muraria. Monteriggioni lascia senza fiato già da lontano,  sembra una bomboniera, o un miraggio.Monteriggioni è così… e vista dall’alto beh… vista dall’alto è solo per pochi, per chi riesce a reggere emozioni potenti, perché dà brividi […]

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Sorvolo intorno alla Cinta muraria di MonteriggioniSorvolo intorno alla Cinta muraria di Monteriggioni

Monteriggioni, questa bella signora senese. Questa signora elegante, austera, passionale, che abbraccia i suoi visitatori con la sua cinta muraria. Monteriggioni lascia senza fiato già da lontano,  sembra una bomboniera, o un miraggio.
Monteriggioni è così… e vista dall’alto beh… vista dall’alto è solo per pochi, per chi riesce a reggere emozioni potenti, perché dà brividi e riempie le anime.
Abbiamo visitato Monteriggioni in una modalità più inusuale, meno comune. Una modalità che abbiamo copiato agli uccelli, agli aerei, da chi può sovrastare tutto e avere una visione generale del mondo che ci circonda.

Foto di Monteriggioni con il drone – Ph per Loggiadeilanzi.it Jacopo Bianchi Pilota Sapr

Con il nostro Drone, anche in modalità time-lapse, abbiamo circumnavigato il centro storico ed è stato davvero entusiasmante! Tutto ciò che abbiamo visto da questa posizione privilegiata davvero ci ha emozionato e onorato.
La cinta muraria di Monteriggioni è realizzata in pietra, è la città conserva gran parte delle strutture del XIII secolo. Racchiude 14 torri, intatte e sempre “protettive”, come quando furono costruite nel Medioevo, e profuma di storia ad ogni passo. I camminamenti sulle mura del castello sono imperdibili, il Castello stesso è una testimonianza di questo piccolo borgo pieno di magìa. Dante, anche Dante rimase affascinato da questa città maestosa e imponente ma allo stesso tempo accogliente e materna. Scrisse “Monteriggioni di torri si corona”. 

Appena arrivati, sembra di dover chiedere permesso, o di dover salutare gli altri visitatori, come se tutti si fosse arrivati a trovare un familiare. E poi, negozi di artigianato, cibo senese, piazza Roma, la Pieve di Santa Maria Assunta, il Museo delle Armature. Nessuno dovrebbe privarsi di una visita a questa città dove sembra che il tempo si sia fermato. 

Pilota di drone: Jacopo Bianchi

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Per il 500° anniversario della morte, tour virtuale tra i capolavori di Raffaello https://www.loggiadeilanzi.it/per-il-500-anniversario-della-morte-tour-virtuale-tra-i-capolavori-di-raffaello/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=per-il-500-anniversario-della-morte-tour-virtuale-tra-i-capolavori-di-raffaello https://www.loggiadeilanzi.it/per-il-500-anniversario-della-morte-tour-virtuale-tra-i-capolavori-di-raffaello/#respond Sat, 04 Apr 2020 15:17:07 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1064 Raffaello - Madonna del CardellinoRaffaello - Madonna del CardellinoRaffaello - Madonna del CardellinoIl 6 aprile ricorre l’anniversario della morte di Raffaello, e le Gallerie degli Uffizi offriranno un tour virtuale tra i capolavori del grande artista. Per tre giorni, sarà possibile un viaggio tra le opere dell’Urbinate, in tre tappe, per celebrare i 500 anni dalla scomparsa del grande artista. Come spiega il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, […]

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Raffaello - Madonna del CardellinoRaffaello - Madonna del Cardellino

Il 6 aprile ricorre l’anniversario della morte di Raffaello, e le Gallerie degli Uffizi offriranno un tour virtuale tra i capolavori del grande artista. Per tre giorni, sarà possibile un viaggio tra le opere dell’Urbinate, in tre tappe, per celebrare i 500 anni dalla scomparsa del grande artista. 
Come spiega il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, “le Gallerie fiorentine dedicano ben due sale a Raffaello, una agli Uffizi e l’altra è la Sala di Saturno nella Galleria Palatina. Praticamente la più alta concentrazione al mondo di dipinti di Raffaello: è un privilegio condividerli online”. 
 Si comincia con la Galleria d’arte moderna a Pitti, dove Cristian Spadoni, del Dipartimento di strategie digitali, partirà dal dipinto ‘La morte di Raffaello’ realizzato da Rodolfo Morgari nel 1880, per raccontare, anche attraverso le parole di Giorgio Vasari, l’immensa influenza del pittore marchigiano nella storia dell’arte.

Il giorno successivo il visitatore virtuale sarà ancora in Palazzo Pitti, stavolta nella Galleria Palatina, dove, nella sala di Saturno, sarà lo stesso Schmidt, a raccontare la Madonna della Seggiola, da secoli considerato uno dei principali capolavori dell’intero Rinascimento. L’8 aprile il tour si sposterà agli Uffizi, nella sala appositamente dedicata a Raffaello e a Michelangelo: tra le opere dell’artista Sanzio raccolte in questo spazio Anna Bisceglia, curatrice della pittura del Cinquecento, spiegherà in particolare la Madonna del Cardellino. Ad affiancare il tour, ci saranno anche approfondimenti quotidiani su Raffaello e i suoi dipinti, pubblicati sui profili uffizigalleries di Instagram e Twitter. Le Gallerie degli Uffizi pubblicheranno sulla loro pagina Facebook un trittico di video, uno al giorno per tre giorni consecutivi, dedicati al Sanzio e alle sue opere, custodite nel museo degli Uffizi e a Palazzo Pitti.

Link su musei e mostre online

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#iorestoacasa e visito un museo! https://www.loggiadeilanzi.it/iorestoacasa-e-visito-un-museo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=iorestoacasa-e-visito-un-museo https://www.loggiadeilanzi.it/iorestoacasa-e-visito-un-museo/#respond Fri, 03 Apr 2020 17:02:13 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1032 In questo periodo, in cui tutti dobbiamo rimanere a casa, una bellissima distrazione che possiamo concederci durante la giornata è sicuramente una visita ai musei. A portata di clic abbiamo un mondo da esplorare! Sono tantissimi i musei che possiamo visitare rimanendo sul divano! L’arte non si ferma in quarantena, i nostri musei ci sono […]

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In questo periodo, in cui tutti dobbiamo rimanere a casa, una bellissima distrazione che possiamo concederci durante la giornata è sicuramente una visita ai musei. A portata di clic abbiamo un mondo da esplorare! Sono tantissimi i musei che possiamo visitare rimanendo sul divano! L’arte non si ferma in quarantena, i nostri musei ci sono eccome! Sono vuoti, in uno scenario surreale come tutto ciò che stiamo vivendo… Ma ci sono e aspettano solo le nostre visite (virtuali). La Galleria degli Uffizi su https://www.uffizi.it/mostre-virtuali propone i capolavori delle collezioni presenti nel museo e la loro storia, con le immagini ad alta definizione delle mostre virtuali. Al link https://pinacotecabrera.org/ troviamo video e contenuti per visitare il museo e “Appunti per una resistenza culturale”, una serie di pillole-video in cui, dal direttore del museo James Bradburne ai custodi di sala, si svelano curiosità e dietro le quinte del museo, da condividere sui social con gli hashtag #resistenzaculturale #cronachedalmuseochiuso #museichiusimuseiaperti #laCulturaCura #iorestoacasa

Il sito web della Galleria degli Uffizi

Per continuare i virtual tour dal divano, i musei Vaticani sono al link http://www.museivaticani.va/content/museivaticani/it/collezioni/catalogo-online.html#lnav_explore Mentre le Scuderie del Quirinale al link https://www.scuderiequirinale.it/pagine/raffaello-oltre-la-mostra riaprono virtualmente le porte della mostra “Raffaello.1520-1483” con video-racconti e approfondimenti. #RaffaelloOltreLaMostra e #RaffaelloInMostra sono gli hashtag delle iniziative da seguire e condividere sui canali Facebook, Instagram, Twitter e YouTube.
#iorestoacasa, insieme a #museichiusimuseiaperti e su Instagram raccoglie migliaia di contenuti e permette di riunirsi attorno all’arte in un grande abbraccio all’insegna della bellezza e della cultura. I social che ci piacciono.
Da seguire anche Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, con le sue “passeggiate con il direttore” disponibili sul canale YouTube del Museo Egizio.
Voi? Quale museo avete visitato? Quale preferite? Fateci sapere nei commenti.

Link: 10 musei che possiamo visitare online

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I coccoli, per iniziare la cena! https://www.loggiadeilanzi.it/i-coccoli-per-iniziare-la-cena/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-coccoli-per-iniziare-la-cena https://www.loggiadeilanzi.it/i-coccoli-per-iniziare-la-cena/#respond Thu, 02 Apr 2020 20:24:48 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=1016 Antipasto: Coccoli ToscaniAntipasto: Coccoli ToscaniAntipasto: Coccoli ToscaniLa ricetta dei Coccoli. L'antipasto goloso con coccoli accompagnati col prosciutto crudo e lo stracchino!

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Antipasto: Coccoli ToscaniAntipasto: Coccoli Toscani

Ragazzi… A Firenze c’è solo un modo per iniziare la cena, insieme ai Crostini con i fegatini di cui parleremo la prossima volta (non facciamoci troppo male!)…
Dicevamo c’ è un modo bellissimo e “coccoloso” che ci regaliamo come antipasto. Ma chi se li ricorda quando i coccoli si mangiavano in strada? Lo streeat food ante litteram!

i nostri coccoli!

Ma quanto ci piacciono con il crudo e lo stracchino?
Ecco la ricetta! Voi li fate così o con qualche variante?

Ingredienti per 6 persone

400 GR DI FARINA

40 GR DI LIEVITO DI BIRRA

50 GR DI STRUTTO (O BURRO)

1 BICCHIERE DI BRODO (O LATTE)

OLIO PER FRIGGERE

SALE Q.B.

Disporre la farina a fontana, sciogliere il lievito nel brodo tiepido (o latte) e versarlo al centro. Aggiungere strutto (o burro) con un pizzico di sale e impastare bene il tutto finché non diventerà un composto morbido tipo pasta di pane. Farne una palla e lasciarla riposare per almeno un paio d’ore. Prendere dei pezzetti di pasta con le mani e realizzare delle palline grandi circa un paio di centimetri di diametro e friggerle in abbondante olio bollente. Salarli e servirli ancora belli caldi…. E buon appetito!

A Firenze ve li ricordate? Erano street food ante litteram!

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Scorcio di Asciano, dal drone https://www.loggiadeilanzi.it/scorcio-di-asciano-dal-drone/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=scorcio-di-asciano-dal-drone https://www.loggiadeilanzi.it/scorcio-di-asciano-dal-drone/#respond Wed, 01 Apr 2020 15:01:32 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=989 AscianoAscianoAscianoToscana da cartolina… Facciamo in viaggio virtuale ad Asciano, perla del senese.  Partiamo, con la mente che spazia tra colli e cipressi, verso i paesaggi mozzafiato della nostra Toscana da incorniciare.Oggi da una visuale insolita e privilegiata grazie al nostro drone. Perché ogni scorcio brilla di una luce soave, che regala grandi emozioni e riempie […]

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AscianoAsciano

Toscana da cartolina… Facciamo in viaggio virtuale ad Asciano, perla del senese. 

Partiamo, con la mente che spazia tra colli e cipressi, verso i paesaggi mozzafiato della nostra Toscana da incorniciare.Oggi da una visuale insolita e privilegiata grazie al nostro drone. Perché ogni scorcio brilla di una luce soave, che regala grandi emozioni e riempie il cuore. 

Vedute uniche, che cambiano ogni momento, creando giochi di luce che lasciano senza fiato, e ogni stagione, ogni giorno, ogni momento, regalano dei fermo immagine che rimangono scolpiti dentro. 

Ci si trova all’interno di un quadro. Quel paesaggio ondulato sembra un miraggio. E non rimane che godere di quella vista che è uno e milioni di sguardi, di colori, di movimenti. Anche rimanendo fermi. 

Che sia al tramonto, con quelle sfumature di un colore che non è ancora stato immaginato, o con un po’ di nebbia, a creare uno scenario surreale e misterioso.

Oppure all’alba. Quel paesaggio sconfinato, quelle luci rassicuranti. L’alba nelle crete senesi è un viaggio emozionale che andrebbe vissuto e consigliato, perché fa davvero bene all’anima. 

Crete senesi, Asciano dal drone

photo credit: Jacopo Bianchi pilota Sapr – Drone

#viaggiinquarantena #ioviaggiodacasa #drone #iorestoacasa

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Pappa al pomodoro, la ricetta dell’Artusi https://www.loggiadeilanzi.it/pappa-al-pomodoro-la-ricetta-dellartusi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=pappa-al-pomodoro-la-ricetta-dellartusi https://www.loggiadeilanzi.it/pappa-al-pomodoro-la-ricetta-dellartusi/#respond Tue, 31 Mar 2020 14:19:00 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=983 Pappa al pomodoroPappa al pomodoroPappa al pomodoroVogliamo coccolarci un po’ in questi giorni di quarantena? Regaliamoci una ricetta tradizionale, il nostro fiore all’occhiello, la regina della cucina Toscana. Sua maestà Pappa al pomodoro!! Ecco la ricetta di Pellegrino Artusi, tratta dal suo libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene”. Ingredienti1 kg di pane raffermo300 gr di pomodori (maturi o […]

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Pappa al pomodoroPappa al pomodoro

Vogliamo coccolarci un po’ in questi giorni di quarantena? Regaliamoci una ricetta tradizionale, il nostro fiore all’occhiello, la regina della cucina Toscana. Sua maestà Pappa al pomodoro!! 
Ecco la ricetta di Pellegrino Artusi, tratta dal suo libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene”.Pappa al pomodoro

Ingredienti1 kg di pane raffermo300 gr di pomodori (maturi o pelati)

1 tazza di conserva di pomodoro 1 cipolla 4 spicchi d’aglio basilico olio extra vergine di oliva, sale e pepe.

Preparazione: Tritare la cipolla e soffriggerla in una padella con olio di oliva. Unire i pomodori ed un po’ di conserva. In una padella a parte cuocere il pane raffermo tagliato a cubetti, insieme ad abbondante basilico e all’aglio. Unire il peperoncino e successivamente il soffritto e mescolare bene. Proseguire la cottura fin quando il pane inizia a spappolarsi dando vita ad una “pappa”. Servirla ben calda con un filo di olio di oliva.

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Nel giorno del compleanno di Van Gogh, furto del “Giardino di Primavera” https://www.loggiadeilanzi.it/nel-giorno-del-compleanno-di-van-gogh-furto-del-giardino-di-primavera/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=nel-giorno-del-compleanno-di-van-gogh-furto-del-giardino-di-primavera https://www.loggiadeilanzi.it/nel-giorno-del-compleanno-di-van-gogh-furto-del-giardino-di-primavera/#respond Mon, 30 Mar 2020 14:36:00 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=968 Un regalo di compleanno molto particolare quello fatto a Vincent Van Gogh, nato il 30 marzo del 1853. Un’opera dell’artista, “Giardino di primavera, il giardino della canonica a Nuenen in primavera del 1884”, è stata rubata la scorsa notte nel museo Singer Laren, in Olanda, chiuso da giorni a causa del coronavirus. In piena pandemia, con i […]

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Un regalo di compleanno molto particolare quello fatto a Vincent Van Gogh, nato il 30 marzo del 1853. Un’opera dell’artista, “Giardino di primavera, il giardino della canonica a Nuenen in primavera del 1884”, è stata rubata la scorsa notte nel museo Singer Laren, in Olanda, chiuso da giorni a causa del coronavirus. In piena pandemia, con i musei chiusi, il museo ha reso noto che i ladri sarebbero entrati nell’edificio attorno alle 3 di notte portando via l’opera. 
L’ opera era in prestito al museo Singer Laren da parte del Groninger Museum. Il furto, ha riferito il direttore dell’istituzione, ha lasciato profondamente “scioccati e adirati”. 

L’opera rubata di Vincent Van Gogh ” Giardino di Primavera”

Comunque, buon compleanno Vincent! 

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l’arte ai tempi del Coronavirus https://www.loggiadeilanzi.it/larte-ai-tempi-del-coronavirus/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=larte-ai-tempi-del-coronavirus https://www.loggiadeilanzi.it/larte-ai-tempi-del-coronavirus/#respond Sun, 29 Mar 2020 07:12:00 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=952 Siamo costretti a casa… E se noi non possiamo andare nei nostri musei, gallerie, parchi, biblioteche… Sono loro a venire da noi! Sono tante le iniziative per farci godere delle nostre meraviglie direttamente dal divano di casa! Oggi segnaliamo un flashmob, l’iniziativa del Mibact per il 29 marzo… #artyouready Basterà condividere gli scatti delle nostre […]

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Siamo costretti a casa… E se noi non possiamo andare nei nostri musei, gallerie, parchi, biblioteche… Sono loro a venire da noi! Sono tante le iniziative per farci godere delle nostre meraviglie direttamente dal divano di casa! Oggi segnaliamo un flashmob, l’iniziativa del Mibact per il 29 marzo… #artyouready

Basterà condividere gli scatti delle nostre foto preferite che ritraggono le nostre opere del cuore con gli hashtag #artyouready #emptymuseum
Un modo per stringersi tutti insieme in un abbraccio virtuale attorno alle nostre meraviglie, perché i musei sono sì vuoti ma sempre vivi nei nostri cuori, nei nostri ricordi…e nei nostri smartphone!

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Le notti dell’Archeologia 2017 https://www.loggiadeilanzi.it/le-notti-dellarcheologia-2017/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=le-notti-dellarcheologia-2017 https://www.loggiadeilanzi.it/le-notti-dellarcheologia-2017/#respond Mon, 03 Jul 2017 22:40:15 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=936 Le notti dell’Archeologia 2017 Dal 1 al 31 luglio aperture straordinarie serali ed eventi in musei, aree e parchi archeologici La Diciassettesima edizione delle Notti dell’Archeologia!!! Dal 1 al 31 Luglio, musei e parchi archeologici del territorio della regione si attivano per creare eventi, aperture serali e notturne, occasioni per accogliere il pubblico degli appassionati e dei curiosi. Il tema […]

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Le notti dell’Archeologia 2017

Le notti dell’Archeologia 2017 in Toscana

Dal 1 al 31 luglio aperture straordinarie serali ed eventi in musei, aree e parchi archeologici

La Diciassettesima edizione delle Notti dell’Archeologia!!!

Dal 1 al 31 Luglio, musei e parchi archeologici del territorio della regione si attivano per creare eventiaperture serali e notturneoccasioni per accogliere il pubblico degli appassionati e dei curiosi.

Il tema scelto di quest’anno? “Ricostruire il passato: tra tradizione e tecnologia”…. Il programma è ricco di eventi per tutti i gusti!

Link del programma in pdf:

Notti dell’Archeologia in Toscana 2017 

 

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YTALIA https://www.loggiadeilanzi.it/ytalia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ytalia https://www.loggiadeilanzi.it/ytalia/#respond Thu, 29 Jun 2017 21:40:32 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=930  YTALIA Energia Pensiero Bellezza. Tutto è connesso. Firenze, Forte di Belvedere 2 giugno –  1 ottobre 2017 Mario Merz, Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis, Luciano Fabro, Alighiero Boetti, Giulio Paolini, Gino De Dominicis, Remo Salvadori, Mimmo Paladino, Marco Bagnoli, Nunzio, Domenico Bianchi  Mostra promossa dal Comune di Firenze Ideazione e direzione artistica: Sergio Risaliti per info i […]

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 YTALIA

Energia Pensiero Bellezza. Tutto è connesso.

Firenze, Forte di Belvedere

2 giugno –  1 ottobre 2017

Mario Merz, Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis, Luciano Fabro, Alighiero Boetti, Giulio Paolini, Gino De Dominicis, Remo Salvadori, Mimmo Paladino, Marco Bagnoli, Nunzio, Domenico Bianchi 

Mostra promossa dal Comune di Firenze

Ideazione e direzione artistica: Sergio Risaliti

per info i link:

Mostra Ytalia

http://musefirenze.it/mostra-ytalia/

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Dante Alighieri: 750 anni dalla nascita https://www.loggiadeilanzi.it/dante-alighieri-750-anni-dalla-nascita/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=dante-alighieri-750-anni-dalla-nascita https://www.loggiadeilanzi.it/dante-alighieri-750-anni-dalla-nascita/#respond Tue, 12 May 2015 08:21:27 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=919 Dante festeggia il Compleanno in grande! E questo è un anno ancora più importante, sono 750 anni dalla sua nascita.  Le celebrazioni per l’importante evento sono cominciate  il 4 maggio a Palazzo Madama nell’aula del Senato, in diretta Rai, con una cerimonia aperta dal saluto del presidente del Senato, Pietro Grasso, alla presenza del presidente […]

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Statua di Dante Alighieri in Piazza Santa Croce

Statua di Dante Alighieri in Piazza Santa Croce

Dante festeggia il Compleanno in grande! E questo è un anno ancora più importante, sono 750 anni dalla sua nascita.  Le celebrazioni per l’importante evento sono cominciate  il 4 maggio a Palazzo Madama nell’aula del Senato, in diretta Rai, con una cerimonia aperta dal saluto del presidente del Senato, Pietro Grasso, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un omaggio musicale di Nicola Piovani e Rosa Feola e una lectura dantis di Roberto Benigni.

Saranno quasi duecento gli eventi in tutta Italia per festeggiare Dante Alighieri. Ma Firenze, città che ha dato i natali al Poeta, è ovviamente in prima fila insieme a Ravenna, a Verona e a Roma, le città più significative nella vita del poeta.

Data clou domani, 14 maggio. Si parte con la Rievocazione storica della grande sfilata di gonfaloni con cui, al tempo di Firenze capitale, fu inaugurata la statua di Dante dello scultore ravennate Enrico Pazzi (1865), allora al centro di Piazza Santa Croce e adesso a lato della chiesa.

Sempre domani ci sarà il ritorno di “All’improvviso Dante 100 canti per Firenze’, la grande performance popolare a cura dell’associazione Culter, nata nel 2006, in cui i partecipanti, di tutte le età, personaggi famosi e gente comune, danno voce alla Divina Commedia in vari luoghi della città. In questo anno speciale per Firenze, l’anno delle celebrazioni di Firenze Capitale d’Italia, questa decima edizione di “All’ improvviso Dante” sarà dedicata appunto ai 750 anni dalla nascita di Dante, in concomitanza con i 150 anni di Firenze Capitale.

Le celebrazioni dureranno tutto l’anno. Termineranno con l’appuntamento dal dal 28 al 30 nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, quando  debutterà ‘Ballo 1265’, 33 canti in forma di danza, realizzato dal direttore della Biennale di Venezia per la Danza, Virgilio Sieni.

In programma anche eventi curati dall’Accademia della Crusca che in collaborazione con l’Opera del Vocabolario Italiano, si propone di realizzare un Vocabolario che raccolga l’intero patrimonio lessicale contenuto nelle opere di Dante, latine e volgari, consultabile in versione sia informatica che cartacea, e dalla Società Dantesca Italiana, che offre un proprio calendario di conferenze (7,14,21,28 maggio) sia per studiosi che per appassionati, compreso un collegamento con Samantha Cristoforetti che ha letto il I canto del Paradiso il 24 aprile al cinema Odeon a Firenze.

A organizzare il tutto è il comitato MiBACT composto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dalla RAI, dai Comuni di Firenze, Ravenna e Verona, dal Centro Pio Rajna, dall’Accademia della Crusca, dalla Società Dantesca Italiana e dalla Società Dante Alighieri.

Ma vediamo nel dettaglio il Programma del 14 maggio:

Ritrovo in piazza della Signoria dei sindaci con i gonfaloni delle città che nel 1865 parteciparono alla commissione della statua di Dante che si trova in Piazza Santa Croce, alle 9.20 comincerà la lettura dei Canti della Divina Commedia. Alle 9.45 è prevista la lettura del primo Canto dell’Inferno sull’Arengario di Palazzo Vecchio da parte del sindaco di Firenze. Successivamente un corteo partirà da Piazza Signoria per dirigersi in Piazza Santa Croce dove sul Sagrato della Basilica ci sarà la lettura corale del 33/esimo Canto del Paradiso da parte dei cantori dell’associazione Culter.

Buon Compleanno Dante! Fiorenza ti celebra (e ti ha avuto)  e Ravenna ti ha!

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Festival d’Europa, oltre 120 eventi fino al 10 maggio https://www.loggiadeilanzi.it/festival-deuropa-oltre-120-eventi-fino-al-10-maggio/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=festival-deuropa-oltre-120-eventi-fino-al-10-maggio https://www.loggiadeilanzi.it/festival-deuropa-oltre-120-eventi-fino-al-10-maggio/#respond Thu, 07 May 2015 23:29:18 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=912 Prosegue a Firenze fino al 10 maggio, il Festival d’Europa . Tra i vari temi le donne, l’alimentazione, i social media, le lingue e il linguaggio. Oltre 120 eventi in programma, e in concomitanza con la presenza della Toscana all’Expo di Milano, tanti gli appuntamenti del Festival d’Europa dedicati proprio al food, dalle degustazioni enogastronomiche […]

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Prosegue a Firenze fino al 10 maggio, il Festival d’Europa . Tra i vari temi le donne, l’alimentazione, i social media, le lingue e il linguaggio. Oltre 120 eventi in programma, e in concomitanza con la presenza della Toscana all’Expo di Milano, tanti gli appuntamenti del Festival d’Europa dedicati proprio al food, dalle degustazioni enogastronomiche e ai cooking show, dai concorsi su Instagram alle attività con le scuole.

Locandina del Festival d'Europa

Locandina del Festival d’Europa

Il 9 maggio si celebra l’Europa. E tra gli eventi più originali del Festival d’Europa ci sarà i “Panini dell’Amicizia”, laboratori di educazione culinaria per ragazzi. è la terza iniziativa del progetto internazionale e interculturale di Excellent Gusto “My Country and I”, dedicato ai ragazzi. I personaggi ‘Gioia’ e ‘KK’ guideranno i bambini alla scoperta delle differenti caratteristiche dei Paesi del Mondo. Il “Panino” è Scoperta e Simbolo di Unione tra i Popoli, ogni Territorio del mondo ha un panino tipico. Quale cibo e simbolo migliore allora per unire tutti i bambini e fare trascorrere momenti in allegria? L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con i bambini dell’Istituto del Sacro Cuore di Firenze, in Italia, in gemellaggio con i bambini di Sacred Heart Primary School di Perth, in Australia. I “Panini dell’Amicizia” saranno distribuiti ai visitatori nel segno della condivisione e del messaggio internazionale del Festival d’Europa. Ospiti d’onore dell’evento, il pittore fiorentino Giovanni Bruzzi e l’artista Luana Raia.
La giornata del 9 maggio inizia all’Open Day di Villa Salviati che si apre con una conferenza su “I Volti del Cibo”. I maggiori esperti del settore si confrontano sul cibo come fenomeno legato al turismo, all’arte, alla salute e al lifestyle. Alla scoperta dell’antica arte dell’incisione con la tecnica dell’acqua forte e una mostra di opere sui paesaggi italiani e cibo.
Il 2015, promosso anno europeo dello sviluppo, vedrà anche il protagonismo della tematica del cibo sostenibile grazie all’EXPO di Milano. Il cibo rappresenta una parte significativa della cultura di un popolo. Ricordate allora anche il concorso su Instagram #altrecucine, che premia la foto più bella dei piatti tipici e cibi etnici cucinati a casa e al ristorante. In palio un viaggio all’Expo 2015. È il challenge Instagram #altrecucine, organizzato da Europe Direct Firenze, che invita a pubblicare una foto sul tema cibo e integrazione. Siete patiti di kebab o sushi? Allora approfittatene subito, il concorso scade il 31 maggio. L’obiettivo è dimostrare l’integrazione, anche a tavola, attraverso gli scatti degli instagramers!

Per maggiori info: www.festivaldeuropa.eu

Adele Messina

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Expo: I-Dome, la Cupola in 3D arriva in Palazzo Vecchio https://www.loggiadeilanzi.it/expo-i-dome-la-cupola-in-3d-arriva-in-palazzo-vecchio/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=expo-i-dome-la-cupola-in-3d-arriva-in-palazzo-vecchio https://www.loggiadeilanzi.it/expo-i-dome-la-cupola-in-3d-arriva-in-palazzo-vecchio/#respond Sat, 25 Apr 2015 20:19:21 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=909 La cupola del Brunelleschi, è stata riprodotta in scala in occasione di Expo 2015, in forma assolutamente moderna, in 3D e con il videomapping. Il capolavoro del Brunelleschi diventa uno spazio multimediale in occasione di Expo. L’opera installata in Palazzo Vecchio, nel cortile della Dogana, è quasi pronta per “partire”. Il 30 aprile sarà infatti inaugurata I-Dome, […]

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La cupola del Brunelleschi, è stata riprodotta in scala in occasione di Expo 2015, in forma assolutamente moderna, in 3D e con il videomapping.

I -Dome nel Cortile della Dogana di Palazzo Vecchio

I -Dome nel Cortile della Dogana di Palazzo Vecchio

Il capolavoro del Brunelleschi diventa uno spazio multimediale in occasione di Expo. L’opera installata in Palazzo Vecchio, nel cortile della Dogana, è quasi pronta per “partire”. Il 30 aprile sarà infatti inaugurata I-Dome, la cupola 3D. Il progetto di PromoFirenze è una vera e propria opera multimediale, ideata da Alessandro Moradei con Elena Mari e realizzata da Machina.

La cupola è alta otto metri e mezzo e larga sei, uno spazio dove i visitatori potranno immergersi in un percorso sensoriale per scoprire la città dal prossimo 30 aprile, giorno in cui sarà inaugurata l’opera, nel cortile della Dogana di Palazzo Vecchio dove la struttura di “I-Dome” sarà visibile fino al 31 ottobre.

Mario Curia, consigliere delegato di PromoFirenze, ha spiegato: “Se nella cupola originale si possono ammirare gli affreschi di Giorgio Vasari e Federico Zuccari, dentro I-Dome la tecnica del videomapping a 360 gradi darà ai visitatori un’esperienza emozionale. Con immagini, suoni e atmosfere che ricorderanno l’intraprendenza e il saper fare di questo territorio”.

“I visitatori potranno approfondire la conoscenza della città interagendo con monitor touch screen, nei quali percorsi video tematici racconteranno le eccellenze fiorentine e toscane al mondo” ha aggiunto Claudio Bianchi, presidente di PromoFirenze.

Da novembre I-Dome varcherà i confini italiani per partecipare alle più importanti manifestazioni, in un road show che terminerà nel 2020, quando la cupola multimediale sarà ancora protagonista di Expo, a Dubai.

Quale migliore icona di Firenze per rappresentarci nel mondo?

 

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Il Giardino dell’Iris riapre per far ammirare i suoi bellissimi Gigli  https://www.loggiadeilanzi.it/il-giardino-delliris-riapre-per-far-ammirare-i-suoi-bellissimi-gigli/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-giardino-delliris-riapre-per-far-ammirare-i-suoi-bellissimi-gigli https://www.loggiadeilanzi.it/il-giardino-delliris-riapre-per-far-ammirare-i-suoi-bellissimi-gigli/#respond Fri, 24 Apr 2015 21:28:45 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=899 Domani  25 aprile riapre il Giardino dell’Iris. Fino al 20 maggio, ci sarà l’opportunità di godere di un panorama eccezionale ammirando un fiore che non solo è bello ma che rappresenta il simbolo di Firenze. Il giardino dell’Iris nasce nel 1954 come sede del concorso internazionale con cadenza annuale per premiare le migliori varietà del […]

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FIORE DI MAGGIO, Mauro Bertuzzi (Italia) PREMIO RORA E LUCIANO BAUSI 2006

FIORE DI MAGGIO, Mauro Bertuzzi (Italia)
PREMIO RORA E LUCIANO BAUSI 2006

Domani  25 aprile riapre il Giardino dell’Iris. Fino al 20 maggio, ci sarà l’opportunità di godere di un panorama eccezionale ammirando un fiore che non solo è bello ma che rappresenta il simbolo di Firenze. Il giardino dell’Iris nasce nel 1954 come sede del concorso internazionale con cadenza annuale per premiare le migliori varietà del Giaggiolo, meglio  conosciuto come Iris o Giglio, il ‘Premio Firenze’, su iniziativa di Flaminia Specht e Nita Stross Radicati, membri della Società italiana Amici dei Fiori e appassionate ibridatrici.

Quest’anno, per la prima volta da oltre mezzo secolo,  il concorso non ci sarà, perché alcune aree sono inaccessibili per i lavori in corso in due ettari dell’orto botanico. Ma vale la pena visitare questo suggestivo luogo di Firenze, e approfittare di questo mese di fioritura in cui dà il meglio di sé, offrendo uno spettacolo imperdibile.

Il Giardino dell’Iris è gestito dalla Società Italiana dell’Iris, nata il 12 marzo del 1959, che tra le varie iniziative annovera nel 1963 l’organizzazione del ” Primo Simposio Internazionale dell’Iris”. Oltre a quello del Piazzale Michelangelo, è stato recentemente reso accessibile l’ingresso anche dal Viale Poggi, lungo le Rampe.

Uno spettacolo da godere, e un simbolo di Firenze che si lascia ammirare in tutto il suo splendore raccontando la sua storia.

Visitate il Giardino dell’Iris e inviate le vostre foto dei Gigli. Pubblicateli con l’Hashtag #gigliofirenze 

Per maggiori info sul Giardino dell’Iris:  www.irisfirenze.it

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“Cantine Aperte ” con visite e degustazioni in tutta Italia https://www.loggiadeilanzi.it/cantine-aperte-con-visite-e-degustazioni-in-tutta-italia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cantine-aperte-con-visite-e-degustazioni-in-tutta-italia https://www.loggiadeilanzi.it/cantine-aperte-con-visite-e-degustazioni-in-tutta-italia/#respond Mon, 20 Apr 2015 23:48:24 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=892 Torna l’appuntamento con Cantine Aperte! Giunto alla sua 23 esima edizione, si preannuncia un nuovo successo e un appuntamento immancabile per gli amanti del buon vino! Previsto in tutta Italia, si terrà Sabato 30 e domenica 31 maggio e in alcune regioni anche 1 e  2 giugno! La bella notizia? La Toscana è tra queste […]

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Ritorna "Cantine Aperte"

Ritorna “Cantine Aperte”

Torna l’appuntamento con Cantine Aperte! Giunto alla sua 23 esima edizione, si preannuncia un nuovo successo e un appuntamento immancabile per gli amanti del buon vino! Previsto in tutta Italia, si terrà Sabato 30 e domenica 31 maggio e in alcune regioni anche 1 e  2 giugno! La bella notizia? La Toscana è tra queste regioni, le più fortunate!

Cantine Aperte è un evento enoturistico confermatosi un grande successo, che appassiona esperti e semplici amanti del vino,  winelovers del posto e tantissimi turisti che approfittano degli eventi previsti in tutta Italia per vivere un’esperienza davvero unica. Nato nel 1993, Cantine Aperte è diventato un appuntamento atteso, che l’ultima domenica di maggio ci permette di tuffarci nei piaceri del Nettare degli dei.

Un brindisi in Piazza del Campo a Siena  Foto su Instagram: @adelemessina per #bevicosavedi

Un brindisi in Piazza del Campo a Siena
Foto su Instagram: @adelemessina per #bevicosavedi

 

Le Cantine socie del Movimento Turismo del Vino accolgono visitatori aprono al pubblico, creando un bellissimo contatto diretto, e un viaggio alla scoperta di piccoli segreti della vinificazione, che delizia palato e occhi nel meraviglioso contesto in cui queste cantine operano.  Assaggi, degustazioni, la possibilità di acquistare direttamente in azienda, alla scoperta del vino italiano. Eccellenze enogastonomiche in posti meravigliosi.

Movimento Turismo del Vino quest’anno abbina l’iniziativa con “Bevi cosa vedi”, contest su Instagram dove tutti gli instagramers stanno già raccontando il loro modo di vivere il vino, abbinato al territorio, con risultati davvero suggestivi. Il tutto proseguirà anche con Cantine Aperte.

Quindi scateniamoci con smartphone e vino per creare bellissimi abbinamenti, anche foto!

Davvero un bellissimo regalo da farsi e un’esperienza da consigliare.

 

In Toscana: Sabato 30 e Domenica 31 Maggio -. Lunedì 1 e Martedì 2 Giugno  per info: www.movimentoturismovino.it

 

 

 

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Dante e l’esperanto, al Museo Casa di Dante https://www.loggiadeilanzi.it/dante-e-lesperanto-al-museo-casa-di-dante/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=dante-e-lesperanto-al-museo-casa-di-dante https://www.loggiadeilanzi.it/dante-e-lesperanto-al-museo-casa-di-dante/#respond Sun, 19 Apr 2015 21:57:40 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=888 Continua la rassegna “Dante e l’esperanto. Un assaggio di esperanto“, con il terzo appuntamento che si terrà martedì 21 aprile, alle 17.30, alla Casa di Dante. Dopo la presentazione del libro “Via Zamenhof” (edizioni Giuntina) e il monologo teatrale “Dante poliglotta” a cura di Giuliano Turone, ci sarà una lezione sull’esperanto.   Interverranno: Silvano Fei, Presidente Museo […]

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Continua la rassegna “Dante e l’esperanto. Un assaggio di esperanto“, con il terzo appuntamento che si terrà martedì 21 aprile, alle 17.30, alla Casa di Dante. Dopo la presentazione del libro “Via Zamenhof” (edizioni Giuntina) e il monologo teatrale “Dante poliglotta” a cura di Giuliano Turone, ci sarà una lezione sull’esperanto.

Museo Casa di Dante

Museo Casa di Dante

 

Interverranno: Silvano Fei, Presidente Museo Casa di Dante

Massimo Acciai: Scrittore, Direttore della rivista Segreti di Pulcinella Un’introduzione storica sull’esperanto.

Leonardo Pampaloni: Presidente dell’Associazione Esperantista Fiorentina. Lezione introduttiva all’esperanto.

 

Lingua inventata nel 1887, l’esperanto, parlato da milioni di persone, è una lingua che si apprende con facilità, per consentire una comunicazione paritaria tra persone di madrelingua diversa.

L’organizzazione dell’incontro è affidata, come nelle precedenti occasioni, alla collaborazione tra l’Associazione Esperantista Fiorentina e il Museo Casa di Dante.

Gli incontri si tengono alla Casa di Dante, in via santa Margherita 1, a Firenze.

Un appuntamento da segnalare, in questo anno particolarmente importante per Firenze, che non solo festeggia i 150 anni di Firenze Capitale, ma anche il 750esimo anno dalla nascita di Dante Alighieri.

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Potere e molto Pathos per L’Atleta Vittorioso a Palazzo Strozzi https://www.loggiadeilanzi.it/potere-e-molto-pathos-per-latleta-vittorioso-a-palazzo-strozzi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=potere-e-molto-pathos-per-latleta-vittorioso-a-palazzo-strozzi https://www.loggiadeilanzi.it/potere-e-molto-pathos-per-latleta-vittorioso-a-palazzo-strozzi/#respond Sat, 18 Apr 2015 16:54:32 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=881 A poco più di un mese, l’Esposizione “Potere e Pathos” fa parlare di sé anche per una polemica, in merito a un Bronzo esposto a Palazzo Strozzi. Il bronzo in questione è, secondo la dicitura presente a Palazzo Strozzi, “Bronzo Getty” nome che secondo l’Associazione “Le Cento Città” di Ancona è solo “L’Atleta vittorioso”. Quindi l’Associazione marchigiana […]

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A poco più di un mese, l’Esposizione “Potere e Pathos” fa parlare di sé anche per una polemica, in merito a un Bronzo esposto a Palazzo Strozzi. Il bronzo in questione è, secondo la dicitura presente a Palazzo Strozzi, “Bronzo Getty” nome che secondo l’Associazione “Le Cento Città” di Ancona è solo “L’Atleta vittorioso”. Quindi l’Associazione marchigiana ha chiesto espressamente al Mibact di intervenire nella mostra allestita a Palazzo Strozzi per risolvere il qui pro quo. Non è solo questione di nomi e didascalie. La polemica infatti non è certo nuova ed è finita da tempo in sedi giudiziarie. Ed il Getty Museum di Los Angeles non è nuovo a restituzioni. Ricordiamo la Venere di Morgantina, restituita alla Sicilia nel 2011, dopo una dura battaglia. Mentre l’attesa del guerriero di Fano continua.

"L'Atleta vittorioso" , oggetto del contendere

“L’Atleta vittorioso” , oggetto del contendere

Il grande bronzo, tema del contendere, venne ripescato all’ alba del 14 agosto del 1964 nelle acque al largo di Fano e per l’Associazione “Cento Città” di Fano è “una battaglia morale, culturale e giudiziaria”. Non è una battaglia facile in quanto continua appunto fin dal suo ritrovamento, quando l’”Atleta vittorioso” fu rinvenuto poco più di cinquant’anni fa nell’Adriatico al largo delle coste marchigiane. Vedremo come andrà a finire, ma questa vicenda ci fa venire alla mente un personaggio toscano, anche storico dell’arte, che fu soprannominato lo “007 dell’arte”. Forse lui, Rodolfo Siviero, saprebbe come risolvere questa districata vicenda.
Ma la vicenda, se mai non ce ne fossero abbastanza, dà un motivo in più per visitare la mostra.
Continua infatti a Palazzo Strozzi fino al 21 giugno 2015 “Potere e pathos. Bronzi del mondo ellenistico” la mostra dedicata alla grande scultura ellenistica. Tutti insieme, cinquanta bronzi che arrivano da prestigiosi musei come il Prado di Madrid, il British Museum di Londra, i Musei Archeologici di Napoli e Firenze, il Metropolitan di New York, gli Uffizi, i Musei Vaticani, il Louvre, gli Archeologici di Atene, Salonicco e Creta.
Capolavori scultorei attori del racconto del bacino Mediterraneo tra il IV e il I secolo a.C,, vengono
a popolare le sale di Palazzo Strozzi, così abituate a mostre dal successo strepitoso.
Statue monumentali di divinità, atleti e condottieri sono affiancate a ritratti di personaggi storici, e ci permettono di immergerci nel loro film, nel percorso della loro vita, della loro fusione, nascita, ritrovamento, spesso avvenuto in mare. Una delle cose più belle è proprio questa: provare ad
immaginare lo stupore, la magìa, la felicità nel rinvenire meraviglie della civiltà, trovarsi di fronte a capolavori di
questo genere.
La mostra “Potere e pathos” a Palazzo Strozzi fino al 21 giugno, è tra le perle de “L’Anno dell’Archeologia in Toscana”.
Dopo che Picasso il genio di Malaga ha fatto le valigie per lasciare Palazzo
Strozzi, ecco dunque arrivare una sfilata di Bronzi eccellenti. La prima mostra per Arturo Galansino,che prende il posto di James Bradburne.
Il nuovo direttore esordisce ereditando i Bronzi, con tanto di polemica. Un capolavoro conteso tra l’Italia e la California.

 

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Domenica di Pasqua a Firenze: la Colombina, ma anche musei aperti gratis https://www.loggiadeilanzi.it/domenica-di-pasqua-a-firenze-la-colombina-ma-anche-musei-aperti-gratis/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=domenica-di-pasqua-a-firenze-la-colombina-ma-anche-musei-aperti-gratis https://www.loggiadeilanzi.it/domenica-di-pasqua-a-firenze-la-colombina-ma-anche-musei-aperti-gratis/#respond Sat, 04 Apr 2015 14:39:00 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=876 Lo Scoppio del Carro! Torna la tradizione che ogni anno regala emozioni a fiorentini e turisti! La Domenica di Pasqua a Firenze inizia aspettando il Volo della Colombina. Il Brindellone, così chiamato affettuosamente, è il Carro, trainato da buoi con le teste infiorate, che parte dal Piazzale di Porta al Prato, dove riposa tutto l’anno, […]

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Lo Scoppio del Carro! Torna la tradizione che ogni anno regala emozioni a fiorentini e turisti!
La Domenica di Pasqua a Firenze inizia aspettando il Volo della Colombina.
Il Brindellone, così chiamato affettuosamente, è il Carro, trainato da buoi con le teste infiorate, che parte dal Piazzale di Porta al Prato, dove riposa tutto l’anno, e arriva il Piazza del Duomo.
Simbolicamente, esplode per distribuire il “fuoco santo”.

Il Brindellone nella sua "casa" in via il Prato

Il Brindellone nella sua “casa” in via il Prato

Ma cosa si nasconde dietro questo rito, che festeggia il suo 350esimo anno? L’origine va ricercata durante la prima crociata e fa risalire a un nome, quello del fiorentino Pazzino de’ Pazzi che si distinse nella Liberazione della Terra Santa perché, si racconta, fu il primo a salire sulle mura di Gerusalemme, e a posizionare la bandiera rossa e vermiglia. Questo gesto gli valse tre pietre dalle quali ha origine il “fuoco santo” oggi custodite nella Chiesa di Santi Apostoli in piazza del Limbo a Firenze- donategli da Goffredo di Buglione. Dopo la liberazione di Gerusalemme, nel giorno del sabato santo, i Crociati si radunarono nella Chiesa della Resurrezione e consegnarono il fuoco benedetto acceso proprio con le scintille sprigionate dallo sfregamento delle tre schegge di pietra del Santo Sepolcro come simbolo di purificazione : a questo risale l’usanza di distribuire il fuoco santo ai fiorentini. In seguito venne introdotto l’uso di trasportare il fuoco santo con un carro. Fino alla sua cacciata dalla città, a seguito della congiura contro i medici, fu proprio la famiglia Pazzi a occuparsi della manifestazione. Dopo la Cacciata dei Medici, nel 1494, la famiglia Pazzi riottenne i suoi privilegi e riprese ad organizzare la manifestazione ideando un carro che potesse durare nel tempo con tre ripiani che si è mantenuto fino ad oggi. Al “Gloria in Excelsis Deo” nell’Altare Maggiore viene dato fuoco alla miccia della Colombina, un razzo che sembra una piccola colomba che poi deve tornare indietro e che come buon auspicio per la città deve percorrere il suo tragitto senza alcun intoppo. I’ Brindellone viene poi riaccompagnato in via Il Prato, nel luogo dove riposa per tutto l’anno aspettando la prossima Pasqua per mostrarsi al pubblico in festa.

Ma questa Pasqua vede anche l’apertura di tutti i musei statali e civici (Palazzo Vecchio, Santa Maria Novella, Museo del Novecento) gratuitamente, in concomitanza con la #Domenicalmuseo, e aperti straordinariamente anche il 6 aprile, a Pasquetta. Alcuni musei civici saranno invece aperti solo a Pasquetta Qui l’elenco di tutti i musei statali gratis in Italia.

E non dimentichiamo che sono ancora in corso i Giochi di Carnasciale, fino al 6 aprile!
Tantissimi eventi, non ci sarà certo da annoiarsi!
Buona Pasqua da Loggia dei Lanzi e buon divertimento a Firenze!

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I Giochi di Carnasciale: tre giorni nel Medioevo al Parco delle Cascine https://www.loggiadeilanzi.it/i-giochi-di-carnasciale-tre-giorni-nel-medioevo-al-parco-delle-cascine/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-giochi-di-carnasciale-tre-giorni-nel-medioevo-al-parco-delle-cascine https://www.loggiadeilanzi.it/i-giochi-di-carnasciale-tre-giorni-nel-medioevo-al-parco-delle-cascine/#respond Fri, 03 Apr 2015 22:15:40 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=865 Una tre giorni nel Medioevo… alle Cascine. Il Parco che rappresenta il polmone verde per eccellenza di Firenze ospita I Giochi di Carnasciale, dal 4 al 6 aprile. Vi capiterà di imbattervi in gentiluomini vestiti in livrea, cavalieri, danze, performance scenografiche, giochi, rievocazioni storiche, lezioni ed esibizione di volo di rapaci, e  danze messe in […]

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I Giochi di Carnasciale iniziano Sabato 4  maggio

I Giochi di Carnasciale iniziano Sabato 4 aprile.

Una tre giorni nel Medioevo… alle Cascine. Il Parco che rappresenta il polmone verde per eccellenza di Firenze ospita I Giochi di Carnasciale, dal 4 al 6 aprile.

Vi capiterà di imbattervi in gentiluomini vestiti in livrea, cavalieri, danze, performance scenografiche, giochi, rievocazioni storiche, lezioni ed esibizione di volo di rapaci, e  danze messe in scena dalla Fonun Dance Company.

Tantissimi eventi per un vero e proprio tuffo nel Medioevo!

I Giochi di Carnasciale nascono con l’obiettivo di rivisitare i Giochi Carnascialeschi che si svolgevano a Firenze nel tardo medioevo-primo Rinascimento  e i tornei e i duelli rievocativi delle feste di Lorenzo dè Medici.

Il Mercato,  le Osterie, gli Artisti, i Musici, le Streghe e gli Artigiani saranno di contorno a  Calcio Fiorentino, Giochi a Cavallo, Tornei di Spada in Armatura, Sbandieratori, Arcieria e altri intrattenimenti Antichi. Giostre Equestri e Battaglie saranno intervallate da Storici e Personaggi che accompagneranno gli avventori nella rivisitazione del Tempo che ha fatto grande Firenze.

Troviamo testimonianze negli scritti di personaggi fiorentini come Francesco Bocchi,   in una delle prime guide turistiche “per comodo de’ Forestieri” dal titolo “Le bellezze di Firenze” del 1591 o quelli seicenteschi di Tommaso Rinuccini.

Un Cavaliere nei Giochi di Carnasciale" del 2014

Un Cavaliere nei Giochi di Carnasciale” del 2014

Anche Benedetto Varchi (1503-1565) nella sua “Storia Fiorentina” scrive della partita più celebre, passata alla storia per il momento delicato in cui venne organizzata, quella del 17 febbraio 1530 durante l’assedio posto dall’esercito di Carlo V, nel cui ricordo vive ancora oggi la tradizione. La partita fu giocata alla presenza di tutte le autorità, un po’ per non interrompere l’usanza del gioco ormai consolidata nel periodo di Carnevale e un po’ come sfida e sberleffo al nemico assediante.

“Alli 17 i Giovani, sì per non intermettere l’antica usanza di giuocare ogn’anno al Calcio per Carnasciale, e si anco per maggiore vilipendio de’ nemici, fecero in sulla Piazza di S. Croce una partita a livrea; XXV Bianchi, e XXV Verdi, giocando una vitella: per essere non solamente sentiti, ma veduti, misero una parte di sonatori con trombe e altri strumenti in sul comignolo del tetto di S. Croce; dove da Giramonte fu loro tratto una cannonata; ma la palla andò alto, e non fece danno a nessuno.”

Sabato troveremo la Nobile Contrada Fiorenza della Cavalcata dell’Assunta di Fermo, il palio più antico d’Italia, e  domenica e lunedì la giostra equestre organizzata dalla Compagnia dell’Aquila Bianca. E poi giochi a cavallo e sbandieratori per tramandare  tradizioni popolari  proprio nel cuore della città.

Ricordiamo che la partecipazione è gratuita a tutte le iniziative e le esibizioni. Motivo in più per non perdere l’occasione!

 

I "Giochi di Carnasciale"

I “Giochi di Carnasciale”

I Giochi di Carnasciale sono organizzati dall’associazione sportiva culturale “I Giochi di Carnasciale” , con il patrocinio del Comune di Firenze, in co-promozione con assessorato allo Sport, con il contributo di Ente Cassa di Risparmio di Firenze, il sostegno di Publiacqua, in collaborazione con Unicoop Firenze, Museo Galileo, Quadrifoglio, Giotto Fanti Fresh, XS-P3rsport.

I Giochi di Carnasciale di Firenze sono stati scelti da Trivago come uno degli eventi più interessanti d’Italia e per questo inseriti tra i consigli della speciale rubrica “#trivagoTips consigli per il week-end”. Ma a Firenze li conosciamo bene, e li aspettavamo con ansia!

Allora, Dame e Cavalieri, siete pronti? L’Anfiteatro e il Prato delle Cornacchie ci aspettano!

Il programma:

Sabato 4 aprile Apertura ore 12, Gran Corteo Storico delle Compagnie, schieramento e presentazione. Gemellaggio tra le Compagnie di Rievocazione, Sbandieratori, Musici e Tamburini. Inizio esibizioni e dimostrazioni di abilità a cavallo, scherma, passaggi di Giostra a Cavallo e didattica di Tiro Arco

Ore 12/14 Galileo e i suoi strumenti Ore 13 Corso di cucina medievale Dalle 13.30 alle 14,45 Intrattenimenti vari delle Compagnie Ore 15. Grande Corteggio attraverso il il Campo. Schieramento e presentazione delle Compagnie. Ore 15.30 Esibizioni e spettacoli alternati fra abilità equestri, esibizioni di Armati nelle diverse tipologie di combattimento e periodo storico. Sfide e coreografie di Sbandieratori e Musici. Ore 16 Esibizioni e dimostrazioni di Scherma Antica Ore 16.30 Allenamenti di Giostra Equestre e Giochi d’Arme a cavallo Ore 17.30 Rappresentazione teatrale Ore 18.30 Corso di cucina medievale Ore 19 Didattica ed esibizione di volo di rapaci Ore 19.30 Sabba delle Streghe

Domenica 5 aprile Ore 10 Inizio attività al Campo – dimostrazioni e didattica negli spazi di rispetto: Tiro Arco, attività di Scherma, stage di Picca… Ore 11/12.30 Giochi d’Arme a Cavallo Campo Centrale Ore 12 Didattica ed esibizioni di volo di rapaci Ore 13 Corso di cucina medioevale Ore 13,30/14,45 Intrattenimenti vari delle Compagnie

Ore 15 Grande Corteggio attraverso il Campo Ore 15,30 Esibizioni e spettacoli alternati ad abilità equestri, esibizione di armati nelle diverse tipologie di combattimenti e periodo storico. Sfide e coreografie di sbandieratori e musici Ore 16 Esibizioni e dimostrazioni di Scherma Antica Ore 16,30 Allenamenti di Giostra Equestre e Giochi d’Arme Ore 17.30 Rappresentazione Teatrale Ore 18.30 Corso di cucina medioevale Ore 19 Didattica ed esibizioni di volo di rapaci Ore 19.30 Sabba delle Streghe

Lunedì 6 aprile Ore 10 Inizio attività al Campo – dimostrazioni e didattica negli spazi di rispetto: Tiro Arco, attività di Scherma, stage di Picca… Ore 11 Torneo di scherma Ore 12.30 Giochi d’Arme a cavallo – Campo Centrale 12.30/13.45 Giochi Equestri di abilità – Campo Centrale Ore 13 Corso di cucina medievale Ore 13,30 Intrattenimenti vari delle Compagnie Ore 14 Fonun Dance Company Ore 14,30 Gruppo storico La Fenice Ore 15 Gran Corteggio e presentazione Ore 15,15 La Sans Pareille, disfida cortese Ore 15,30 Torneo di Scherma Ore 16,30 Giostra Equestre Ore 18 Fonun Dance Company Ore 18.30 Corso di cucina medievale Ore 19 Sabba delle Streghe Ore 20.30 Premiazioni e chiusura della manifestazione.

info:  I Giochi di Carnasciale 

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#MuseumWeek, promuovere i musei nel mondo con Twitter https://www.loggiadeilanzi.it/museumweek-promuovere-i-musei-nel-mondo-con-twitter/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=museumweek-promuovere-i-musei-nel-mondo-con-twitter https://www.loggiadeilanzi.it/museumweek-promuovere-i-musei-nel-mondo-con-twitter/#respond Mon, 23 Mar 2015 19:31:31 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=854  Celebrare la cultura su Twitter si può’. Promuovendo la conoscenza di musei e attori che operano nel settore. Da lunedì 23 marzo parte la Museum Week. Una settimana dedicata proprio a questo: cinguettare la cultura. Questa settimana dedicata alla cultura su Twitter permetterà di conoscere meglio un museo, concentrarsi su un’opera, scoprire aspetti sconosciuti dell’organizzazione e […]

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 Celebrare la cultura su Twitter si può’. Promuovendo la conoscenza di musei e attori che operano nel settore. Da lunedì 23 marzo parte la Museum Week. Una settimana dedicata proprio a questo: cinguettare la cultura. Questa settimana dedicata alla cultura su Twitter permetterà di conoscere meglio un museo, concentrarsi su un’opera, scoprire aspetti sconosciuti dell’organizzazione e della struttura dei luoghi della cultura! L’iniziativa, alla seconda edizione, promette di fare meglio dello scorso anno. E il divertimento è assicurato!

MuseumWeek dal 23 al 29 marzo 2015

MuseumWeek dal 23 al 29 marzo 2015

La Museum Week nasce da un’idea francese, una dozzina di community manager di musei italiani e istituzioni culturali in collaborazione con i team di Twitter, per attirare nuovi visitatori, coinvolgendo anche gli appassionati e gli addetti ai lavori.

Le istituzioni culturali e i musei di tutto il mondo sono quindi tutti invitati a celebrare la cultura su Twitter. I professionisti della cultura si ritrovano tutti sul social dell’uccellino azzurro. I musei si ritrovano tutti lì, con immagini, video, e i famosi 140 caratteri per raccontarsi, raccontare, spiegare, approfondire, conquistare!

Nel 2014 la Museum Week ha coinvolto 630 musei d’Europa. Per quest’anno si sono fatte le cose in grande, dando una risonanza addirittura mondiale e l’interessante collaborazione con Sky Arte!

Ecco il programma, con i Principi della seconda edizione. Di seguito alcuni dei punti che struttureranno l’agenda della #MuseumWeek 2015:

7 giorni, 7 temi da condividere con tutti i partecipanti di ogni parte del mondo;
Ogni tema può essere esteso a tutti i campi in cui sono specializzate le vostre istituzioni (arte, scienza, storia,
etnografia…) ed è sufficientemente ampio per raggiungere qualsiasi tipo di pubblico;
Nei giorni feriali i vari temi incoraggeranno la comunicazione online, mentre nel week-end si darà maggiore
risalto alla partecipazione attiva dei visitatori in loco;
Saranno promosse le interazioni fra istituzioni, comprese quelle all’estero, e quelle con il pubblico in visita al museo.

Lunedì 23 marzo #secretsMW
Lunedì fate scoprire al pubblico la vita quotidiana delle vostre istituzioni, il “dietro le quinte” e magari anche qualche segreto ben custodito.

Martedì 24 marzo #souvenirsMW
Martedì invitate il vostro pubblico a condividere i ricordi che hanno di una loro visita al museo, ad esempio attraverso un oggetto (foto, magnete, mug, libro, cartolina) o un incontro o un momento che ha lasciato il segno. Per i bookshop interni sarà l’occasione ideale per presentare i propri prodotti di punta.

Mercoledì 25 marzo #architectureMW
Mercoledì raccontate la storia del vostro edificio, dei suoi giardini, del suo quartiere e dei suoi luoghi emblematici. Un modo per presentare la vostra istituzione da un’altra prospettiva.

Giovedì 26 marzo #inspirationMW
Giovedì invitate il pubblico a catturare, intorno a sé, dei contenuti correlati alle specializzazioni delle vostre istituzioni! L’arte, la scienza, la storia, l’etnografia… sono dappertutto intorno a noi. E con gli smartphone ormai tutti noi possiamo inventare e creare.

Venerdì 27 marzo #familyMW
Venerdì presentate al pubblico tutto ciò che offre la vostra istituzione per rendere una visita in famiglia o con la scuola un’esperienza indimenticabile: in loco (contenuti online, aree dedicate, audioguide, laboratori, visite guidate…) o online (materiale didattico, opuscoli, giochi). E incoraggiate il pubblico a condividere la sua esperienza.

Sabato 28 marzo #favMW
Sabato sarà il giorno dei colpi di fulmine! Incoraggiate i visitatori a condividere – con una foto, un video o un Vine – ciò che hanno amato di più del museo. Approfittatene per mettere in evidenza i fiori all’occhiello delle vostre istituzioni (opere, dispositivi, spazi…) e utilizzate Twitter come strumento per orientare la visita!

Domenica 29 marzo #poseMW
Domenica invitate i vostri visitatori a considerare il museo come un set e a mettersi al centro della scena. Pose, memi, selfie, … lasciate che il pubblico occupi lo spazio a modo suo. Stimolate la partecipazione con l’aiuto del personale dell’istituzione!

Giocare con la cultura, partecipare, condividere! Questo è lo spirito della Museum Week, ma l’impegno è serio e importante! Tutti invitati a partecipare allora! L’hashtag è #MuseumWeek
Buona settimana della cultura a tutti. Andate per il web e..cinguettate la cultura! 🙂

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In alto i calici: torna Vinitaly dal 22 al 25 marzo a Verona https://www.loggiadeilanzi.it/in-alto-i-calici-torna-vinitaly-dal-22-al-25-marzo-a-verona/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=in-alto-i-calici-torna-vinitaly-dal-22-al-25-marzo-a-verona https://www.loggiadeilanzi.it/in-alto-i-calici-torna-vinitaly-dal-22-al-25-marzo-a-verona/#respond Wed, 18 Mar 2015 21:54:34 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=839 Come ogni anno diamo il benvenuto a Vinitaly “Salone internazionale del Vino e dei distillati”, che si terrà a Verona dal 22 al 25 marzo. DEGUSTAZIONI, CORSI, NOVITA’ E CONFERME. Quattro giorni di grandi eventi, rassegne, degustazioni e anche un corso per diventare Italian Wine Ambassador! Cinquanta candidati ambiranno infatti a diventare ambasciatori del vino italiano nel mondo […]

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Vinitaly 2015 dal 22 al 25 marzo a Verona

Vinitaly 2015 dal 22 al 25 marzo a Verona

Come ogni anno diamo il benvenuto a Vinitaly “Salone internazionale del Vino e dei distillati”, che si terrà a Verona dal 22 al 25 marzo.

DEGUSTAZIONI, CORSI, NOVITA’ E CONFERME. Quattro giorni di grandi eventi, rassegne, degustazioni e anche un corso per diventare Italian Wine Ambassador! Cinquanta candidati ambiranno infatti a diventare ambasciatori del vino italiano nel mondo partecipando al primo corso di specializzazione realizzato da Vinitaly International Academy (Via). Sotto l’alta supervisione di Ian D’Agata, direttore scientifico di Vinitaly International, i 50 candidati in arrivo da tutto il mondo (Cina, Usa, Australia, Austria, Brasile, Canada, Corea, Francia, Germania, Singapore, Hong Kong, Olanda, Regno Unito, Russia e Ucraina), in rappresentanza di grandi professionalità del mondo del vino (10 studenti Master of Wine, chef corporate di catene alberghiere internazionali, direttori di scuole di degustazione), studieranno teoria e pratica 8 ore al giorno. Il percorso intensivo, che avrà la durata di quattro giorni, si concluderà con un esame finale che, per decretare l’ ‘Italian wine ambassador’. ”I più bravi, quelli che avranno raggiunto un punteggio di 90 su 100 – si legge in una nota – potranno accedere alla prova orale con degustazione per il riconoscimento ‘alla cieca’ di 8 vini e diventare ‘Esperto del vino italiano’. Questi ultimi saranno gli ‘Italian wine expert’, che supporteranno come insegnanti l’attività di “Via” nei loro Paesi”

Vinitaly dal 22 al 25 marzo 2015 a Verona

Vinitaly dal 22 al 25 marzo 2015 a Verona

VERONA SARA’ IL SALOTTO DEL MONDO E… ANTIPASTO DELL’EXPO. Veronafiere, ente gestore della manifestazione, ha infatti invitato buyer provenienti da ogni angolo del globo. Questa edizione è particolarmente sentita nell’anno di Expo. E sarà proprio Vinitaly ad organizzare e gestire l’esperienza vitivinicola italiana ad Expo, nel Padiglione Italia, con “Vino – A Taste of Italy”. L’Esposizione universale di Milano è una fantastica occasione di promozione e un formidabile trampolino di lancio per l’enologia italiana nel mondo. Vinitaly è la principale manifestazione di riferimento del settore vinicolo, con oltre 91.000 mq di superficie. Che superano i 100.000 con le due fiere legate all’olio extravergine d’oliva in contemporanea: Sol&Agrifood, rassegna dell’agroalimentare di qualità (www.solagrifood.com), ed Enolitech, salone dedicato alle tecnologie per le filiere del vino e dell’olio (www.enolitech.it).

Dai rumors che ruotano intorno alla nuova edizione di Vinitaly c’è la preoccupazione di non fare bene come lo scorso anno. La 48° edizione del Salone del Vino, realizzò infatti (secondo i dati forniti da Verona Fiere) il sold out da 100 mila mq di superficie espositiva netta, 155mila visitatori con oltre 4100 espositori e 50.000 operatori stranieri provenienti da 120 paesi, con un incremento dei visitatori del + 6% rispetto all’edizione precedente.

TUTTA LA CITTA’ CELEBRA VINITALY. Il salone che porta l’eccellenza vitivinicola nella città prevede anche altri eventi collaterali. Sono previste degustazioni serali nelle piazze del centro storico, con il “FuoriSalone” di “Vinitaly and The City”, e il tasting di “OperaWine” in Gran Guardia, con i 100 vini delle cantine scelte da Wine Spectator.

Fino al 20 marzo è possibile votare tra le 100 cantine selezionate da Wine Spectator

Fino al 20 marzo è possibile votare tra le 100 cantine selezionate da Wine Spectator

Prima di programmare il viaggio conviene dare un’occhiata ai tanti sconti previsti per raggiungere Vinitaly grazie agli accordi tra Veronafiere, Trenitalia, ferrovie tedesche e Meridiana: dal 20 al 28 marzo agevolazioni sui costi dei viaggi da e per Veronafiere-Vinitaly.

Il vino è sinfonia perfetta per una piacevole cena, aggiunge gioia e passione ai nostri momenti di convivialità. È condivisione pura. Un vino racconta un territorio, storie di famiglie, di uomini e donne che hanno fatto di questa passione un lavoro importante. Aziende che si tramandano piccoli segreti e grandi passioni.

Il vino è sempre più amato, i wine lovers aumentano, il sommelier è sempre più cool, conoscere un vino o un abbinamento è sempre più un must, i social sono sempre più “wine promotional tools” . Ma detto più semplicemente, siamo un paese ricco di varietà, con un patrimonio immenso da sfruttare e valorizzare, con vini che sono espressione di territori ricchi di tradizioni preziose.

Veduta dei Vigneti della Tenuta di Nozzole  (Greve in Chianti) che sarà presente a Vinitaly

Veduta dei Vigneti della Tenuta di Nozzole (Greve in Chianti) che sarà presente a Vinitaly

L’anno prossimo si celebrano i 50 anni di Vinitaly. E la manifestazione, che si avvicina al mezzo secolo di vita, si presenta in splendida forma. Rappresenta un’occasione unica di confronto e stimolo tra buyer, opinion leader e consumatori. La Toscana si presenta alla prossima kermesse veronese con 763 aziende. Aziende che rappresentano il nostro paese nel mondo, si ritrovano a Vinitaly. Dove si incontrano vista, palato, olfatto. Ma soprattutto i cuori.

Per maggiori info: www.vinitaly.it

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Torna #DOMENICALMUSEO. A Firenze gratis anche quelli civici https://www.loggiadeilanzi.it/torna-domenicalmuseo-a-firenze-gratis-anche-quelli-civici/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=torna-domenicalmuseo-a-firenze-gratis-anche-quelli-civici https://www.loggiadeilanzi.it/torna-domenicalmuseo-a-firenze-gratis-anche-quelli-civici/#respond Sat, 28 Feb 2015 20:01:57 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/wordpress/?p=774 Il 1° marzo, torna la Domenica al Museo. Tutti i musei e le aree archeologiche saranno visitabili gratuitamente! La scelta è davvero ampia… Uffizi, Galleria dell’ Accademia, Bargello, ma anche Galleria dell’Accademia, Galleria Palatina, Giardino di Boboli. Certo le proposte non mancano in una città come Firenze! E non dimentichiamo le meravigliose Ville Medicee, ormai anch’esse […]

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#Domenicalmuseo! musei gratuiti

#Domenicalmuseo! musei gratuiti

Il 1° marzo, torna la Domenica al Museo. Tutti i musei e le aree archeologiche saranno visitabili gratuitamente!

La scelta è davvero ampia… Uffizi, Galleria dell’ Accademia, Bargello, ma anche Galleria dell’Accademia, Galleria Palatina, Giardino di Boboli. Certo le proposte non mancano in una città come Firenze! E non dimentichiamo le meravigliose Ville Medicee, ormai anch’esse Patrimonio Unesco!

A Firenze la Domenica del Fiorentino – appuntamento che prevedeva la seconda domenica del mese musei gratis per fiorentini e residenti- ha lasciato il posto alla #Domenicalmuseo. Quindi Firenze ha unito le due cose, proponendo un ventaglio ricchissimo: anche i musei civici fiorentini sono gratuiti, per tutti, la prima domenica del mese.

Ecco i musei civici di Firenze:

Museo di Palazzo Vecchio (orario 9.00/19.00; accesso agli scavi del teatro romano: 25 persone ogni mezz’ora in orario 10.00/19.00, ultimo accesso ore 18.30),

Torre di Arnolfo (30 persone ogni mezz’ora in orario 10.00/17.00, ultimo accesso ore 16.30),
Santa Maria Novella (orario 13.00/17.00),
Museo Stefano Bardini (orario 11.00/17.00),
Fondazione Salvatore Romano (orario 10.00/16.00),
Museo Novecento (orario 10.00/20.00),
Cappella Brancacci in Santa Maria del Carmine (30 persone ogni trenta minuti in orario 13.15/16.45, ultimo accesso ore 16.15).

– Le biglietterie chiudono un’ora prima dell’orario di chiusura.
– Gli accessi sono disponibili fino ad esaurimento posti per motivi di sicurezza.
– In caso di pioggia la Torre di Arnolfo resterà chiusa per motivi di sicurezza. Sarà possibile accedere al camminamento di ronda.

Tra l’altro, ogni prima domenica del mese i musei civici fiorentini propongono un focus su un museo in particolare. Domani sarà la volta del Museo Stefano Bardini, che propone visite guidate per adulti, l’atelier per famiglie “Intorno al porcellino”, oltre ad attività dedicate al colore blu.

Elenco Musei Statali Gratuiti   e Musei Civici  Gratuiti e info prenotazioni

 

Adele Messina

 

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Gemellaggio tra i Bandierai degli Uffizi di Firenze e gli Sbandieratori di San Gemini https://www.loggiadeilanzi.it/gemellaggio-tra-i-bandierai-degli-uffizi-di-firenze-e-gli-sbandieratori-di-san-gemini/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=gemellaggio-tra-i-bandierai-degli-uffizi-di-firenze-e-gli-sbandieratori-di-san-gemini https://www.loggiadeilanzi.it/gemellaggio-tra-i-bandierai-degli-uffizi-di-firenze-e-gli-sbandieratori-di-san-gemini/#respond Sat, 28 Feb 2015 16:23:44 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/wordpress/?p=763 Gemellaggio per una storica collaborazione alla base, poi una meravigliosa manciata di storia, amore per la propria città e per le sue tradizioni. Tutto mescolato insieme e con la ciliegina anche: uno spettacolo per tutti. Da gustare e condividere. In occasione della ricorrenza del 42° anniversario della fondazione del gruppo dei Bandierai degli Uffizi di […]

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Bandierai degli Uffizi accanto alla Loggia dei Lanzi

Bandierai degli Uffizi accanto alla Loggia dei Lanzi

Gemellaggio per una storica collaborazione alla base, poi una meravigliosa manciata di storia, amore per la propria città e per le sue tradizioni. Tutto mescolato insieme e con la ciliegina anche: uno spettacolo per tutti. Da gustare e condividere.
In occasione della ricorrenza del 42° anniversario della fondazione del gruppo dei Bandierai degli Uffizi di Firenze, e vista la pluriennale collaborazione con gli Sbandieratori di San Gemini, è stato deciso di suggellare il tutto attraverso la sottoscrizione di un gemellaggio.
Per l’occasione è stata organizzata una giornata di accoglienza per il gruppo di San Gemini con una breve visita guidata alla città di Firenze. Non solo il gemellaggio dunque, ma un nutrito programma che congiunge arte e storia. Cerimonie e anche un impegno per il restauro. È infatti in programma anche la presentazione del progetto di restauro della Statua del Marzocco.

Il Corteo, composto dai due gruppi di sbandieratori e da una rappresentanza del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, una volta giunto in Piazza della Signoria, darà vita all’esibizione congiunta dei Bandierai degli Uffizi con gli Sbandieratori di San Gemini.

La cerimonia di gemellaggio avverrà all’interno del Salone Brunelleschi del Palagio di Parte Guelfa alla presenza delle autorità cittadine di Firenze e di San Gemini e del Presidente del Calcio Storico Michele Pierguidi; consegna di doni, e firma ufficiale della pergamena da parte dei rappresentanti dei gruppi, suggelleranno il tutto. Prima del saluto finale affidato alle autorità presenti e ai vertici dei gruppi di sbandieratori.

Sbandieratori di San Gemini (Prov.Terni)

Sbandieratori di San Gemini (Prov.Terni)

Lodevole iniziativa e grande impegno dell’Associazione che supporta i Bandierai impegnatisi nel restauro della statua del Marzocco, posto sull’Arengario di Palazzo Vecchio. Questo simbolo di Firenze e della sua potenza, preso in cura dai Bandierai degli Uffizi, è un bellissimo messaggio per la città.

Volete un assaggio dell’evento? La Velata, il Molinello, il Salto del Fiocco, lo Scambio diritto ed incrociato, il Rovescio, il Passaggio sottogamba ed intorno al collo ed alla vita, l’Onda sono le tipiche figurazioni tradizionali di base che ricorrono sempre negli esercizi dei Bandierai.

Questo il programma sintetico della manifestazione:
ore 11:00 Arrivo del Gruppo di San Gemini e delle autorità a Firenze e sistemazione presso il Palagio di Parte Guelfa;
ore 11:30 ­ Visita guidata ai luoghi simbolo dei Bandierai degli Uffizi nella città di Firenze;
ore 12:45 ­ Pranzo;
ore 15:00 ­ Concentrazione del Corteo in Piazzetta di Parte Guelfa;
ore 15:15 ­ Partenza del Corteo composto dai due gruppi di sbandieratori, da una rappresentanza del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina;
ore 15:30 ­ Arrivo in Piazza della Signoria e Grande esibizione dei Bandierai degli Uffizi e degli Sbandieratori di San Gemini;
ore 16:30 ­ Palagio di Parte Guelfa, cerimonia nel Salone Brunelleschi alla presenza delle autorità cittadine delle due città e del Presidente del Calcio Storico Michele Pierguidi;
ore 17:00 ­ Presentazione del progetto di restauro della Statua del Marzocco;
ore 17:15 ­ Gemellaggio dei due Gruppi con consegna di doni e con firma ufficiale della pergamena da parte dei rappresentanti dei gruppi. Saluto delle autorità presenti e dei vertici dei due gruppi di sbandieratori.

     Adele Messina

photo credits: Bandierai degli Uffizi e Sbandieratori di San Gemini

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Arte, cultura e bellezza per un San Valentino da sogno https://www.loggiadeilanzi.it/arte-cultura-e-bellezza-per-un-san-valentino-da-sogno/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=arte-cultura-e-bellezza-per-un-san-valentino-da-sogno https://www.loggiadeilanzi.it/arte-cultura-e-bellezza-per-un-san-valentino-da-sogno/#respond Fri, 13 Feb 2015 10:38:26 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/wordpress/?p=716 Sono davvero tante le proposte per festeggiare la festa dell’Ammore, a Firenze e dintorni. Oltre 1200 coppie fiorentine, si ritroveranno a Palazzo Vecchio alle ore 10 e alle 16 del pomeriggio per festeggiare 50 anni di matrimonio. “Visitare Palazzo Pretorio”  a Prato, che ha appena chiuso con successo la mostra “Capolavori che si incontrano” conclusasi il […]

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Sono davvero tante le proposte per festeggiare la festa dell’Ammore, a Firenze e dintorni. Oltre 1200 coppie fiorentine, si ritroveranno a Palazzo Vecchio alle ore 10 e alle 16 del pomeriggio per festeggiare 50 anni di matrimonio.

“Visitare Palazzo Pretorio”  a Prato, che ha appena chiuso con successo la mostra “Capolavori che si incontrano” conclusasi il 1 febbraio.

Esterno di Palazzo Pretorio con la statua del Datini e l'orologio ph: Comune di Prato

Esterno di Palazzo Pretorio con la statua del Datini e l’orologio
ph: Comune di Prato

Tornato bello come il sole dopo quasi 20 anni di chiusura, presenta una iniziativa davvero carina:  “Innamorarsi ad arte”.  Se insieme siete una persona sola… perché non pagare un solo biglietto? E proprio così Palazzo Pretorio celebra la festa dell’amore! In coppia si pagherà un solo biglietto. Basta munirsi di smartphone, iPhone, tablet o iPad e immortalarsi rigorosamente in due con un’opera d’arte della collezione permanente a fare da cornice. Partecipare è semplice, l’importante è avere un account Instagram:  dal 14 al 16 febbraio si potranno condividere i propri scatti su Instagram (canale Instagram @pretorioprato) con i tag ufficiali #baciamialpretorio e #pretorioprato. La foto più cliccata che riceverà il numero maggiore di “like” su Instagram  e verrà premiata con una tazza Mug con i loghi rossi del Pretorio su sfondo bianco.
E per chi non fosse ancora stato colpito da Cupido… prezzo ridotto. Una consolazione mica male! C’è anche un pacchetto, con visita guidata alle 17 e dedicata alle forme dell’amore nella scultura di Lorenzo Bartolini. Seguirà  alle 18 un aperitivo allestito dal ristorante “Il Decanter” negli spazi dell’ex Monte dei Pegni dentro il museo. (Solo su prenotazione: 0574 1934996). 20 euro a coppia (12 per i single) “Ma nei musei statali si entra in due pagando un solo biglietto”
I Musei Civici Fiorentini e l’Associazione MUS.E, in collaborazione con Golden View,  propongono la visita con camminamento di ronda e la torre di Palazzo Vecchio, con una vista mozzafiato sulla città e sulla sommità della Torre di Arnolfo. Dalle h18.30 alle h20.30 (ultimo accesso gruppi h20.00) a 14 euro a persona. Prenotazioni obbligatoria allo 055-2768224 e 2768558 info@muse.comune.fi.it

Per festeggiare San Valentino approfittare per fare un bel gesto di solidarietà a Palazzo Borghese in via Ghibellina il 14 febbraio si svolgerà il “Valentine’s Day for ANT” organizzato dalla Fondazione ANT Italia Onlus per raccogliere fondi per l’assistenza domiciliare gratuita ai malati di tumore e a progetti di prevenzione oncologica. Aperitivo di benvenuto nella Sala degli Specchi, e cena alla Galleria Monumentale, con accompagnamento musicale e concerto live.

"Innamorati dell'Arte" ph: Mibact, Muse Firenze, Museo Palazzo Pretorio

“Innamorati dell’Arte”
ph: Mibact, Muse Firenze, Museo Palazzo Pretorio

Festa che fa pensare al rosso, il colore dell’amore del fuoco, ma anche ai palloncini, ai cuori, ai cioccolatini. Cioccolato? Chi ha nominato il cioccolato? Beh, San Valentino può essere la scusa buona per godersi oltre alle coccole con fidanzata/o, anche una bella coccola golosa insieme. Per questo, c’è la “Fiera del Cioccolato Artigianale” in Piazza Santa Maria Novella. Una degustazione a base di grappa e cioccolato, a cui seguirà una gustosa cena dal menù afrodisiaco. Per info e prenotazioni chiamare il numero 055/496433.

Mostre che vengono, mostre che vanno. A Firenze è appena stata inaugurata una mostra su  Gerrit van Honthorst, meglio noto come ” Gherardo delle Notti”, agli Uffizi. “

Amedeo Modigliani Ritratto di Dèdie, 1918 Olio su tela, cm 114 × 75 Centre Pompidou, Parigi © Centre Pompidou, MNAM-CCI / Service de la documentation photographique du MNAM / Dist. RMN - GP

Amedeo Modigliani Ritratto di Dèdie, 1918 Olio su tela, cm 114 × 75 Centre Pompidou, Parigi © Centre Pompidou, MNAM-CCI / Service de la documentation photographique du MNAM / Dist. RMN – GP

 

Bellissima occasione per visitare una delle più importanti Gallerie al mondo e godersi la mostra. A Pisa chiude in bellezza domenica 15, con un grande successo di oltre 100mila visitatori, “la mostra dedicata a Modigliani, a Palazzo Blu.”

Ad Arezzo la “Casa Museo di Ivan Bruschi”  per il 14 febbraio propone una serata teatrale dedicata agli innamorati che inizierà alle 21.30 con un reading  dell’attrice Chiara Renzi, che leggerà racconti e lettere d’amore, accompagnata dal pianista Aldo Gentileschi.

Amanti del buon vino come me? L’appuntamento è  presso l’Ex Manifattura Tabacchi in Via delle Cascine 35 per l’Anteprima Chianti 2015, dedicata a tutti i #chiantilovers  Il costo del biglietto di ingresso 10 Euro,  e a partire dalle 16:00 potrete degustare tutti i vini presentati in Anteprima dalle Aziende che partecipano all’evento, scelto anche da Trivago come uno dei migliori di San Valentino!

                                                                                                                                                                                                              Adele Messina

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Rai Radio 3 e Instagramers insieme per costruire il Museo Nazionale https://www.loggiadeilanzi.it/radio-rai-3-e-instagramers-insieme-per-costruire-il-museo-nazionale/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=radio-rai-3-e-instagramers-insieme-per-costruire-il-museo-nazionale https://www.loggiadeilanzi.it/radio-rai-3-e-instagramers-insieme-per-costruire-il-museo-nazionale/#respond Wed, 11 Feb 2015 23:09:09 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/wordpress/?p=709 Un gioco, ma un gioco serio. Perché nasce da una voglia seria, importante. Quella di riunire e difendere il nostro- immenso, meraviglioso, stratosferico – patrimonio culturale. Fotografia, passione, amore viscerale per la bellezza del nostro paese. C’è tutto questo nel progetto lanciato da Radiotre Rai con media partner Instragramers. Ogni settimana, verranno selezionate 4 foto […]

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Un gioco, ma un gioco serio. Perché nasce da una voglia seria, importante. Quella di riunire e difendere il nostro- immenso, meraviglioso, stratosferico – patrimonio culturale. Fotografia, passione, amore viscerale per la bellezza del nostro paese. C’è tutto questo nel progetto lanciato da Radiotre Rai con media partner Instragramers. Ogni settimana, verranno selezionate 4 foto tra quelle postate su Instagram con hashtag #MuseoNazionale. 100 opere d’arte della storia d’Italia. Unica condizione che le opere scelte appartengano a collezioni permanenti di musei pubblici italiani. Quelle selezionate, saranno pubblicate sul sito museoradio3.rai.it e sul profilo Instagram di Radiotre Rai. L’iniziativa è partita il 17 gennaio, prima opera scelta: “Battesimo di Cristo”, di Giovanni Bellini. Ogni puntata- tutti i sabati e domeniche dalle 13 alle 13.45- presenta un’opera d’arte che va ad arricchire la raccolta. Le sale del sito ospitano questa collezione, e come nelle migliori visite guidate- e senza bisogno di prenotare- i visitatori (alias ascoltatori) oltre ad ascoltare e seguire le puntate avranno la possibilità di ascoltare i racconti degli storici dell’arte, e trovare informazioni e approfondimenti sulle opere, e bibliografie. Patrimonio diffuso. L’Italia è un immenso museo, in cui si si scovano collezioni prestigiose, paesaggi incantevoli e preziosi, opere d’arte di valore inestimabile. Tutto questo nel Paese con più siti Unesco al mondo. Su 161 Paesi in cui il patrimonio Unesco è diffuso, l’Italia è quella che ne detiene il maggior numero, cinquanta.

Io ho scelto il Tondo Doni di Michelangelo Buonarroti, conservato agli Uffizi. E sono stata selezionata tra le prime quattro foto. Mi ha fatto un gran piacere!

Il Tondo Doni Michelangelo Buonarroti - Galleria degli Uffizi. Scelto per il Museo Nazionale di Rai Radio 3

Il Tondo Doni Michelangelo Buonarroti – Galleria degli Uffizi. Scelto per il Museo Nazionale di Rai Radio 3

Sono stata contattata al mio account instagram @adelemessina da Gianpiero Riva (Socio fondatore e membro del Consiglio Direttivo dell’associazione nazionale Instagramers Italia, autore del libro “Fotografia Smartphone – Scatta, elabora, condividi” edito da Apogeo/Feltrinelli, che con il designer orafo Michele Marzotto ha fondato la startup “JewelGram – trasforma la tua foto in un gioiello”) che mi ha chiesto le motivazioni della mia scelta pubblicate sul sito di Instagramers Italia e che ho riportato qui:

Commento al Tondo Doni

Commento al Tondo Doni

In un Paese così ricco di opere meravigliose, facciamoci avanti e segnaliamo quelle più significative e che muovo cuore e… smartphone! Hashtag: #MuseoNazionale, Museo Radio Rai ,  A presto!

Adele Messina

 

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Picasso e la sua Dora Maar: ultimo giorno a Firenze https://www.loggiadeilanzi.it/picasso-e-la-sua-dora-maar-ultimo-giorno-a-firenze/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=picasso-e-la-sua-dora-maar-ultimo-giorno-a-firenze https://www.loggiadeilanzi.it/picasso-e-la-sua-dora-maar-ultimo-giorno-a-firenze/#respond Sun, 25 Jan 2015 00:00:20 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/wordpress/?p=670 DORA_MAAR_PICASSODORA_MAAR_PICASSODORA_MAAR_PICASSOUltimo giorno della mostra “Picasso e la modernità spagnola” . Oltre 150 mila visitatori, per l’esposizione aperta il 20 settembre, che ci ha accompagnati nel salutare l’estate (facendola rimpiangere un po’ meno) e accogliere l’autunno, nonché durante e dopo le feste. Come previsto, è stato un enorme successo. Così Palazzo Strozzi chiude questo capitolo, mentre […]

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Ultimo giorno della mostra “Picasso e la modernità spagnola” . Oltre 150 mila visitatori, per l’esposizione aperta il 20 settembre, che ci ha accompagnati nel salutare l’estate (facendola rimpiangere un po’ meno) e accogliere l’autunno, nonché durante e dopo le feste. Come previsto, è stato un enorme successo. Così Palazzo Strozzi chiude questo capitolo, mentre festeggia anche il riconoscimento che la rivista Apollo-The International Art Magazine, ha assegnato a “Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della maniera”come mostra dell’anno 2014. Complimenti anche ai curatori Antonio Natali e Carlo Falciani.

“Picasso e la modernità spagnola”, curata da Eugenio Carmona, è oggi aperta fino alle 23, con ultimo ingresso alle 22. Occasione imperdibile, per sentirsi parte di un grande successo. L’ennesimo, anche per il genio di Malaga.

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Pablo Picasso (Malaga 1881-Mougins 1973) Ritratto di Dora Maar 27
marzo 1939, olio su tavola, cm 60 x 45. Collezione del Museo
Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid, DE01840

 

 

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Un viaggio a Ravenna, tra i mosaici e Dante Alighieri https://www.loggiadeilanzi.it/un-viaggio-a-ravenna-tra-i-mosaici-e-dante-alighieri/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=un-viaggio-a-ravenna-tra-i-mosaici-e-dante-alighieri https://www.loggiadeilanzi.it/un-viaggio-a-ravenna-tra-i-mosaici-e-dante-alighieri/#respond Tue, 20 Jan 2015 10:12:41 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/wordpress/?p=675 Quando mi è stato chiesto di scegliere la mèta per il Capodanno, non ho avuto dubbi. Volevo l’Italia. Volevo un sito importante, un’eccellenza della cultura. Volevo una città che ha sfiorato il titolo di Capitale della cultura europea 2019. Tra l’altro, ho deciso di dedicare il Capodanno a una missione importante, ho pensato di andare […]

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Quando mi è stato chiesto di scegliere la mèta per il Capodanno, non ho avuto dubbi. Volevo l’Italia. Volevo un sito importante, un’eccellenza della cultura. Volevo una città che ha sfiorato il titolo di Capitale della cultura europea 2019.

Visita alla Tomba di Dante. Olio d'oliva dei colli  toscani nella lampada per tenere vivo il fuoco

Visita alla Tomba di Dante. Olio d’oliva dei colli toscani nella lampada per tenere vivo il fuoco

Tra l’altro, ho deciso di dedicare il Capodanno a una missione importante, ho pensato di andare a rendere omaggio a un personaggio simbolo mondiale della letteratura e della cultura italiana, un simbolo di Firenze, scomparso nella città di Ravenna. Beh, ora mi sembra fin troppo chiaro… Sto parlando del Sommo Poeta, Dante Alighieri. E ne ho approfittato per visitare tutta la città, che ho apprezzato particolarmente.

Ravenna è una signora importante. E lo sa. I suoi anni li porta benissimo. Forte delle sue radici, delle sue esperienze, è una signora distinta, elegante, ricca, colta, ben vestita e con un bagaglio di esperienze eccellenti. Una signora dei salotti buoni, che quando apre bocca incanta con le sue storie, e abbaglia con la sua bellezza. I suoi gioielli sono ammirati e desiderati. Ma non è una donna dai facili costumi, le sue meraviglie le tiene per sé ed è fiera e riservata.

Una storia importante, dicevamo. Si parla di una città che è stata tre volte Capitale, dell’Impero Romano d’Occidente (402 – 476), del Regno degli Ostrogoti (493 – 553) e dell’Esarcato bizantino (568 – 751). Di una città che gode di ben otto “Monumenti paleocristiani” divenuti Patrimonio Unesco dal 1996.

Il viaggio è iniziato con una bella sorpresa, alla stazione di Santa Maria Novella, perché anziché salire sul classico Freccia Rossa, sono entrata sul “Treno di Dante”. Un treno che viaggia con tranquillità, con la possibilità di gustarsi il paesaggio e godersi l’atmosfera di un viaggio… verso Dante. Un treno che parte da Santa Maria Novella e si ferma a: Firenze S. Marco Vecchio, Fiesole-Caldine, Vaglia, Campomigliaio, S. Piero a Sieve, Borgo S. Lorenzo, Ronta, Crespino del Lamone, Biforco, Marradi-Palazzuolo sul Senio, SS. Martino in Gattara, S. Cassiano, Fognano Brisighella, Faenza, Granarolo Faentino Russi, Godo, prima di arrivare a Ravenna. Un mezzo economico, ma ricercato nei suoi sfondi. Cadeva anche la neve, che ha reso tutto ancora più suggestivo. Tra l’altro, è una linea che potrebbe essere sospesa. Che fortuna averci viaggiato.

Sono stata 3 giorni a Ravenna e pur prendendomela comoda, sono riuscita a visitare diversi siti importanti, con visite di anche due ore.

Sono partita dalla Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, e poi il Museo Arcivescovile, il Battistero Neoniano, la Basilica di San Vitale e il Mausoleo di Galla Placidia. (Il biglietto cumulativo costa euro 9.50 e vale 7 giorni, un accesso a museo). Faceva davvero freddo. Anche i ravennati ci hanno detto che erano le giornate più fredde dell’anno, ma sono partita alla scoperta di Ravenna! Mi sono coperta a dovere, con il mio bellissimo piumino viola Blugirl Folies con tanto di rose sul collo (regalino per Natale) e ho potuto girare in lungo e in largo senza problemi.

Dunque, ecco cosa ho visitato:

La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, fondata da Teodorico, è una meraviglia. Si cammina con la testa all’insù, completamente rapiti dai mosaici che la adornano. Gli interni musivi sono originari, 26 scene cristologiche che risalgono al periodo di Teodorico, e sono la più antica testimonianza del ciclo monumentale del Nuovo testamento di cui possiamo godere.

Interni musivi di Sant'Apollinare Nuovo

Interni musivi di Sant’Apollinare Nuovo

Il Battistero Neoniano, è uno dei più antichi monumenti di Ravenna struttura in muratura, di forma ottagonale, ha decorazioni dei tempi del vescovo Neone (metà V secolo): marmi e stucchi di influenza ellenistico-romana. Alzando gli occhi al cielo, si trova, al centro della cupola, un mosaico raffigurante il battesimo di Cristo, che appare immerso fino alla vita nelle acque trasparenti del fiume Giordano, circondato dai dodici apostoli. Il Battista, in piedi alla sua destra, sulla riva rocciosa del fiume, regge con la mano sinistra una croce gemmata mentre con la mano destra versa l’acqua sul capo del Redentore. C’è poi una colomba che scende con le ali spiegate, e simboleggia lo Spirito Santo. Quello che riuscì a colpire profondamente anche Gustav Jung, procurandogli delle visioni, è davvero davvero un’esperienza memorabile. Un’emozione fortissima.

Mosaico, raffigurante il Battesimo di Cristo al Battistero Neoniano

Mosaico, raffigurante il Battesimo di Cristo al Battistero Neoniano

Uno dei monumenti più importanti dell’arte paleocristiana, è la Basilica di San Vitale. L’ influenza orientale qui assume un ruolo dominante, si trova un nucleo centrale a pianta ottagonale sormontata da una grande cupola. Spazi altissimi, occhi in estasi grazie alle decorazioni dell’abside. Da fermarsi a guardare la coppia formata da Giustiniano e Teodora, imperatori di Bisenzio.

Nel percorso che dalla Basilica di San Vitale conduce al Mausoleo di Galla Placidia, colpisce la semplicità dell’esterno. Si entra in piccoli gruppi e ci si trova davanti a decorazioni sontuose, magnifiche, tra cui un tripudio di stelle dorate, che fanno proprio sognare! Fu Galla Placidia, la sorella dell’Imperatore Onorio, a fare costruire questo piccolo mausoleo a croce latina intorno alla metà del V secolo. Ma sembra che sia stata poi sepolta a Roma, a San Pietro in Vaticano.

In coda al Mausoleo di Galla Placidia - Ravenna

In coda al Mausoleo di Galla Placidia – Ravenna

Il Museo Arcivescovile, è nato come museo archeologico nella prima metà del settecento per raccontare la Ravenna del V e VI secolo. Fu poi riaperto nel 2010 dopo 8 anni di chiusura, con allestimenti nuovi e collezioni molto vaste; qui si trovano alcuni gioiellini, tra cui la Cappella arcivescovile di Sant’Andrea.

Ma naturalmente ero lì per vivere il Capodanno. Cena romantica a lume di candela, ci stava tutta. Come antipasto, rosa di manzo affumicato, su nido di insalatina fresca in salsa agli agrumi e lamelle di pecorino toscano con confettura di arancia speziata. Come primi: strigoli con pancetta affumicata, funghi porcini, rucola e scaglie di parmigiano, e risotto con petali di carciofi, polvere di basilico e cubetti di bufala.

Antipasto di Capodanno

Antipasto di Capodanno

 

Come secondo un tournedos di manzo in vellutata di prosecco e funghi porcini, con verdure e sfere di patate gratinate al parmigiano, e un bel semifreddo alla vaniglia con vellutata ai frutti di bosco. Poi subito in Piazza del Popolo, con i Joe di Brutto sul palco, un gruppo di musica anni 70/80, molto divertenti! Una bellissima piazza gremita di gente, quindi via alle danze (e ai salti, quanto ho saltato!!) con tanto di conto alla rovescia e stappo della bottiglia, per accogliere al meglio il nuovo 2015!

Ma torniamo ai musei. Un altro interessante biglietto cumulativo che ho fatto, prevede un accesso alla Domus dei tappeti di Pietra e uno al Tamo (euro 7). Quanto mi sono piaciuti!

Alla Domus  dei Tappeti di Pietra. In basso a sinistra, il mosaico del Buon Pastore e accanto La Danza dei Geni delle quattro stagioni.

Alla Domus dei Tappeti di Pietra. In basso a sinistra, il mosaico del Buon Pastore e accanto La Danza dei Geni delle quattro stagioni.

Ho visitato la Domus dei Tappeti di Pietra, con molta curiosità, perché è uno dei più importanti siti archeologici italiani scoperti negli ultimi decenni. Si trova a 3 metri sotto il livello della strada, è collocata all’interno della settecentesca Chiesa di Santa Eufemia, è un ambiente bene illuminato, ampio e.. accogliente. Dà l’idea di camminare in un’area che non vede l’ora di essere attraversato. Gli ambienti sono 14, pavimentati con mosaici policromi e marmi appartenenti ad un edificio privato bizantino del V-VI secolo, le decorazioni sono elementi geometrici, floreali e figurativi eccellenti come nel caso della Danza dei Geni delle Stagioni, rarissima rappresentazione che mostra i geni danzare in cerchio. Come interessantissima è anche la figura del Buon Pastore, in una versione differente dall’usuale rappresentazione cristiana. La Domus, tra l’altro, è stata insignita del premio Bell’Italia 2004.

Era aperto anche il primo dell’anno, il museo Tamo, “Tutta l’Avventura del Mosaico”. Quattro giganti lettere accolgono il visitatore: T A M O, che poi viene catapultato in un regno musivo, con mosaici anche molto grandi, predisposto per la realtà aumentata Qrcode.

Al Museo TAMO di Ravenna, "Qr Code" per fruire di contenuti multimediali

Al Museo TAMO di Ravenna, “Qr Code” per fruire di contenuti multimediali

Interessante, per me che ho 20 gb al mese a disposizione.  E non mi pare proprio che il museo avesse connessione wi-fi. Non è l’ideale per chi ha una ricaricabile e con i video rischia di consumare tutti i giga, avendo comunque bisogno dello smartphone durante i vari tragitti per la città. Allestito in una Chiesa trecentesca, vi si trovano anche allestimenti interattivi e soluzioni tecnologiche avanzate. Mi è piaciuta molto la sezione “Mosaici tra Inferno e Paradiso” dedicata ai mosaici a tema Dantesco di grandi autori del Novecento italiano. Davvero molto molto bella. Peccato che fosse parecchio freddo… da brividi dunque, in ogni senso. C’era poi la nuova sala espositiva permanente “Il Genio delle acque” con pavimenti musivi della domus imperiale romana rinvenuta in Piazza Anita Garibaldi. C’era anche la mostra Imperituro- Renovatio Imperii, Ravenna nell’Europa ottoniana, incentrata sulla trasmissione dell’idea imperiale. C’era esposto poi l’antico pavimento proveniente dal sacello della basilica, restaurato dal laboratorio di restauro di RavennAntica, unitamente alla planimetria e a un modellino ricostruttivo della basilica stessa.

Dell’Hotel non posso saper il prezzo purtroppo perché si tratta di un regalo, ma abbiamo soggiornato all’NH Hotel. Mi è piaciuto molto, anche la colazione. Poi l’ho abbastanza personalizzato, con un cuoricione porta ciabatte comprato in un negozietto del centro.

La Basilica di San Francesco mi ha colpita molto. I Ravennati sono molto orgogliosi (anche) di questa meraviglia, anche al bar una signora mi ha subito chiesto “Cosa hai visto? sei stata alla Basilica di San Francesco?”

All’interno c’è un’altra particolarità: la Cripta, che si attiva pagando l’obolo da 1 euro, ma ne vale la pena. Si illumina e permette di vedere l’acqua e… i pesciolini che navigano al suo interno. Davvero. Qui si svolse la cerimonia funebre di Dante, nel 1321.

Alla Basilica di San Francesco ad ammiare l'antico pavimento a mosaico  sommerso dall'acqua dove nuotano alcuni pesci rossi

Alla Basilica di San Francesco ad ammiare l’antico pavimento a mosaico sommerso dall’acqua dove nuotano alcuni pesci rossi

E finalmente, a trovare il Sommo Poeta. La Tomba di Dante, Monumento Nazionale, è attigua al convento di San Francesco, e fu costruita nel 1781 da Camillo Morigia. A forma di tempietto, ospita le spoglie del Sommo Poeta racchiuse in un sarcofago di epoca romana, arricchito dal 1483 da un bel bassorilievo di Pietro Lombardo con la figura del poeta visto di profilo. Sull’esterno del monumento, a destra, un cancello conduce nel recinto di Braccioforte, parte del Convento di San Francesco, dove si tennero i funerali di Dante e dove il poeta fu originariamente sepolto. Intorno al tempietto è stata istituita una Zona Dantesca di rispetto e di silenzio. Bellissima l’anfora sul soffitto, che arde perennemente. Una lampada votiva settecentesca, alimentata da olio d’oliva dei colli toscani, che è donato da Firenze ogni anno il 14 settembre (anniversario della morte del poeta). Insomma Firenze veglia e riscalda il suo Dante.

S’è mangiato benissimo. In bellissimi ristoranti. Ma io ho una passione per lo street food di qualità. E a pranzo, ho adorato un locale frequentatissimo non solo da turisti, ma dai ravennati stessi. Qui, pasta fresca a gogò.

Pasta fresca da Cupido - Ravenna

Pasta fresca da Cupido – Ravenna

“Da Cupido” un’istituzione per piadine, crescioni, pasta fresca in genere, consigliatissimo anche per un pranzo veloce, romagnolo e appagante. Volendo, anche un bel bicchiere di vino, che non guasta mai

Crescione, golosità romagnola da farcire in mille modi

Crescione, golosità romagnola da farcire in mille modi

Tortellini, cappelletti e ragù,  hanno completato il quadro. Perfetto.

Galla Placidia, Teodoro, Giustiniano, Onorio, sembrano i giganti che si aggirano per la città di Ravenna illustrandone le meraviglie. Dante, nel suo lucco, sembra la figura dell’ospite che ha trovato serenità. Anche se il suo cuore, probabilmente, è sempre rimasto a Firenze, amante adultera.

Questo mi è sembrata Ravenna. Tanto devo ancora vedere, e ho una tremenda voglia di tornarci presto.

Adele Messina

“Info Ufficio Turistico di Ravenna”

 

 

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Le Foreste Casentinesi nel nuovo video di Vasco Rossi https://www.loggiadeilanzi.it/le-foreste-casentinesi-nel-nuovo-video-di-vasco-rossi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=le-foreste-casentinesi-nel-nuovo-video-di-vasco-rossi https://www.loggiadeilanzi.it/le-foreste-casentinesi-nel-nuovo-video-di-vasco-rossi/#respond Sat, 25 Oct 2014 17:04:36 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/wordpress/?p=641 È uscito il nuovo brano di Vasco Rossi, e parla anche di Foreste Casentinesi. Questo è infatti lo sfondo che Vasco ha scelto per ambientare il video della canzone “Come vorrei”. “Al contrario di te io non lo so se è giusto così” questo l’incipit del brano. … Ma i fan sono sicuri che sia […]

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È uscito il nuovo brano di Vasco Rossi, e parla anche di Foreste Casentinesi. Questo è infatti lo sfondo che Vasco ha scelto per ambientare il video della canzone “Come vorrei”.

Vasco nel nuovo Video "Come Vorrei"

Vasco nel nuovo Video “Come Vorrei”

“Al contrario di te io non lo so se è giusto così” questo l’incipit del brano. … Ma i fan sono sicuri che sia giusto così: che Vasco Rossi abbia deciso di pubblicare il suo video, in anteprima assoluta, sulla sua Fan page, nel cuore della notte. Neanche fosse per pochi intimi. Si parla di milioni di persone :). Certo essere fan della Fanpage di Vasco Rossi ha i suoi bei vantaggi. Solo così capita di avere questa bella sorpresa, con tanto di dedica, “In anteprima esclusiva solo per voi”.

Un bel regalo ai fan di Facebook e un bel regalo a tutti. È uscito ieri infatti il brano “Come vorrei” che anticipa l’uscita dell’album “Sono Innocente”, previsto per il prossimo 4 novembre.
Ma noi, oltre ad apprezzare musica e testo, ci soffermiamo sul suo video. Un bellissimo esempio di marketing territoriale. Fa piacere che lo scenario scelto dal Komandante, sia quello delle Foreste Casentinesi. Il video, diretto da Giuseppe Domingo Romano, è stato girato proprio nella diga di Ridracoli, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e di Campigna. Quelle Foreste Casentinesi, così rigogliose. Quelle foreste dal passato glorioso, il cui legname pregiato è stato utilizzato per le impalcature di opere come… il Duomo di Firenze.
La canzone “Come vorrei” racconta di un amore in bilico, dove lei ha maturato la decisione di porre fine alla storia, mentre lui riflette sul dopo, su come sarebbe andare avanti senza averla più al suo fianco. Come sempre, uno struggente Vasco Rossi. Il brano ha il potere di entrare subito in testa, si canticchia fin dal primo ascolto. L’album “Sono innocente“, è in uscita il 4 novembre con 15 canzoni tra cui dieci inedite, tre “reloaded” e due bonus tracks. Così si è espresso il grande rocker sul brano che anticipa l’album: “La canzone giusta oggi per me e per i miei fan”. E i fan sembra abbiano apprezzato.
Chitarra acustica, batteria, suoni e parole si fondono meravigliosamente con la magìa del paesaggio del Casentino. “Al contrario di te, io non lo so se è giusto così comunque sia, io non mi muovo, io resto qui. Sarebbe molto più semplice, per me, andare via ma guardandomi in faccia dovrei dirmi una bugia”. Un romantico, pensieroso, tenebroso Vasco Rossi cammina lento mentre ci racconta la sua ultima emozione.

Screenshot del Video del brano "Come Vorrei" girato nelle foreste casentinesi

Screenshot del Video del brano “Come Vorrei” girato nelle foreste casentinesi

La Diga di Ridracoli, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, è lo sfondo. Tullio Ferro-Vasco Rossi, autori del testo, si riconfermano una coppia da Oscar, e la ballerina, Valentina Moar , è perfetta per esprimere il dramma del momento, l’insicurezza, l’indecisione, lo sconforto, il dubbio, la paura del dopo. Quando una storia finisce, e porta via con sé tante certezze. Oltre al disco in vendita saranno disponibili anche il vinile di colore nero classico e bianco latte. Bello! L’energia di Vasco Rossi e la disarmante, selvaggia, bellezza delle Foreste Casentinesi. I brividi sono assicurati.

Il video finisce con un Vasco Rossi basito, in silenzio, come ad ammirare il luogo. Come se si fosse fermato per lasciar parlare il territorio. Le immagini continuano a raccontare quel senso di vuoto, e il paesaggio incantato, da fiaba, fa tutto il resto.

di Adele Messina 


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L’intensità di Pablo Picasso a Palazzo Strozzi https://www.loggiadeilanzi.it/lintensita-di-pablo-picasso-a-palazzo-strozzi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=lintensita-di-pablo-picasso-a-palazzo-strozzi https://www.loggiadeilanzi.it/lintensita-di-pablo-picasso-a-palazzo-strozzi/#respond Tue, 21 Oct 2014 11:14:33 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/wordpress/?p=630 DORA_MAAR_PICASSODORA_MAAR_PICASSODORA_MAAR_PICASSOÈ un grande ritorno. La mostra tanto attesa è arrivata. Pablo Picasso, con il suo basco, ha varcato la soglia di Palazzo Strozzi portando colori ovunque. Lasciando traccia dei suoi amori, delle sue donne, della sua vita, movimentata come le sue pennellate. “Picasso e la modernità spagnola” è la mostra che è arrivata in città […]

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È un grande ritorno. La mostra tanto attesa è arrivata. Pablo Picasso, con il suo basco, ha varcato la soglia di Palazzo Strozzi portando colori ovunque. Lasciando traccia dei suoi amori, delle sue donne, della sua vita, movimentata come le sue pennellate.

DORA_MAAR_PICASSO

Pablo Picasso (Malaga 1881-Mougins 1973) Ritratto di Dora Maar 27
marzo 1939, olio su tavola, cm 60 x 45. Collezione del Museo
Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid, DE01840

“Picasso e la modernità spagnola” è la mostra che è arrivata in città il 20 settembre, e fino al 25 gennaio 2015 allieterà con la sua musicalità e il suo ritmo.

Dora Maar, con il suo bellissimo sfondo azzurro e la sua camicetta rossa, si è staccata dalle pareti del Museo Reina Sofia di Madrid per venire a tempestare la città con il suo viso emblematico, e la sua dirompente forza espressiva. Una gioconda con il naso tridimensionale, le labbra carnose e i capelli corti. Ma è la “Gioconda” di Picasso. E lui non sente ragioni. Ha ritratto la Dora Maar che lo ha accompagnato, accudito, fotografato, subìto. Amato da morire. E che forse un po’ è morta davvero dentro, dietro a quell’uomo che giocava con lei come con i suoi colori sulla tavolozza.

Cosa ci riserva questa mostra? Come sempre, è un meraviglioso viaggio nella tridimensionalità del genio di Picasso, di quella sua forza struggente che pone mille visioni tutte insieme.

La mostra si apre con “Il pittore e la modella”, eseguita nel 1963 a Mougins, e fa parte della serie di numerosissime opere eseguite da Picasso dedicate al tema. Il periodo cronologico è quello che va dal 1910 al 1963, e vuole essere uno spunto di riflessione sull’arte spagnola del Novecento, quell’arte in cui Picasso è stato determinante. Circa 90 opere in nove sezioni, tra il genio di Malaga e i suoi “colleghi”. Il maestro Pablo in questa esposizione ci presenta, infatti, anche altri personaggi, proprio per riflettere sulla sua influenza sull’intera arte spagnola, nelle relazioni con artisti celebri come Juan Mirò, Salvador Dalì, Juan Gris, Julio Gonzáles, Antoni Tàpies.

E in questa mostra, che ci sembra (o vogliamo vederla così) soprattutto un omaggio alla Donna, Musa ma anche Artista, soffermiamoci su María Blanchard nata a Santander nel 1881e morta a Parigi nel 1932, e al suo “Donna con chitarra” creato nel 1917. L’artista dalla vita difficile, tormentata da una grave infermità fisica, come fu per la messicana Frida Kahlo, che definisce la sua opera in mostra uno dei paradigmi di un’esperienza cubista rinnovata. E poi soffermiamoci ad osservare un’opera di Joaquin Sunyer, notiamo l’aria sognante di María Dolores (1932) la giovane donna ritratta dall’artista immortalata a fantasticare con i suoi gomitoli di lana. Una terza donna da osservare è certamente  Maruja Mallo (Viveiro 1902-Madrid 1995) con “Figure” del 1937,  che si fece notare nella Madrid dell’epoca per la sua modernità  e emancipazione, partecipando ai movimenti dell’avanguardia.

Ma due Donne per eccellenza, quando si pensa a Picasso, sono Marie-Thérèse, che troviamo in “Donna seduta appoggiata sui gomiti” dell’ 8 gennaio 1939, e Dora Maar, in “Ritratto di Dora Maar”, creato solo due mesi dopo. Qui, la fotografa, è più decisa che in precedenza, solo due anni prima era raffigurata come “donna che piange”.

Nella denuncia sociale, nel contesto storico che Picasso ha voluto rappresentare, troviamo la rilevante sezione “Verso Guernica: il Mostro e la tragedia”,  testimonianza del percorso che ha portato il genio di Picasso a traslare la sua rabbia nel dipinto “Guernica” .

Soffermarsi sugli schizzi preparatori di Guernica, il Cavallo, la madre con il figlio morto, la donna che piange, regala l’emozione di  immaginarli all’interno del capolavoro “Guernica”, dove ognuno di quei soggetti prende sapientemente posto.

La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, con la collaborazione della Soprintendenza PSAE e per il Polo Museale della città di Firenze, con il contributo di Comune di Firenze, Provincia di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Associazione Partners Palazzo Strozzi e Regione Toscana. Main sponsor Banca CR Firenze.

Il curatore è Eugenio Carmona, uno dei massimi esperti di Picasso, docente di Storia dell’Arte presso l’Università di Malaga e membro del Consiglio di Amministrazione del Museo Nazionale Reina Sofía di Madrid.

C’è anche una novità, un altro capolavoro viene ad aggiungersi a quelli già presenti, da domani. Si tratta de “La Testa di cavallo. Schizzo per Guernica”, opera che più di ogni altra racchiude l’essenza del dolore, ma non della sconfitta, quindi icona della reazione contrapposta alla rassegnazione.

TESTA DI CAVALLO PICASSO SCHIZZO PER GUERNICA

Pablo Picasso (Malaga 1881-Mougins 1973) Testa di cavallo. Schizzo
per “Guernica” 2 maggio 1937, olio su tela, cm 65 x 92. Collezione del
Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid, Legato Picasso,
1981, DE00119

Arriva come un regalo all’artista stesso (in realtà il regalo lo riceviamo noi)  per festeggiare il suo compleanno, che si tiene il 25 ottobre. Quando a Parigi riaprirà il museo a lui dedicato.

Il mito di Frenhofer , che si suicidò per non essere riuscito a creare un’opera incomprensibile a tutti, sembra un’ombra che aleggia nella vita di Picasso e anche nelle sale di Palazzo Strozzi.

Tutti i contasti, le variazioni, le interpretazioni, che hanno segnato la vita dell’artista, esplodono in questo percorso dell’arte spagnola. E la donna ispiratrice, ci accompagna di sala in sala.  Ecco perché “Il pittore e la modella ”si trova in apertura e lo ritroviamo anche in chiusura della mostra. La donna che rappresenta tutto, amore e odio, bene e male, verità e menzogna. Pennello e matita.

Adele Messina 

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Il Castello dell’Imperatore di Prato https://www.loggiadeilanzi.it/il-castello-dellimperatore-di-prato/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-castello-dellimperatore-di-prato https://www.loggiadeilanzi.it/il-castello-dellimperatore-di-prato/#respond Tue, 23 Sep 2014 00:36:11 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/wordpress/?p=610 Passeggiando per Prato, nel centro storico della città, si trova una bellissima testimonianza di castello svevo. Imponente anche nel nome, freddo e austero. Entriamo nel Castello dell’Imperatore. Entriamo nella sua storia. Fu costruito per l’Imperatore Federico II, è conosciuto anche come Fortezza di Santa Barbara o Castello Svevo, ed è l’unico esempio di castello svevo […]

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Passeggiando per Prato, nel centro storico della città, si trova una bellissima testimonianza di castello svevo. Imponente anche nel nome, freddo e austero.

Entriamo nel Castello dell’Imperatore. Entriamo nella sua storia.

Il Castello dell'Imperatore visto dall'esterno

Il Castello dell’Imperatore visto dall’esterno

Fu costruito per l’Imperatore Federico II, è conosciuto anche come Fortezza di Santa Barbara o Castello Svevo, ed è l’unico esempio di castello svevo del centro-nord. Già questo lo rende speciale. L’Imperatore Federico II di Svevia fece costruire questo castello nel 1248, per porre sotto controllo militare le principali vie di comunicazioni che dal sud del paese portavano in Germania. Ideato dall’architetto Riccardo da Lentini, e realizzato grazie a maestranze giunte appositamente dalla Puglia, nasce sul terreno che già ospitava una fortificazione. Le torri della preesistente fortificazione inglobate nella fortezza ne hanno pregiudicato la pianta, che non risulta perfetta come negli altri castelli Svevi dell’Italia meridionale. Altra sua peculiarità che lo rende ancora più speciale.

Immagine suggestiva del castello durante la notte

Immagine suggestiva del castello durante la notte

Otto torri, struttura a pianta quadrata, coronamento di mura e torri realizzato con i caratteristici merli Ghibellini a coda di rondine.

Nell’ingresso principale, notiamo l’influenza del gusto architettonico locale con elementi decorativi a fasce di marmo bianche e verdi, e i due leoni scolpiti ai lati della porta, simboli imperiali in serpentino verde e alberese. Fino ai

Un particolare dell'entrata del Castello

Un particolare dell’entrata del Castello

recenti restauri, 1975, l’interno era occupato da costruzioni moderne, il castello fu infatti per lungo tempo adibito a carcere. Dall’interno si accede all’ampio cortile utilizzato dal comune come luogo di manifestazioni o eventi culturali, quali spettacoli, concerti o il così detto “cinema sotto le stelle” nel periodo estivo. Una scala all’interno del torrione sull’angolo orientale permette di raggiungere il camminamento superiore. Il panorama merita davvero, su monumenti e colline magnificamente presentati. Chiudiamo con un accenno goloso questa passeggiata a Prato: la golosità pratese più conosciuta e apprezzata: i biscottini con le mandorle, inzuppati nel Vinsanto. In attesa della prossima tappa a Prato, per visitare Palazzo Pretorio.

Adele Messina 

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L’Arte non Scolpita. Ultimi giorni della mostra di Sernacchioli al Musa https://www.loggiadeilanzi.it/larte-non-scolpita-ultimi-giorni-della-mostra-di-sernacchioli-al-musa/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=larte-non-scolpita-ultimi-giorni-della-mostra-di-sernacchioli-al-musa https://www.loggiadeilanzi.it/larte-non-scolpita-ultimi-giorni-della-mostra-di-sernacchioli-al-musa/#respond Thu, 31 Jul 2014 22:19:57 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/wordpress/?p=607 L'ARTE NON SCOLPITA. FIORENZO SERNACCHIOLIL'ARTE NON SCOLPITA. FIORENZO SERNACCHIOLIL'ARTE NON SCOLPITA. FIORENZO SERNACCHIOLIImmaginiamo di riproporre l’arte non scolpita. A cosa pensiamo? Ad un pezzo di marmo da scavare? Ad un’opera che non ha ancora visto la luce? Fiorenzo Sernacchioli ci ha offerto la sua versione. Al museo Virtuale della Scultura e dell’Architettura di Pietrasanta, il Musa, gli ultimissimi giorni per visitare la mostra del fotografo Fiorenzo Sernacchioli […]

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L'ARTE NON SCOLPITA. FIORENZO SERNACCHIOLIL'ARTE NON SCOLPITA. FIORENZO SERNACCHIOLI

Immaginiamo di riproporre l’arte non scolpita. A cosa pensiamo? Ad un pezzo di marmo da scavare? Ad un’opera che non ha ancora visto la luce? Fiorenzo Sernacchioli ci ha offerto la sua versione.

Al museo Virtuale della Scultura e dell’Architettura di Pietrasanta, il Musa, gli ultimissimi giorni per visitare la mostra del fotografo Fiorenzo Sernacchioli L’Arte non Scolpita. Scatti di luce sulla materia del marmo. Secondo evento della rassegna estiva Leggera Materia 2014 in collaborazione con la Camera di Commercio di Lucca e con il patrocinio della Provincia di Lucca e del Comune di Pietrasanta. La mostra, è stata inaugurata lo scorso 19 luglio, ma se non l’avete ancora visitata, sappiate che c’è tempo solo fino a domenica 3 agosto! Il MuSA, il Museo virtuale della Scultura e dell’Architettura di Pietrasanta, vuole valorizzare la relazione tra materia, lavoro, arte e cultura. Il programma estivo Leggera Materia, propone un ciclo di mostre, proiezioni video, seminari e spettacoli, coordinati da Massimo Marsili, dirigente responsabile del museo, in collaborazione con istituzioni culturali, categorie economiche, centri regionali di servizi all’impresa e associazioni.

L'ARTE NON SCOLPITA. FIORENZO SERNACCHIOLI

L’Arte non scolpita di Fiorenzo Sernacchioli

 

Fiorenzo Sernacchioli, nato nella provincia di Viterbo, compie i suoi studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, viene adottato dalla città di Lucca e si avvicina alla fotografia, in un primo momento affiancandola alla pittura, fino a farla divenire l’ attività principale. Dopo aver approfondito le tecniche della camera oscura e della stampa in bianco e nero, negli ultimi anni si avvicina alla fotografia digitale.

La sua mostra presenta trenta scatti per raccontare, attraverso il marmo, la meraviglia della purezza, la bellezza delle immagini, l’arte incostante, mutevole, la magnificenza e la grazia delle espressioni. Manca nelle cave la presenza umana, come a dire: “Chiunque si senta coinvolto”. L’uomo, determinante nella trasformazione del marmo, lo modifica e lo rinnova, dandogli forme a volte rigide, a volte ondulate.

Sernacchioli le vuole così, piatte sulla carta, vere e proprie tele, pronte a ricevere ogni diverso contributo, pronte ad essere plasmate e vissute.

Il racconto avviene attraverso il marmo, materia statica per antonomasia, che diventa malleabile venendo a contatto con il mondo. Che si svela attraverso la sua purezza, aspettando di essere interpretato e reinterpretato. Vedrete fotografie delle Alpi Apuane, e anche del versante lucchese, di quello carrarino e versiliese, da Campo Cecina sino a Piastra Marina. L’ingresso è libero, e il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 18:30 alle 23:30.

Con le sue immagini, Sernacchioli propone un’idea di opera d’arte, viva all’ interno del marmo, che scalpita per venire fuori. Che anche solo un raggio di sole, può aiutare a venir fuori. Un raggio di sole sulla sua superficie, e la magìa è riuscita.

A seconda della luce, del sole, del giorno o della notte, e delle stagioni, il marmo entra in una dimensione per trasformarsi continuamente, assume forme insolite per che lo fanno somigliare a un tessuto morbido. Un bellissimo esempio di marketing del territorio, la mostra fotografica di Fiorenzo Sernacchioli, sicuramente riesce a valorizzarlo attraverso il marmo, risorsa essenziale, che va visto in tutte le sue sfumature, la sua luce, e le forme di “vita” che può regalare.

 

 

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Ricordando Tiziano Terzani. A dieci anni dalla morte https://www.loggiadeilanzi.it/ricordando-tiziano-terzani-a-dieci-anni-dalla-morte/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ricordando-tiziano-terzani-a-dieci-anni-dalla-morte https://www.loggiadeilanzi.it/ricordando-tiziano-terzani-a-dieci-anni-dalla-morte/#respond Mon, 28 Jul 2014 21:53:57 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/wordpress/?p=602 Finirai per trovarla la Via… se prima hai il coraggio di perderti. Tiziano Terzani   Firenze, l’Italia, il mondo. Stasera c’è un viaggio da fare, per ricordare Il Viaggiatore, Tiziano Terzani. Il giornalista, lo scrittore, l’ Uomo. Il giornalista, che ha scritto per il settimanale tedesco Der Spiegel e ha collaborato con il Corriere della […]

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Finirai per trovarla la Via… se prima hai il coraggio di perderti.

Tiziano Terzani

 

Firenze, l’Italia, il mondo. Stasera c’è un viaggio da fare, per ricordare Il Viaggiatore, Tiziano Terzani. Il giornalista, lo scrittore, l’ Uomo.

Tiziano Terzani

Tiziano Terzani

Il giornalista, che ha scritto per il settimanale tedesco Der Spiegel e ha collaborato con il Corriere della Sera, l’ Espresso e la Repubblica. Con la sua “Lettera 32” scorreva veloce, creando capolavori. Il corrispondente di guerra, che ad un certo punto deciderà di seguire la profezia di un indovino cinese che gli proibisce di volare per un anno.

L’Autore di libri dal successo planetario. La sua produzione letteraria comincia nel 1973 con “Pelle di Leopardo”, dedicato alla guerra in Vietnam. Nel 2004 viene pubblicato Un altro giro di giostra, cronaca della malattia di cui morirà quello stesso anno, Un libro che ha venduto più di 500.000 copie.

Due mesi prima di morire, Terzani rilascia a Mario Zanot la sua ultima intervista, che diventerà il film Anam, il senzanome, il suo testamento spirituale. Nel marzo 2005 è uscito postumo il libro La fine è il mio inizio scritto a quattro mani con il figlio Folco, un dialogo in cui i due ripercorrono gli avvenimenti più significativi dello scorso secolo. Del 1995 è “Un Indovino mi disse”, lo scritto che lo rese noto. Quello scritto fu tradotto in 22 lingue.

Per dare vita a una in un’opera cinematografica di “Un indovino mi disse” è partita un’operazione di crowfunding (giunta alla cifra di 74mila euro), iniziativa del regista milanese Mario Zanot lo stesso regista che ha già girato Anam il senzanome, l’ultima intervista rilasciata dal giornalista-scrittore, poco prima della sua scomparsa. Il film toccherà Vietnam, Laos, Cambogia, Birmania e Thailandia. Chi lo desiderasse, può contribuire alla sua produzione a questo sito: unindovinocidisse.it.

Il Profondo conoscitore dell’Asia, quella terra che lo aveva profondamente cambiato, portandolo nella dimensione necessaria ad affrontare la malattia e la morte. Una voce dall’Asia, una voce dell’Asia.

Il film vuole ripercorrere proprio il viaggio di Terzani alla scoperta del cuore dell’Asia, un viaggio che il giornalista fece nel 1993, spostandosi senza mai prendere aerei. Quella profezia : “Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell’anno non volare. Non volare mai”, cambiò la sua vita. In quello stesso anno, l’elicottero sul quale sarebbe dovuto salire cadde.

Tiziano Terzani era anche I suoi figli, sua moglie Angela, la sua Orsigna, in provincia di Pistoia, dove tornava al rientro dai suoi viaggi.

Di sicuro Tiziano Terzani non era un uomo comune. Certamente aveva qualcosa di speciale che lo accompagnava, un alone di mistero e di magìa. Di certo lo sapeva. O forse no.

Il suo scrivere in prima persona, il suo viaggio percorso sulla strada, ma soprattutto dentro di sé. Che per fortuna ha sempre scritto.

 

 

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Un giro a Pietrasanta tra musei e “Coup de Tête” https://www.loggiadeilanzi.it/un-giro-a-pietrasanta-tra-musei-e-coup-de-tete/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=un-giro-a-pietrasanta-tra-musei-e-coup-de-tete https://www.loggiadeilanzi.it/un-giro-a-pietrasanta-tra-musei-e-coup-de-tete/#respond Sun, 28 Jul 2013 10:47:54 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=543 Belle giornate nella città di Pietrasanta. Dopo un pomeriggio a godersi mare e sole, si parte ad esplorare i musei principali, e anche una mostra davvero interessante che coniuga arte e design, grandi artisti contemporanei, sotto il segno della rivalità tra gli abitanti del Belpaese e i cugini d’Oltralpe. Io ho iniziato con una visita […]

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Belle giornate nella città di Pietrasanta. Dopo un pomeriggio a godersi mare e sole, si parte ad esplorare i musei principali,

MUSA

Museo virtuale della scultura e dell’architettura di Pietrasanta

e anche una mostra davvero interessante che coniuga arte e design, grandi artisti contemporanei, sotto il segno della rivalità tra gli abitanti del Belpaese e i cugini d’Oltralpe.

Io ho iniziato con una visita al Musa, Museo virtuale della scultura e dell’architettura di Pietrasanta.

Schermo Touch del Musa

Mentre sto provando lo schermo Touch del Musa

È stato concepito con uno spazio “reale” attraverso touch screen e il totem olografico, e uno “virtuale” sul web, ed è dedicato all’estrazione della pietra e del marmo, vera risorsa di Pietrasanta. Un grande schermo proietta un video, che nell’ultimo giorno della mostra “Officina contemporanea”, domenica, aveva come ospite speciale Michelangelo, mentre nelle serate precedenti erano quasi tutti artisti contemporanei. La prossima mostra al Musa verrà invece inaugurata il 3 agosto, e si protrae fino al 1° settembre. Si tratta di “Le Forme dei marmi – La Versilia medicea 500 anni dopo sacro e profano nella contemporaneità” organizzata da Musa Cna e in collaborazione con Artex Centro per l’Artigianato Artistico e tradizionale della Toscana. Si celebra con questo appuntamento il 500° anniversario del Lodo di Leone X – nel 1513 la Versilia diventò definitivamente medicea- e l’esposizione prevede opere recuperate da collezioni private e gallerie d’arte.

Poi ho visitato il Museo dei bozzetti (da non perdere): 600 bozzetti di sculture di oltre 300 artisti che hanno scelto i laboratori di Pietrasanta e della Versilia per realizzare le proprie opere. Il museo testimonia l’opera secolare dedicata alla lavorazione del marmo.

MUSEO DEL BOZZETTO

Museo del Bozzetto – Pietrasanta

Proprio a Pietrasanta, nel Cinquecento, Michelangelo venne a firmare contratti per i marmi da lui fatti cavare sulle Alpi Apuane. Ospitato nel cinquecentesco ex-convento di S. Agostino, 

Scultura Museo del Bozzetto

Scultura del Museo del Bozzetto di Pietrasanta

è un percorso davvero molto suggestivo. Si cammina tra queste opere, quasi tutte in gesso, così grandi, alcune gigantesche, che sembrano parlarsi all’ interno del Museo. I bozzetti testimoniano l’idea originale degli autori, rappresentano in nuce l’espressione degli artisti, presagio di quello che diverrà l’opera compiuta e mostrata al mondo. Vi sono esposizioni di grandi artisti italiani e stranieri, tra cui Fernando Botero, Jean Michel Folon, Igor Mitoraj, César, André Bloc Pietro Cascella, Isamu Noguchi.

La famosa testata di Zinedine Zidane a Marco Materazzi rappresentata nella scultura “Coup de Tête”

La famosa testata di Zinedine Zidane a Marco Materazzi rappresentata nella scultura “Coup de Tête”

A Pietrasanta, continuando questo itinerario, si trova una mostra molto particolare, quella inaugurata il 20 luglio. Si chiama “Italia-Francia L’innocenza della realtà”, una collettiva che si concentra sui rapporti tra i due paesi, dal punto di vista artistico-culturale, in un exploit di arti plastiche e visive, videoart e design. Il simbolo, come ricorda anche il logo della mostra, celebra l’opera gigante che troviamo in piazza del Duomo, a ricordo di un evento molto nazional-popolare, la famosa testata di Zinedine Zidane a Marco Materazzi, durante la finale dei mondiali del 2006. “Coup de Tête” è il nome di questa scultura, creata da Adel Abdessemed, alta oltre 5 metri, in bronzo. Scultura che tra l’altro, è reduce da un’esposizione di circa 3 mesi nella piazza davanti al centro George Pompidou di Parigi.

LOVE DIFFERECE

Love difference – Mar Mediterraneo di Michelangelo Pistoletto

Un’opera che porta in città non solo turisti e appassionati. Tutti vogliono immortalarsi all’ombra dei due calciatori, che tanto fecero discutere i media di tutto il mondo. La mostra celebra alcuni degli artisti più importanti di entrambi i Paesi, tra cui Michelangelo Pistoletto, Adel Abdessemed, Maurizio Cattelan, Adrian Paci, Anri Sala, Camille Henrot. 

Tra tutte, cito Michelangelo Pistoletto con “Love difference- Mar Mediterraneo”  la cui forma riproduce la silhouette del Mediterraneo e dei paesi che vi si affacciano, rappresentati dalle varie forme di seduta.

Una scultura con specchio e legno, di alto valore simbolico, che esalta le differenze come naturale percorso di ricchezza interiore.

Bisogna assolutamente – ça va sans-dire- farci un salto!

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Riapre il Forte Belvedere, con un pensiero a chi non c’è più https://www.loggiadeilanzi.it/riapre-il-forte-belvedere-con-un-pensiero-a-chi-non-ce-piu-tra-lanima-e-la-materia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=riapre-il-forte-belvedere-con-un-pensiero-a-chi-non-ce-piu-tra-lanima-e-la-materia https://www.loggiadeilanzi.it/riapre-il-forte-belvedere-con-un-pensiero-a-chi-non-ce-piu-tra-lanima-e-la-materia/#respond Tue, 09 Jul 2013 17:22:35 +0000 http://www.loggiadeilanzi.it/?p=539 Opera di Zhang HuanOpera di Zhang HuanOpera di Zhang HuanTantissime persone ieri per la riapertura del Forte Belvedere. Non solo a dimostrazione che fiorentini e turisti sentivano la mancanza di un luogo bello e importante per la città, ma perché a livello simbolico, era anche fare un omaggio a chi purtroppo al Forte ci ha perso la vita. Due tragedie incredibili, due vite spezzate […]

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Opera di Zhang HuanOpera di Zhang Huan

Opera di Zhang  Hun

Mostra di Zhang Huan, ‘L’anima e la materia’ al Forte Belvedere. Nella foto Adele Messina

Tantissime persone ieri per la riapertura del Forte Belvedere. Non solo a dimostrazione che fiorentini e turisti sentivano la mancanza di un luogo bello e importante per la città, ma perché a livello simbolico, era anche fare un omaggio a chi purtroppo al Forte ci ha perso la vita. Due tragedie incredibili, due vite spezzate nel loro pieno, quelle di Luca Raso e Veronica Locatelli. Io c’ero stata proprio il giorno prima. Il giorno prima che Veronica scegliesse il Forte Belvedere per festeggiare il suo compleanno, purtroppo l’ultimo. Ieri, dopo un minuto di raccoglimento per Luca e Veronica, il sindaco ha detto che la città deve riappropriarsi di questo luogo simbolo, per il quale si è investito perché sia più sicuro. L’apertura del Forte ha coinciso con l’inaugurazione di una bellissima mostra, “L’anima e la materia”, di Zhang Huan. Non a caso, l’artista cinese celebra la spiritualità, attraverso le sue opere che realizza con ciò che rimane degli incensi bruciati nei templi della sua terra. Proprio la cenere, diventa per l’artista mezzo di comunicazione per esprimere la fragilità della vita. Il Forte è stato aperto gratuitamente dalle 18 alle 21, e la gente era davvero tanta. Ma c’era un’aria diversa dalle altre mostre, diversa dalle altre inaugurazioni.

C’era qualcosa di più. Fino al 13 ottobre la mostra sarà visitabile dalle 10 alle 20, tutti i giorni tranne il giovedì. Non dimentichiamo che il 14 luglio, la domenica del fiorentino, si aggiunge all’ ingresso gratuito a tutti i musei civici, anche quello al Forte, con visite guidate offerte dal “main sponsor” della mostra, il Gioco del Lotto. Anche Palazzo Vecchio ospita opere dell’artista, assolutamente da visitare (nella Sala dei Gigli anche un Gesù di fronte a un Buddha).

Gli amministratori assicurano che il Forte rimarrà aperto, e sembra che al secondo piano si insedierà il centro di sperimentazione musicale “Tempo Reale”, fondato da Luciano Berio. Ma di cosa sia in programma al Forte dopo il 13 ottobre, non c’è ancora traccia. Almeno rimarrà aperto?

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